viernes, 10 de abril de 2009

10.04.2009 - Celebración de la Pasión del Señor


La Liturgia del Venerdì Santo celebra la passione e morte di Gesù in Croce nella predizione profetica e nell’attuazione storica (Liturgia della Parola); invoca i benefici della Redenzione su tutti gli uomini (Preghiera universale); venera la Croce gloriosa del Signore (Adorazione della Croce); offre ai fedeli il pegno della loro Redenzione (Santa Comunione).

Il Santo Padre e gli altri Ministri, giunti davanti all’Altare, si inginocchiano. Tutti, in silenzio, pregano per breve tempo.

Orazione


Il Santo Padre:

Deus, qui peccati veteris hereditariam mortem, in qua posteritatis genus omne successerat, Christi Filii tui, Domini nostri, passione solvisti, da, ut conformes eidem facti, sicut imaginem terreni hominis naturæ necessitate portavimus, ita imaginem cælestis gratiæ sanctificatione portemus.


Per Christum Dominum nostrum.

R.  Amen.

Il Santo Padre:

O Dio, che nella passione del Cristo nostro Signore ci hai liberati dalla morte, eredità dell’antico peccato trasmessa a tutto il genere umano, rinnovaci a somiglianza del tuo Figlio; e come abbiamo portato in noi, per la nostra nascita, l’immagine dell’uomo terreno, così, per l’azione del tuo Spirito, fa’ che portiamo l’immagine dell’uomo celeste.

Per Cristo nostro Signore.

R.  Amen.





PARTE PRIMA


LITURGIA DELLA PAROLA


Prima lettura


Egli è stato trafitto per le nostre colpe

Lectio libri Isaiæ prophetæ.

52, 13—53, 12


Ecce prospere aget servus meus; exaltabitur et elevabitur et sublimis erit valde. Sicut obstupuerunt super eum multi, sic deformis erat, quasi non esset hominis species eius, filiorum hominis aspectus eius, sic disperget gentes multas. Super ipsum continebunt reges os suum, quia, quæ non sunt narrata eis, viderunt et, quæ non audierunt, contemplati sunt. «Quis credidit auditui nostro, et brachium Domini cui revelatum est?



Et ascendit sicut virgultum coram eo et sicut radix de terra sitienti. Non erat species ei neque decor, ut aspiceremus eum, et non erat aspectus, ut desideraremus eum. Despectus erat et novissimus virorum, vir dolorum et sciens infirmitatem, et quasi abscondebamus vultum coram eo; despectus, unde nec reputabamus eum.

Vere languores nostros ipse tulit et dolores nostros ipse portavit; et nos putavimus eum quasi plagatum, percussum a Deo et humiliatum. Ipse autem vulneratus est propter iniquitates nostras, attritus est propter scelera nostra; disciplina pacis nostræ super eum, et livore eius sanati sumus.

Omnes nos quasi oves erravimus, unusquisque in viam suam declinavit; et posuit Dominus in eo iniquitatem omnium nostrum». Afflictus est et ipse subiecit se et non aperuit os suum; sicut agnus, qui ad occisionem ducitur, et quasi ovis, quæ coram tondentibus se obmutuit et non aperuit os suum.

Angustia et iudicio sublatus est. De generatione eius quis curabit? Quia abscissus est de terra viventium; propter scelus populi mei percussus est ad mortem. Et posuerunt sepulcrum eius cum impiis, cum divitibus tumulum eius, eo quod iniquitatem non fecerit, neque dolus fuerit in ore eius.

Et Dominus voluit conterere eum infirmitate. Si posuerit in piaculum animam suam, videbit semen longævum, et voluntas Domini in manu eius prosperabitur. Propter laborem animæ eius videbit lucem, saturabitur in scientia sua. Iustificabit iustus servus meus multos et iniquitates eorum ipse portabit.


Ideo dispertiam ei multos, et cum fortibus dividet spolia, pro eo quod tradidit in mortem animam suam et cum sceleratis reputatus est; et ipse peccatum multorum tulit et pro transgressoribus rogat.

Dal libro del profeta Isaia.

52, 13—53, 12


Ecco, il mio servo avràsuccesso, sarà onorato, esaltato e innalzato grandemente. Come molti si stupirono di lui — tanto era sfigurato per essere d’uomo il suo aspetto e diversa la sua forma da quella dei figli dell’uomo —, così si meraviglieranno di lui molte nazioni; i re davanti a lui si chiuderanno la bocca, poiché vedranno un fatto mai a essi raccontato e comprenderanno ciò che mai avevano udito. Chi avrebbe creduto al nostro annuncio? A chi sarebbe stato manifestato il braccio del Signore?

È cresciuto come un virgulto davanti a lui e come una radice in terra arida. Non ha apparenza né bellezza per attirare i nostri sguardi, non splendore per poterci piacere. Disprezzato e reietto dagli uomini, uomo dei dolori che ben conosce il patire, come uno davanti al quale ci si copre la faccia; era disprezzato e non ne avevamo alcuna stima.

Eppure egli si è caricato delle nostre sofferenze, si è addossato i nostri dolori; e noi lo giudicavamo castigato, percosso da Dio e umiliato. Egli è stato trafitto per le nostre colpe, schiacciato per le nostre iniquità. Il castigo che ci dà salvezza si è abbattuto su di lui; per le sue piaghe noi siamo stati guariti.

Noi tutti eravamo sperduti come un gregge, ognuno di noi seguiva la sua strada; il Signore fece ricadere su di lui l’iniquitàdi noi tutti. Maltrattato, si lasciò umiliare e non aprì la sua bocca; era come agnello condotto al macello, come pecora muta di fronte ai suoi tosatori, e non aprì la sua bocca.

Con oppressione e ingiusta sentenza fu tolto di mezzo; chi si affligge per la sua posterità? Sì, fu eliminato dalla terra dei viventi, per la colpa del mio popolo fu percosso a morte. Gli si diede sepoltura con gli empi, con il ricco fu il suo tùmulo, sebbene non avesse commesso violenza né vi fosse inganno nella sua bocca.

Ma al Signore è piaciuto prostrarlo con dolori. Quando offrirà se stesso in sacrificio di riparazione, vedràuna discendenza, vivràa lungo, si compirà per mezzo suo la volontà del Signore. Dopo il suo intimo tormento vedràla luce e si sazierà della sua conoscenza; il giusto mio servo giustificherà molti, egli si addosseràla loro iniquità.

Perciò io gli darò in premio le moltitudini, dei potenti egli farà bottino, perché ha spogliato se stesso fino alla morte ed è stato annoverato fra gli empi, mentre egli portava il peccato di molti e intercedeva per i colpevoli.





Salmo responsoriale


Il salmista:                  dal Salmo 30



1.  Padre, nelle tue mani
R.  consegno il mio spirito.

2.  Redemisti me, Domine, Deus veritatis  R.

3.  In te, Domine, speravi non confundar in æternum; * in iustitia tua libera me  R.

4.  Apud omnes inimicos meos factus sum opprobrium * et vicinis meis valde, et timor notis meis  R.

5.  Oblivioni a corde datus sum tamquam mortuus; * factus sum tamquam vas perditum  R.

6.  Ego autem in te speravi, Domine; * dixi: «Deus meus es tu, in manibus tuis sortes meæ»  R.




2.  Tu mi hai riscattato, Signore, Dio fedele.

3.  In te, Signore, mi sono rifugiato, mai sarò deluso; difendimi per la tua giustizia.

4.  Sono il rifiuto dei miei nemici e persino dei miei vicini, il terrore dei miei conoscenti.


5.  Sono come un morto, lontano dal cuore; sono come un coccio da gettare.


6.  Ma io confido in te, Signore; dico: «Tu sei il mio Dio, i miei giorni sono nelle tue mani».



Seconda lettura


Cristo imparò l’obbedienza e divenne causa di salvezza
per tutti coloro che gli obbediscono


Lectio Epistolæ ad Hebræos.

4, 14-16; 5, 7-9


Fratres, habentes ergo pontificem magnum, qui penetravit cælos, Iesum Filium Dei, teneamus confessionem. Non enim habemus pontificem, qui non possit compati infirmitatibus nostris, tentatum autem per omnia secundum similitudinem absque peccato; adeamus ergo cum fiducia ad thronum gratiæ, ut misericordiam consequamur et gratiam inveniamus in auxilium opportunum.



Christus enim in diebus carnis suæ, preces supplicationesque ad eum, qui possit salvum illum a morte facere, cum clamore valido et lacrimis offerens et exauditus pro sua reverentia, et quidem cum esset Filius, didicit ex his, quæ passus est oboedientiam; et, consummatus, factus est omnibus oboedientibus sibi auctor salutis æternæ.

Dalla lettera agli Ebrei.

4, 14-16; 5, 7-9


Fratelli, poiché abbiamo un sommo sacerdote grande, che è passato attraverso i cieli, Gesù il Figlio di Dio, manteniamo ferma la professione della fede. Infatti non abbiamo un sommo sacerdote che non sappia prendere parte alle nostre debolezze: egli stesso è stato messo alla prova in ogni cosa come noi, escluso il peccato. Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia per ricevere misericordia e trovare grazia, così da essere aiutati al momento opportuno.

[Cristo, infatti,] nei giorni della sua vita terrena, offrì preghiere e suppliche, con forti grida e lacrime, a Dio che poteva salvarlo da morte e, per il suo pieno abbandono a lui, venne esaudito. Pur essendo Figlio, imparò l’obbedienza da ciò che patì e, reso perfetto, divenne causa di salvezza eterna per tutti coloro che gli obbediscono.





Acclamazione al Vangelo


La schola:



Gloria e onore a te, Agnello immolato per noi.

L’assemblea ripete:  Gloria et honor tibi, Agnus qui occisus es.

La schola:              Fil 2, 8-9

Christus factus est pro nobis oboediens usque ad mortem, mortem autem crucis. Propter quod et Deus illum exaltavit et donavit illi nomen, quod est super omne nomen.

La schola:              Fil 2, 8-9

Per noi Cristo si è fatto obbediente fino alla morte e a una morte di croce. Per questo Dio lo esaltò e gli donò il nome che è al di sopra di ogni nome.



L’assemblea ripete:  Gloria et honor tibi, Agnus qui occisus es.



Vangelo


La passione del Signore


Passione di nostro Signore Gesù Cristo secondo Giovanni.

18, 1—19, 42


Catturarono Gesù e lo legarono

In quel tempo, Gesù uscì con i suoi discepoli al di làdel torrente Cèdron, dove c’era un giardino, nel quale entrò con i suoi discepoli. Anche Giuda, il traditore, conosceva quel luogo, perché Gesù spesso si era trovato làcon i suoi discepoli. Giuda dunque vi andò, dopo aver preso un gruppo di soldati e alcune guardie fornite dai capi dei sacerdoti e dai farisei, con lanterne, fiaccole e armi. Gesù allora, sapendo tutto quello che doveva accadergli, si fece innanzi e disse loro: «Chi cercate?». Gli risposero: «Gesù, il Nazareno». Disse loro Gesù: «Sono io!». Vi era con loro anche Giuda, il traditore. Appena disse loro «Sono io», indietreggiarono e caddero a terra. Domandò loro di nuovo: «Chi cercate?». Risposero: «Gesù, il Nazareno». Gesù replicò: «Vi ho detto: sono io. Se dunque cercate me, lasciate che questi se ne vadano», perché si compisse la parola che egli aveva detto: «Non ho perduto nessuno di quelli che mi hai dato». Allora Simon Pietro, che aveva una spada, la trasse fuori, colpì il servo del sommo sacerdote e gli tagliò l’orecchio destro. Quel servo si chiamava Malco. Gesù allora disse a Pietro: «Rimetti la spada nel fodero: il calice che il Padre mi ha dato, non dovrò berlo?».


Lo condussero prima da Anna

Allora i soldati, con il comandante e le guardie dei Giudei, catturrarono Gesù, lo legarono e lo condussero prima da Anna: egli infatti era suocero di Caifa, che era sommo sacerdote quell’anno. Caifa era quello che aveva consigliato ai Giudei: «È conveniente che un solo uomo muoia per il popolo».

Intanto Simon Pietro seguiva Gesù insieme a un altro discepolo. Questo discepolo era conosciuto dal sommo sacerdote ed entrò con Gesù nel cortile del sommo sacerdote. Pietro invece si fermò fuori, vicino alla porta. Allora quell’altro discepolo, noto al sommo sacerdote, tornò fuori, parlò alla portinaia e fece entrare Pietro. E la giovane portinaia disse a Pietro: «Non sei anche tu uno dei discepoli di quest’uomo?». Egli rispose: «Non lo sono». Intanto i servi e le guardie avevano acceso un fuoco, perché faceva freddo, e si scaldavano; anche Pietro stava con loro e si scaldava.

Il sommo sacerdote, dunque, interrogò Gesù riguardo ai suoi discepoli e al suo insegnamento. Gesù gli rispose: « Io ho parlato al mondo apertamente; ho sempre insegnato nella sinagoga e nel tempio, dove tutti i Giudei si riuniscono, e non ho mai detto nulla di nascosto. Perché interroghi me? Interroga quelli che hanno udito ciò che ho detto loro; ecco, essi sanno che cosa ho detto». Appena detto questo, una delle guardie presenti diede uno schiaffo a Gesù, dicendo: «Così rispondi al sommo sacerdote?». Gli rispose Gesù: «Se ho parlato male, dimostrami dov’è il male. Ma se ho parlato bene, perché mi percuoti?». Allora Anna lo mandò, con le mani legate, a Caifa, il sommo sacerdote.


Non sei anche tu uno dei suoi discepoli? Non lo sono!

Intanto Simon Pietro stava lì a scaldarsi. Gli dissero: «Non sei anche tu uno dei suoi discepoli?». Egli lo negò e disse: «Non lo sono». Ma uno dei servi del sommo sacerdote, parente di quello a cui Pietro aveva tagliato l’orecchio, disse: «Non ti ho forse visto con lui nel giardino?». Pietro negò di nuovo, e subito un gallo cantò.


Il mio regno non è di questo mondo

Condussero poi Gesù dalla casa di Caifa nel pretorio. Era l’alba ed essi non vollero entrare nel pretorio, per non contaminarsi e poter mangiare la Pasqua. Pilato dunque uscì verso di loro e domandò: «Che accusa portate contro questo uomo?». Gli risposero: «Se costui non fosse un malfattore, non te l’avremmo consegnato». Allora Pilato disse loro: «Prendetelo voi e giudicatelo secondo la vostra legge!». Gli risposero i Giudei: «A noi non è consentito mettere a morte nessuno». Così si compivano le parole che Gesù aveva detto, indicando di quale morte doveva morire.

Pilato allora rientrò nel pretorio, fece chiamare Gesù e gli disse: «Sei tu il re dei Giudei?». Gesù rispose: «Dici questo da te, oppure altri ti hanno parlato di me?». Pilato disse: «Sono forse io Giudeo? La tua gente e i capi dei sacerdoti ti hanno consegnato a me. Che cosa hai fatto?». Rispose Gesù: «Ilmio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù». Allora Pilato gli disse: «Dunque tu sei re?». Rispose Gesù: «Tu lo dici: io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per dare testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce». Gli dice Pilato: «Che cos’è la verità?».

E, detto questo, uscì di nuovo verso i Giudei e disse loro: « Io non trovo in lui colpa alcuna. Vi è tra voi l’usanza che, in occasione della Pasqua, io rimetta uno in libertàper voi: volete dunque che io rimetta in libertàper voi il re dei Giudei?». Allora essi gridarono di nuovo: «Non costui, ma Barabba!». Barabba era un brigante.


Salve, re dei Giudei!

Allora Pilato fece prendere Gesù e lo fece flagellare. E i soldati, intrecciata una corona di spine, gliela posero sul capo e gli misero addosso un mantello di porpora. Poi gli si avvicinavano e dicevano: «Salve, re dei Giudei!». E gli davano schiaffi. Pilato uscì fuori di nuovo e disse loro: «Ecco, io ve lo conduco fuori, perché sappiate che non trovo in lui colpa alcuna». Allora Gesù uscì, portando la corona di spine e il mantello di porpora.

E Pilato disse loro: «Ecco l’uomo!». Come lo videro, i capi dei sacerdoti e le guardie gridarono: «Crocifiggilo! Crocifiggilo!». Disse loro Pilato: «Prendetelo voi e crocifiggetelo; io in lui non trovo colpa». Gli risposero i Giudei: «Noi abbiamo una Legge e secondo la Legge deve morire, perché si è fatto Figlio di Dio». All’udire queste parole, Pilato ebbe ancor più paura. Entrò di nuovo nel pretorio e disse a Gesù: «Di dove sei tu?». Ma Gesù non gli diede risposta. Gli disse allora Pilato: «Non mi parli? Non sai che ho il potere di metterti in libertàe il potere di metterti in croce?». Gli rispose Gesù: «Tu non avresti alcun potere su di me, se ciò non ti fosse stato dato dall’alto. Per questo chi mi ha consegnato a te ha un peccato più grande».


Via! Via! Crocifiggilo!

Da quel momento Pilato cercava di metterlo in libertà. Ma i Giudei gridarono: «Se liberi costui, non sei amico di Cesare! Chiunque si fa re si mette contro Cesare». Udite queste parole, Pilato fece condurre fuori Gesù e sedette in tribunale, nel luogo chiamato Litòstroto, in ebraico Gabbatà. Era la Parascève della Pasqua, verso mezzogiorno. Pilato disse ai Giudei: «Ecco il vostro re! ». Maquelli gridarono: «Via! Via! Crocifiggilo!». Disse loro Pilato: «Metterò in croce il vostro re?». Risposero i capi dei sacerdoti: «Non abbiamo altro re che Cesare». Allora lo consegnò loro perché fosse crocifisso.


Lo crocifissero e con lui altri due

Essi presero Gesù ed egli, portando la croce, si avviò verso il luogo detto del Cranio, in ebraico Gòlgota, dove lo crocifissero e con lui altri due, uno da una parte e uno dall’altra, e Gesù in mezzo. Pilato compose anche l’iscrizione e la fece porre sulla croce; vi era scritto: «Gesù il Nazareno, il re dei Giudei». Molti Giudei lessero questa iscrizione, perché il luogo dove Gesù fu crocifisso era vicino alla città; era scritta in ebraico, in latino e in greco. I capi dei sacerdoti dei Giudei dissero allora a Pilato: «Non scrivere: “Il re dei Giudei”, ma: “Costui ha detto: Io sono il re dei Giudei”». Rispose Pilato: «Quel che ho scritto, ho scritto».


Si sono divisi tra loro le mie vesti

I soldati poi, quando ebbero crocifisso Gesù, presero le sue vesti, ne fecero quattro parti — una per ciascun soldato —, e la tunica. Ma quella tunica era senza cuciture, tessuta tutta d’un pezzo da cima a fondo. Perciò dissero tra loro: «Non stracciamola,matiriamo a sorte a chi tocca». Così si compiva la Scrittura, che dice: “Si sono divisi tra loro le mie vesti e sulla mia tunica hanno gettato la sorte”. E i soldati fecero così.


Ecco tuo figlio! Ecco tua madre!

Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco tuo figlio! ». Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!». E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé. Dopo questo, Gesù, sapendo che ormai tutto era compiuto, affinché si compisse la Scrittura, disse: «Ho sete». Vi era lì un vaso pieno di aceto; posero perciò una spugna, imbevuta di aceto, in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. Dopo aver preso l’aceto, Gesù disse: «È compiuto!». E, chinato il capo, consegnò lo spirito.


Qui ci si genuflette e si fa una breve pausa.

E subito ne uscì sangue e acqua

Era il giorno della Parascève e i Giudei, perché i corpi non rimanessero sulla croce durante il sabato—era infatti un giorno solenne quel sabato —, chiesero a Pilato che fossero spezzate loro le gambe e fossero portati via. Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe all’uno e all’altro che erano stati crocifissi insieme con lui. Venuti però da Gesù, vedendo che era giàmorto, non gli spezzarono le gambe, ma uno dei soldati con una lancia gli colpì il fianco, e subito ne uscì sangue e acqua. Chi ha visto ne dàtestimonianza e la sua testimonianza è vera; egli sa che dice il vero, perché anche voi crediate. Questo infatti avvenne perché si compisse la Scrittura: “Non gli saràspezzato alcun osso”. E un altro passo della Scrittura dice ancora: “Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto”.


Presero il corpo di Gesù e lo avvolsero con teli insieme ad aromi

Dopo questi fatti Giuseppe d’Arimatèa, che era discepolo di Gesù, ma di nascosto, per timore dei Giudei, chiese a Pilato di prendere il corpo di Gesù. Pilato lo concesse. Allora egli andò e prese il corpo di Gesù. Vi andò anche Nicodèmo — quello che in precedenza era andato da lui di notte — e portò circa trenta chili di una mistura di mirra e di áloe. Essi presero allora il corpo di Gesù e lo avvolsero con teli, insieme ad aromi, come usano fare i Giudei per preparare la sepoltura. Ora, nel luogo dove era stato crocifisso, vi era un giardino e nel giardino un sepolcro nuovo, nel quale nessuno era stato ancora posto. Làdunque, poiché era il giorno della Parascève dei Giudei e dato che il sepolcro era vicino, posero Gesù.




Omelia


Il Predicatore della Casa Pontificia tiene l’omelia.

Segue una pausa di silenzio per la riflessione personale.

Preghiera universale


Nel giorno in cui Cristo ha offerto al Padre la sua vita per la redenzione di tutti, la Chiesa eleva in suo nome le solenni preghiere tramandate dall’antica liturgia romana e intercede per la salvezza di tutta l’umanità.

Ad ogni intenzione, cui l’assemblea risponde con una invocazione, segue un momento di preghiera silenziosa conclusa dall’orazione recitata dal Santo Padre: in essa sono riassunti i voti di tutti.

Francese

1. Pour la sainte Église.
Prions, frères bien-aimés, pour la sainte Église de Dieu: que le Père tout-puissant lui donne la paix et l’unité, qu’il la protège dans tout l’univers; et qu’il nous accorde une vie calme et paisible pour que nous rendions grâce à notre Dieu.

1. Per la santa Chiesa.
Preghiamo, fratelli carissimi, per la santa Chiesa di Dio: il Signore le conceda unitàe pace, la protegga su tutta la terra, e doni a noi, in una vita serena e tranquilla, di render gloria a Dio Padre onnipotente.



Il cantore:



L’assemblea ripete:  Kyrie, eleison.

Preghiera in silenzio.:

Il Santo Padre:

Omnipotens sempiterne Deus, qui gloriam tuam omnibus in Christo gentibus revelasti: custodi opera misericordiæ tuæ, ut Ecclesia tua, toto orbe diffusa, stabili fide in confessione tui nominis perseveret.


Per Christum Dominum nostrum.

R.  Amen.

Inglese

2. For the Pope.
Let us pray for our Holy Father, Pope Benedict: that God who chose him to be bishop may give him health and strength to guide and govern God’s holy people.

Il cantore:  Kyrie, eleison.

R.  Kyrie, eleison.

Preghiera in silenzio.:

Il Santo Padre:

Omnipotens sempiterne Deus, cuius iudicio universa fundantur, respice propitius ad preces nostras, et me indignum famulum tuum continua pietate custodi, ut christiana plebs, quam mihi pascendam tua providentia commisisti, fidei suæ meritis augeatur.

Per Christum Dominum nostrum.

R.  Amen.

Il Santo Padre:

Dio onnipotente ed eterno, che hai rivelato in Cristo la tua gloria a tutte le genti, custodisci l’opera della tua misericordia, perché la tua Chiesa, diffusa su tutta la terra, perseveri con saldezza di fede nella confessione del tuo nome.

Per Cristo nostro Signore.

R.  Amen.



2. Per il Papa.
Preghiamo il Signore per il nostro Santo Padre il Papa Benedetto: il Signore Dio nostro, che lo ha scelto nell’ordine episcopale, gli conceda vita e salute e lo conservi alla sua santa Chiesa, come guida e pastore del popolo santo di Dio.





Il Santo Padre:

Dio Onnipotente ed eterno, sapienza che regge l’universo, guarda benigno alle nostre preghiere, e custodisci con la tua continua bontàme, indegno tuo servo, perché il popolo cristiano, affidato dalla tua provvidenza alla mia cura pastorale, progredisca sempre nella fede.

Per Cristo nostro Signore.

R.  Amen.





Polacco

3. Za wszystkie stany Kościoła.


Módlmy się za wszystkich biskupów, kapłanów, diakonów, za wszystkich, którzy służą Kościołowi i za cały lud wierny.

Il cantore:  Kyrie, eleison.

R.  Kyrie, eleison.

Preghiera in silenzio.

Il Santo Padre:

Omnipotens sempiterne Deus, cuius Spiritu totum corpus Ecclesiæ sanctificatur et regitur, exaudi nos pro ministris tuis supplicantes, ut, gratiæ tuæ munere, ab omnibus tibi fideliter serviatur.


Per Christum Dominum nostrum.

R.  Amen.



3. Per tutti gli ordini sacri e per tutti i fedeli.

Preghiamo per tutti i vescovi, i presbiteri e i diaconi, per tutti coloro che svolgono un ministero nella Chiesa e per tutto il popolo di Dio.






Il Santo Padre:

Dio onnipotente ed eterno, che con il tuo Spirito guidi e santifichi tutto il corpo della Chiesa, ascolta le preghiere che ti rivolgiamo, perché secondo il dono della tua grazia tutti imembri della comunità nel loro ordine e grado ti possano fedelmente servire.

Per Cristo nostro Signore.

R.  Amen.





Russo



Preghiera in silenzio.

Il Santo Padre:

Omnipotens sempiterne Deus, qui Ecclesiam tuam nova semper prole fecundas, auge fidem et intellectum catechumenis nostris, ut, renati fonte baptismatis, adoptionis tuæ filiis aggregentur.

Per Christum Dominum nostrum.

R.  Amen.



4. Per i catecumeni

Preghiamo per i nostri catecumeni: il Signore, Dio nostro, illumini i loro cuori e apra loro la porta della sua misericordia, perché mediante l’acqua del Battesimo ricevano il perdono di tutti i peccati e siano incorporati in Cristo Gesù, nostro Signore.



Il cantore:  Kyrie, eleison.

R.  Kyrie, eleison.

Il Santo Padre:

Dio onnipotente ed eterno, che rendi la tua Chiesa sempre feconda di nuovi figli, aumenta nei nostri catecumeni l’intelligenza della fede, perché, nati a vita nuova nel fonte battesimale, siano accolti tra i tuoi figli di adozione.

Per Cristo nostro Signore.

R.  Amen.





Tedesco

5. Für die Einheit der Christen.

Laßt uns beten für alle Brüder und Schwestern, die an Christus glauben, daß unser Herr und Gott sie leite auf dem Weg der Wahrheit und sie zusammenführe in der Einheit der heiligen Kirche.

Il cantore:  Kyrie, eleison.

R.  Kyrie, eleison.

Preghiera in silenzio.

Il Santo Padre:

Omnipotens sempiterne Deus, qui dispersa congregas et congregata conservas, ad gregem Filii tui placatus intende, ut, quos unum baptisma sacravit, eos et fidei iungat integritas et vinculum societ caritatis.


Il Santo Padre:

Per Christum Dominum nostrum.

R.  Amen.



5. Per l’unitàdei cristiani.

Preghiamo per tutti i fratelli che credono in Cristo: il Signore Dio nostro conceda loro di vivere la veritàche professano e li raduni e li custodisca nell’unica sua Chiesa.








Il Santo Padre:

Dio onnipotente ed eterno, che riunisci i dispersi e li custodisci nell’unità, guarda benigno al gregge del tuo Figlio, perché coloro che sono stati consacrati da un solo Battesimo formino una sola famiglia nel vincolo dell’amore e della vera fede.

Il Santo Padre:

Per Cristo nostro Signore.

R.  Amen.





Portoghese

6. Pelos judeus.

Oremos pelo povo judeu, para que Deus nosso Senhor, que falou aos seus pais pelos antigos Profetas, o faça progredir no amor do seu nome e na fidelidade à sua aliança.

Il cantore:  Kyrie, eleison.

R.  Kyrie, eleison.

Preghiera in silenzio.

Il Santo Padre:

Omnipotens sempiterne Deus, qui promissiones tuas Abrahæ eiusque semini contulisti, Ecclesiæ tuæ preces clementer exaudi, ut populus acquisitionis prioris ad redemptionis mereatur plenitudinem pervenire.

Per Christum Dominum nostrum.

R.  Amen.



6. Per gli Ebrei.

Preghiamo per gli Ebrei: il Signore Dio nostro, che li scelse primi fra tutti gli uomini ad accogliere la sua parola, li aiuti a progredire sempre nell’amore del suo nome e nella fedeltà alla sua alleanza.






Il Santo Padre:

Dio onnipotente ed eterno, che hai fatto le tue promesse ad Abramo e alla sua discendenza, ascolta la preghiera della tua Chiesa, perché il popolo primogenito della tua alleanza possa giungere alla pienezza della redenzione.

Per Cristo nostro Signore.

R.  Amen.




Filippino

7. Para sa mga di sumasampalataya kay Kristo.

Idalangin din natin ang tanang hindi pa sumasampalataya kay Kristo upang tahakin nila ang landas ng kaligtasan na nililiwanagan ng Espiritu Santo.

Il cantore:  Kyrie, eleison.

R.  Kyrie, eleison.

Preghiera in silenzio.

Il Santo Padre:

Omnipotens sempiterne Deus, fac ut qui Christum non confitentur, coram te sincero corde ambulantes, inveniant veritatem, nosque, mutuo proficientes semper amore et ad tuæ vitæ mysterium plenius percipiendum sollicitos, perfectiores effice tuæ testes caritatis in mundo.


Per Christum Dominum nostrum.

R.  Amen.



7. Per i non cristiani.


Preghiamo per coloro che non credono in Cristo, perché, illuminati dallo Spirito Santo, possano entrare anch’essi nella via della salvezza.







Il Santo Padre:

Dio onnipotente ed eterno, fa’ che gli uomini che non conoscono il Cristo possano conoscere la veritàcamminando alla tua presenza in sinceritàdi cuore, e a noi tuoi fedeli concedi di entrare profondamente nel tuo mistero di salvezza e di viverlo con una carità sempre più grande tra noi, per dare al mondo una testimonianza credibile del tuo amore.

Per Cristo nostro Signore.

R.  Amen.




Swahili

8. Kwa ajili ya wale wasiomwamini Mungu.

Tuwaombee wale wasiomwamini Mungu, ili wanapotenda yaliyo mema kwa moyo mnyofu waweze kumfikia Mungu mwenyewe.

Il cantore:  Kyrie, eleison.

R.  Kyrie, eleison.

Preghiera in silenzio.

Il Santo Padre:

Omnipotens sempiterne Deus, qui cunctos homines condidisti, ut te semper desiderando quærerent et inveniendo quiescerent, præsta, quæsumus, ut inter noxia quæque obstacula omnes, tuæ signa pietatis et in te credentium testimonium bonorum operum percipientes, te solum verum Deum nostrique generis Patrem gaudeant confiteri.

Per Christum Dominum nostrum.

R.  Amen.



8. Per coloro che non credono in Dio.


Preghiamo per coloro che non credono in Dio, perché, vivendo con bontàe rettitudine di cuore, giungano alla conoscenza del Dio vero.







Il Santo Padre:

Dio onnipotente ed eterno, tu hai messo nel cuore degli uomini una così profonda nostalgia di te, che solo quando ti trovano hanno pace: fa’ che, al di làdi ogni ostacolo, tutti riconoscano i segni della tua bontàe, stimolati dalla testimonianza della nostra vita, abbiano la gioia di credere in te, unico vero Dio e Padre di tutti gli uomini.

Per Cristo nostro Signore.

R.  Amen.



Arabo



9. Per i governanti.

Preghiamo per coloro che sono chiamati a governare la comunità civile, perché il Signore nostro Dio illumini la loro mente e il loro cuore a cercare il bene comune nella vera libertàe nella vera pace.

Il cantore:  Kyrie, eleison.

R.  Kyrie, eleison.

Preghiera in silenzio.

Il Santo Padre:

Omnipotens sempiterne Deus, in cuius manu sunt hominum corda et iura populorum, respice benignus ad eos, qui nos in potestate moderantur, ut ubique terrarum populorum prosperitas, pacis securitas et religionis libertas, te largiente, consistant.


Per Christum Dominum nostrum.

R.  Amen.







Il Santo Padre:

Dio onnipotente ed eterno, nelle tue mani sono le speranze degli uomini e i diritti di ogni popolo: assisti con la tua sapienza coloro che ci governano, perché con il tuo aiuto promuovano su tutta la terra una pace duratura, il progresso sociale e la libertà religiosa.

Per Cristo nostro Signore.

R.  Amen.



Spagnolo

10. Por los atribulados.

Oremos, hermanos, a Dios Padre todopoderoso, por todos los que en el mundo sufren las consecuencias del pecado, para que cure a los enfermos, dé alimento a los que padecen hambre, libere de la injusticia a los perseguidos, redima a los encarcelados, conceda volver a casa a los emigrantes y desterrados, proteja a los que viajan, y dé la salvación a los moribundos.

Il cantore:  Kyrie, eleison.

R.  Kyrie, eleison.

Preghiera in silenzio.

Il Santo Padre:

Omnipotens sempiterne Deus, mæstorum consolatio, laborantium fortitudo, perveniant ad te preces de quacumque tribulatione clamantium, ut omnes sibi in necessitatibus suis misericordiam tuam gaudeant affuisse.

Per Christum Dominum nostrum.

R.  Amen.



10. Per i tribolati.

Preghiamo, fratelli carissimi, Dio Padre onnipotente, perché liberi il mondo da ogni disordine, allontani le malattie, scacci la fame, renda libertàai prigionieri, giustizia agli oppressi, conceda sicurezza a chi viaggia, il ritorno ai lontani da casa, la salute agli ammalati, ai morenti la salvezza eterna.









Il Santo Padre:

Dio onnipotente ed eterno, conforto degli afflitti, sostegno dei tribolati, ascolta il grido dell’umanitàsofferente, perché tutti si rallegrino di avere ricevuto nelle loro necessitàil soccorso della tua misericordia.

Per Cristo nostro Signore.

R.  Amen.





PARTE SECONDA


ADORAZIONE DELLA SANTA CROCE


Un Diacono porta all’Altare la Croce. Il Santo Padre scopre l’immagine del Crocifisso perché l’umanità, rappresentata dalla nostra assemblea, adori il Cristo e ne implori grazia e misericordia.

Il Santo Padre:          Il cantore:



Ecco il legno della Croce, al quale fu appeso il Cristo, Salvatore del mondo.

R.  Venite, adoriamo.

Quindi tutti s’inginocchiano in silenziosa adorazione.

CRUCEM TUAM ADORAMUS


Antifona:

Crucem tuam adoramus, Domine, et sanctam resurrectionem tuam laudamus et glorificamus: ecce enim propter lignum venit gaudium in universo mundo.

Antifona:

Adoriamo la tua Croce, Signore, lodiamo e glorifichiamo la tua santa risurrezione. Dal legno della Croce è venuta la gioia in tutto il mondo.



SALMO 66, 2


Deus misereatur nostri, et benedicat nobis.

Illuminet vultum suum super nos, et misereatur nostri.

Ant.  Crucem tuam adoramus, Domine.

Dio abbia pietàdi noi e ci benedica, su di noi faccia splendere il suo volto e abbia misericordia.


Ant.  Adoriamo la tua Croce, Signore.



LAMENTI DEL SIGNORE I


Popule meus, quid feci tibi?
Aut in quo contristavi te?
Responde mihi!

Quia eduxi te de terra Ægypti: parasti Crucem Salvatori tuo.

Popule meus, quid feci tibi?
Aut in quo contristavi te?
Responde mihi!

Hágios o Theós.
Sanctus Deus.

Hágios Ischyrós.
Sanctus Fortis.

Hágios Athánatos,
eléison himás.
Sanctus Immortalis,
miserere nobis.


Popolo mio, che male ti ho fatto?
In che ti ho provocato?
Dammi risposta.

Io ti ho guidato fuori dall’Egitto, e tu hai preparato la Croce al tuo Salvatore.

Popolo mio, che male ti ho fatto?
In che ti ho provocato?
Dammi risposta.

Santo sei, Dio!
Santo sei, Dio!

Santo sei, Onnipotente!
Santo sei, Onnipotente!

Santo sei, Immortale:
abbi pietàdi noi!
Santo sei, Immortale:
abbi pietàdi noi!



LAMENTI DEL SIGNORE II


Ego propter te flagellavi Ægyptum cum primogenitis suis: et tu me flagellatum tradidisti.

Popule meus, quid feci tibi?
Aut in quo contristavi te?
Responde mihi!

Ego eduxi te de Ægypto, demerso Pharaone in Mare Rubrum: et tu me tradidisti principibus sacerdotum.

Popule meus, quid feci tibi?
Aut in quo contristavi te?
Responde mihi!

Ego ante te aperui mare: et tu aperuisti lancea latus meum.

Popule meus, quid feci tibi?
Aut in quo contristavi te?
Responde mihi!

Ego ante te præivi in columna nubis: et tu me duxisti ad prætorium Pilati.

Popule meus, quid feci tibi?
Aut in quo contristavi te?
Responde mihi!

Ego te pavi manna per desertum: et tu me cecidisti alapis et flagellis.

Popule meus, quid feci tibi?
Aut in quo contristavi te?
Responde mihi!

Ego te potavi aqua salutis de petra: et tu me potasti felle et aceto.


Popule meus, quid feci tibi?
Aut in quo contristavi te?
Responde mihi!

Ego propter te Chananæorum reges percussi: et tu percussisti arundine caput meum.

Popule meus, quid feci tibi?
Aut in quo contristavi te?
Responde mihi!

Ego dedi tibi sceptrum regale: et tu dedisti capiti meo spineam coronam.

Popule meus, quid feci tibi?
Aut in quo contristavi te?
Responde mihi!

Ego te exaltavi magna virtute: et tu me suspendisti in patibulo Crucis.

Popule meus, quid feci tibi?
Aut in quo contristavi te?
Responde mihi!

Io per te ho flagellato l’Egitto e i primogeniti suoi, e tu mi hai consegnato per esser flagellato.

Popolo mio, che male ti ho fatto?
In che ti ho provocato?
Dammi risposta.

Io ti ho guidato fuori dall’Egitto e ho sommerso il faraone nel Mar Rosso, e tu mi hai consegnato ai capi dei sacerdoti.

Popolo mio, che male ti ho fatto?
In che ti ho provocato?
Dammi risposta.

Io ho aperto davanti a te ilmare, e tu mi hai aperto con la lancia il costato.

Popolo mio, che male ti ho fatto?
In che ti ho provocato?
Dammi risposta.

Io ti ho fatto strada con la nube, e tu mi hai condotto al pretorio di Pilato.

Popolo mio, che male ti ho fatto?
In che ti ho provocato?
Dammi risposta.

Io ti ho nutrito con manna nel deserto, e tu mi hai colpito con schiaffi e flagelli.

Popolo mio, che male ti ho fatto?
In che ti ho provocato?
Dammi risposta.

Io ti ho dissetato dalla rupe con acqua di salvezza, e tu mi hai dissetato con fiele e aceto.

Popolo mio, che male ti ho fatto?
In che ti ho provocato?
Dammi risposta.

Io per te ho colpito i re dei Cananei, e tu hai colpito il mio capo con la canna.

Popolo mio, che male ti ho fatto?
In che ti ho provocato?
Dammi risposta.

Io ti ho posto in mano uno scettro regale, e tu hai posto sul mio capo una corona di spine.

Popolo mio, che male ti ho fatto?
In che ti ho provocato?
Dammi risposta.

Io ti ho esaltato con grande potenza, e tu mi hai sospeso al patibolo della croce.

Popolo mio, che male ti ho fatto?
In che ti ho provocato?
Dammi risposta.



INNO ALLA CROCE


Crux fidelis, inter omnes arbor una nobilis, nulla talem silva profert, flore, fronde, germine! Dulce lignum dulci clavo dulce pondus sustinens!

Pange, lingua, gloriosi proelium certaminis, et super crucis tropæo dic triumphum nobilem, qualiter Redemptor orbis immolatus vicerit.



Æqua Patri Filioque, inclito Paraclito, sempiterna sit beatæ Trinitati gloria; cuius alma nos redemit atque servat gratia. Amen.

O Croce di nostra salvezza, albero tanto glorioso, un altro non v’è nella selva, di rami e di fronde a te uguale. Per noi dolce legno, che porti appeso il Signore del mondo.

Esalti ogni lingua nel canto lo scontro e la grande vittoria, e sopra il trofeo della Croce proclami il suo grande trionfo, poiché il Redentore del mondo fu ucciso e fu poi vincitore.

Al Padre sia gloria ed al Figlio, e gloria allo Spirito Santo; eterna sia gloria per sempre all’Unico e Trino Signore; il suo amore il mondo ha redento, e sempre il suo amore lo salva. Amen.



STABAT MATER


Stabat mater dolorosa
iuxta crucem lacrimosa,
dum pendebat Filius.

Cuius animam gementem,
contristatam et dolentem
pertransivit gladius.

O quam tristis et afflicta
fuit illa benedicta
mater Unigeniti!

Addolorata, in pianto
la madre sta presso la croce
da cui pende il Figlio.

Immersa in angoscia mortale
geme nell’intimo del cuore
trafitto da spada.

Quanto grande è il dolore
della benedetta fra le donne,
madre dell’Unigenito!



Il Santo Padre eleva la Croce e, stando davanti all’Altare, la presenta all’adorazione silenziosa dell’assemblea.



PARTE TERZA


SANTA COMUNIONE


Un Diacono, dalla cappella della reposizione, porta il Pane eucaristico e lo colloca sull’Altare.

I fedeli ricevono la Santa Comunione: Ogni volta che mangiamo di questo pane e beviamo a questo calice, annunciamo la morte del Signore finché egli venga (cf. 1 Cor 11, 26).

Il Santo Padre:



L’assemblea:







Il Santo Padre:

Libera nos, quæsumus, Domine, ab omnibus malis, da propitius pacem in diebus nostris, ut, ope misericordiæ tuæ adiuti, et a peccato simus semper liberi et ab omni perturbatione securi: exspectantes beatam spem et adventum salvatoris nostri Iesu Christi.

Il Santo Padre:

Liberaci, o Signore, da tutti i mali, concedi la pace ai nostri giorni, e con l’aiuto della tua misericordia, vivremo sempre liberi dal peccato e sicuri da ogni turbamento, nell’attesa che si compia la beata speranza e venga il nostro salvatore Gesù Cristo.



L’assemblea:



Tuo è il regno, tua la potenza e la gloria nei secoli.

Il Santo Padre:

Ecce Agnus Dei, ecce qui tollit peccata mundi. Beati qui ad Cenam Agni vocati sunt.

L’assemblea:

Domine, non sum dignus, ut intres sub tectum meum, sed tantum dic verbo et sanabitur anima mea.

Il Santo Padre:

Beati gli invitati alla Cena del Signore. Ecco l’Agnello di Dio, che toglie i peccati del mondo.

L’assemblea:

O Signore, non sono degno di partecipare alla tua mensa: ma di’ soltanto una parola e io sarò salvato.



Il Santo Padre si comunica al Corpo del Signore.

Anche i fedeli ricevono la comunione.

AVE VERUM


La schola:



L’assemblea:



La schola:



L’assemblea:



La schola: L’assemblea:





La schola:  O Iesu dulcis! O Iesu pie! O Iesu, fili Mariæ.

Adoriamo, o Cristo, il tuo corpo glorioso, nato dalla Vergine Maria; per noi hai voluto soffrire, per noi ti sei offerto vittima sulla croce e dal tuo fianco squarciato hai versato l’acqua e il sangue del nostro riscatto. Sii nostro conforto nell’ultimo passaggio e accoglici benigno nella casa del Padre: o Gesù dolce, o Gesù pio, o Gesù, Figlio di Maria.


ADORAMUS TE, CHRISTE


La schola:



Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo, perché per mezzo della tua Croce hai redento il mondo.

L’assemblea ripete:  Adoramus te, Christe.

SALMO 21


Deus, Deus meus, quare me dereliquisti? Longe a salute mea verba rugitus mei. Deus meus, clamo per diem, et non exaudis, et nocte, et non est requies mihi.

R.  Adoramus te, Christe.

Ego autem sum vermis et non homo, opprobrium hominum et abiectio plebis. Omnes videntes me deriserunt me; torquentes labia moverunt caput: « Speravit in Domino, eripiat eum; salvum faciat eum, quoniam vult eum».

R.  Adoramus te, Christe.

Foderunt manus meas et pedes meos, et dinumeravi omnia ossa mea. Ipsi vero consideraverunt et inspexerunt me; diviserunt sibi vestimenta mea, et super vestem meam miserunt sortem. Tu autem, Domine, ne elongaveris, fortitudo mea, ad adiuvandum me festina. Erue a framea animam meam, et de manu canis unicam meam.

R.  Adoramus te, Christe.

«Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? Tu sei lontano dalla mia salvezza»: sono le parole del mio lamento. Dio mio, invoco di giorno e non rispondi, grido di notte e non trovo riposo.


Ma io sono verme, non uomo, infamia degli uomini, rifiuto del mio popolo. Mi scherniscono quelli che mi vedono, storcono le labbra, scuotono il capo: «Si è affidato al Signore, lui lo scampi; lo liberi, se è suo amico».



Hanno forato le mie mani e i miei piedi, posso contare tutte le mie ossa. Essi mi guardano, mi osservano: si dividono le mie vesti, sul mio vestito gettano la sorte. Ma tu, Signore, non stare lontano, mia forza, accorri in mio aiuto. Scampami dalla spada, dalle unghie del cane la mia vita.



Pausa di silenzio per la preghiera personale.

Orazione dopo la comunione


Il Santo Padre:

Oremus.

Omnipotens sempiterne Deus, qui nos Christi tui beata morte et resurrectione reparasti, conserva in nobis opus misericordiæ tuæ, ut huius mysterii participatione perpetua devotione vivamus.


Per Christum Dominum nostrum.

R.  Amen.

Il Santo Padre:

Preghiamo.

Dio onnipotente ed eterno, che hai rinnovato il mondo con la gloriosa morte e risurrezione del tuo Cristo, conserva in noi l’opera della tua misericordia, perché la partecipazione a questo grande mistero ci consacri per sempre al tuo servizio.

Per Cristo nostro Signore.

R.  Amen.



Orazione sul popolo


Il Diacono:



Inchinatevi per la benedizione.

Il Santo Padre:

Super populum tuum, quæsumus, Domine, qui mortem Filii tui in spe suæ resurrectionis recoluit, benedictio copiosa descendat, indulgentia veniat, consolatio tribuatur, fides sancta succrescat, redemptio sempiterna firmetur.

Per Christum Dominum nostrum.

R.  Amen.

Il Santo Padre:

Scenda, o Padre, la tua benedizione su questo popolo, che ha commemorato la morte del tuo Figlio nella speranza di risorgere con lui; venga il perdono e la consolazione, si accresca la fede, si rafforzi la certezza nella redenzione eterna.

Per Cristo nostro Signore.

R.  Amen.



L’assemblea si scioglie in silenzio.







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