Il Cardinale Angelo Amato, S.D.B. Prefecto della Congregazione delle Cause dei Santi, accompagnato dai Postulatori, si reca dal Santo Padre e domanda che si proceda alla Canonizzazione dei Beati: Giovanni Antonio Farina, Kuriakose Elias Chavara della Sacra Famiglia, Ludovico da Casoria, Nicola da Longobardi, Eufrasia Eluvathingal del Sacro Cuore e Amato Ronconi.
Litaniæ Sanctorum - página 53
Canonizationis formula - página 59
IUBILATE DEO - página 61
Ps 32, 1.3. 18-19, 21-22
Gloria (De angelis) - página 64
Colletta - página 67
LITURGIA VERBI
Lectio prima - página 69
Vos, grex meus, ego iudico inter pecus et pecus Dal libro del profeta Ezechiele 34, 11-12. 15-17
Psalmus responsorius - Ps 22 - página 71
Lectio secunda - página 73
Tradet regnum Deo et Patri ut sit Deus omnia in omnibus. A reading from the first letter of Saint Paul to the Corinthians 15, 20-26. 28
Verus ante Evangelium - página 75
Evangelium - página 75
Sedebit super thronum gloriæ sæ et separabit eos ab invicem. Lectio sancti Evangelii secundum Matthæum 25, 31-46
Omelia - página 81
Credo (III) - página 82
Oratio universalis
seu oratio fidelium - página 87
LITURGIA EUCHARISTICA
Cantus ad offertorium
POSTULA A ME - Ps 2, 8 - página 91
Super oblata - página 91
PREX EUCHARISTICA
Præfatio - página 93
De Christo universorum Rege
Sanctus (De angelis) - página 95
Prex Eucharistica III - página 97
RITUS COMMUNIONIS
Agnus Dei (De angelis) - página 111
Antiphona ad communionem, Ps 28, 10-11 - página 113
ADORO TE DEVOTE - página 115
Post communionem - página 121
RITUS CONCLUSIONIS
Allocutio - página 123
Angelus Domini - página 123
Benedictio - página 127
Dimissio - página 127
Emitido en directo el 23 nov. 2014
Starts at 10:30 am. Pope Francis presides over the Holy Canonization Mass of blessed Giovanni Antonio Farina, Kuriakose Elias Chavara, Ludovico da Casoria, Nicola da Longobardi, Euphrasia of the Sacred Heart of Jesus, and Amato Ronconi. At the end of the Mass, Pope Francis recites the Angelus prayer.
Emitido en directo el dia 23 de noviembre 2014
Comienza a las 10:30 de la mañana. Misa Presidida por el Papa Francisco para la Santa Misa de Canonización de los Benditos, Juan Antonio Farina, Kuriakose Elías Chavara, Ludovico da Casoria, Nicola de Longobardi, Eufrasia del Sagrado Corazón de Jesús y Amato Ronconi. Al final de la Santa Misa el Papa Francisco recitará la Oración del Angelus.
Il Cardinale Angelo Amato, S.D.B., Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi Pedido de la Canonización: 07:08 - 13:38
Tienen las Biografías en el Libreto de la Santa Misa
Litaniae Sanctorum (Latin)
14:00
Il Santo Padre:
Fratres carissimi, Deo Patri omnipotenti preces nostras per Iesum Christum levemus, ut, Beatae Mariae Virginis et omnium Sanctorum suorum intercessione, sua gratia sustineat id quod sollemniter acturi sumus. La schola e successivamente l'assemblea:
Gloria - 25:56 (De Angeli) Liturgia della Parola - 30:06 - 31-35 LITURGIA VERBI Lectio prima
Vos, grex meus, ego iudico inter pecus et pecus.
Dal libro del profeta Ezechiele 34, 11-12. 15-17
Così dice il Signore Dio: Ecco, io stesso cercherò le mie pecore e le passerò in rassegna. Come un pastore passa in rassegna il suo gregge quando si trova in mezzo alle sue pecore che erano state disperse, così io passerò in rassegna le mie pecore e le radunerò da tutti i luoghi dove erano disperse nei giorni nuvolosi e di caligine.
Io stesso condurrò le mie pecore al pascolo e io le farò riposare. Oracolo del Signore Dio. Andrò in cerca della pecora perduta e rincondurrò all'ovile quella smarrita, fascerò quella ferita e curerò quella malata, avrò cura della grassa e della forte; le pascerò con giustizia.
A te, mio gregge, così dice il Signore Dio: Ecco, io giudicherò fra pecora e pecora, fra montoni e capri.
L'assemblea ripete: Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla.
1.Il Signore è il mio pastore:
non manco di nulla.
Su pascoli erbosi mi fa riposare,
ad acque tranquille mi conduce. R.
2.Rinfranca l'anima mia,
mi guida per il giusto cammino
a motivo del suo nome. R.
3.Davanti a me tu prepari una mensa
sotto gli occhi dei miei nemici.
Ungi di olio il mio capo;
il mio calice trabocca. R.
4. Si, bontà e fedeltà mi saranno compagne
tutti i giorni della mia vita,
abiterò ancora nella casa del Signore
per lunghi giorni. R.
Lectio secunda
Tradet regnum Deo et Patri,
ut sit Deus omnia in omnibus.
A reading from the first letter of Saint Paul
to the Corinthians 15, 20-26. 28
Christ has been raised from the dead, the first-fruits of all who have fallen asleep. Death came throungh one man and in the same way the resurrection of the dead has come through one man. Just as all men die in Adam, so all men will be brought to life in Christ; but all of them in their proper order: Christ as the first-fruits and then, after the coming of Christ, those who belong to him. After that will come the end, when he hands over the kingdom to God the Father, having done away with every sovereignty, authority and power. For he must be king until he has put all his enemies under his feet and the last of the enemies to be destroyed is death. And when everything is subjected to him, then the Son himself will be subject in his turn to the One who subjected all things to him, so that God may be all in all.
Verbum Domi- ni. R. De- o gra- ti- as.
BEATI
GIOVANNI ANTONIO FARINA
Vescovo di Vicenza,
fondatore delle Suore Maestre di Santa Dorotea
Figlie dei Sacri Cuori
KURIAKOSE ELIAS CHAVARA DELLA SACRA FAMIGLIA
Sacerdote,
fondatore della Congregazione dei Carmelitani
di Maria Immacolata
LUDOVICO DA CASORIA
Sacerdote professo dell'Ordine dei Frati Minori,
fondatore della Congregazione
delle Suore Francescane Elisabettine, dette "Bigie"
NICOLA DA LONGOBARDI
Oblato professo dell'Ordine dei Minimi
EUFRASIA ELUVATHINGAL DEL SACRO CUORE
della Congregazione
delle Suore della Madre del Carmelo (CMC)
AMATO RONCONI
del Terzo Ordine di San Francesco,
fondatore dell'Ospedale dei Poveri Pellegrini in Saludecio,
ora "Casa di Riposo Opera Pia Beato Amato Ronconi"
GIOVANNI ANTONIO FARINA
(1803-1888)
GIOVANNI ANTONIO FARINA nacque a Gambellara (Vicenza) I'll gennaio 1803. Ricevette la prima formazione dallo zio, uno zelante sacerdote che gli fu maestro di spirito e di scienza. A quindici anni entrò nel seminario vescovile di Vicenza e si distinse per pietà e studio, tanto da diventare insegnante delle classi minori mentre era ancora studente di teologia. Il 14 gennaio 1827 fu ordinato sacerdote. Continuò la docenza in seminario e svolse vari incarichi: la cappellania nella parrocchia di San Pietro in Vicenza, la direzione della scuola pubblica liceale ed elementare della città, la partecipazione a istituzioni culturali, spirituali e caritative.Nel 1836 fondò I'Istituto delle Suore Maestre di S. Dorotea Figlie dei Sacri Cuori, per l'educazione delle ragazze povere, sordomute, cieche, e per l'assistenza degli ammalati e degli anziani. Nel 1839 ottenne da papa Gregorio XVI il decreto di lode per I'Istituto, riuscendo a salvarlo dalle leggi italiane di soppressione del 1866.
Venne definito "l'uomo della carità" quando, nel 1850, fu nominato vescovo di Treviso. Guidò la diocesi per un decennio e nel 1860
GIOVANNI ANTONIO FARINA
nació en Gabellara (Vicenza) el 11 de enero de 1803. Recibió la primera formación de su tío, un celoso sacerdote que fue su maestro en la ciencia y en el espíritu. Con 15 años entró en el seminario diocesano de Vicenza y se distinguió por su piedad y su dedicación al estudio, hasta el punto de recibir cuando todavía era estudiante de teología el encargo de enseñar a los alumnos más pequeños. El 14 de enero de 1927 fue ordenado sacerdote. Continuó enseñando en el seminario y desempeñó varios encargos: capellán en la parroquía de San Pedro en Vicenza y director de la escuela pública primaria y superior de Vicenza. En 1836 fundó el Instituto de las Hermanas Maestras de Santa Dorotea Hijas de los Sagrados Corazones, para la educación de niñas pobres, sordomudas, ciegas, y para la asistencia de los enfermos y los ancianos. En 1839 obtuvo del Papa Gregorio XVI el decreto de alabanza para el Instituto, consiguiendo salvarlo de las leyes italianas de supresión de 1866.
En 1850, cuando fue nombrado obispo de Treviso, fue definido "el hombre de la caridad". Rigió la diócesis durante un decenio y en 1860 fue traslado a Vicenza, donde permaneció 28 años, hasta su muerte. En ambas diócesis impulsó un vasto programa de renovación a través de la visita pastoral, el sínodo diocesano, las asociaciones parroquiales para la atención a los indigentes, hasta el punto de ser llamado "el obispo de los pobres". Cuidó de forma especial la formación del clero, reorganizó las escuelas de doctrina cristiana, promovió la prensa católica y apoyó el desarrollo del Movimiento Católico. En 1869 participó en el Concilio Vaticano I, en el que sostuvo la infalibilidad pontíficia, suscribiendo las peticiones de definición del dogma.
Los últimos años de su vida estuvieron marcados por los públicos reconocimientos a su labor apostólica y su caridad, pero también por fuertes sufrimientos e injustas acusaciones frente a las cuales él reaccionó con el silencio y el perdón. Murió el 4 de marzo de 1888, dejando una profunda huella en la diócesis por su celo pastoral y por la caridad realizada a través de las religiosas de su Instituto. Fue beatificado por Juan Pablo II el 4 de noviembre de 2001.
KURIAKOSE ELIAS CHAVARA DELLA SACRA FAMIGLIA (1805-1871)
nacque da Kuriakose e Mariam a Kainakary, Kerala, India, il 10 febbraio 1805. La sua vita potrebbe essere riassunta nella parola "pioniere", poichè contribuì in modo significativo al cammino della società e della Chiesa Siromalabarese. La sua pia madre ebbe un'influsso decisivo sulla sua formazione spirituale, especialmente per quanto riguarda la devozione alla sacra famiglia. Entrò nel seminario nel 1818 e fu ordinato sacerdote il 29 novembre 1829. Fu fondatore di due Congregazioni: nel 1831 fondò quella maschile dei "Carmelitani di Maria Immacolata" e nel 1866, insieme con P. Leopoldo Beccaro, OCD, quella femminile (la prima indigena), "Terz'Ordine delle Carmelitane Scalze" per l'educazione e l'affermazione dello sviluppo della vitalità femminile e la loro cura spirituale. I'8 dicembre 1855 emise la professione religiosa dei consigli evangelici e guidò la congregazione come Superiore Generale fino alla sua morte.
La sua vita era dedicata al servizio della Chiesa Siromalabarese. Fu il primo Vicario General per la suddetta Chiesa nella diocesi di Verapoli e lottò per salvarla da uno scisma che la minacciava. Con varie iniziative preparò i religiosi, i sacerdoti e i laici per la riforma spirituale della Chiesa e della società.
Fu un grande autore di molte opere spirituali, liturgiche e poetiche. La sua opera Il Testamento di un Padre Amoroso lo ha reso il patrono della famiglia. Il suo motto era: "santificazione di sè e salvezza degli altri." Chavara fu un religioso attivo e contemplativo. All'età di 66 anni, il 3 gennaio 1871 si addormentó nel Signore e fu sepolto a Koonammavu; poi, il 4 maggio 1889, le sue spoglie mortali furono traslate e nuovamente sepolte nella cappella del monastero di San Giuseppe, la casa madre a Mannanam. Fu beatificato da Giovanni Paolo II I'8 febbraio 1986.
KURIAKOSE ELIAS CHAVARA DELLA SACRA FAMIGLIA (1805-1871)
was born the son of Kuriakose and Mariam in Kainakary, India, on 10 February 1805. His life could be summarized by the word "pioneer", for he contributed significantly to the growth of society and the Syro-Malabar Church. His devout mother had a decisive influence on his spiritual formation, particularly with regard to devotion to the Holy Family. He entered the seminary in 1818 and was ordained a priest on 29 November 1829. He was the founder of two religious congregations: in 1831 he established the men's congregation of Carmelites of Mary Immaculate and in 1866 with Father Leopoldo Beccaro, OCD he founded the first indigenous women's congregation of the Third Order Discalced Carmelites for the education and encouragement of women's activities and their spiritual care. On 8 December 1855 he made his religious profession of the evangelical counsels, and guided the Congregation as its Superior General until his death.
His life was devoted to the service of the Syro-Malabar Church. He was the first vicar general of that Church in the Diocese of Verapoli, and he laboured to prevent the threat of a schism. Through various initiatives he prepared the religious, priests and laity for the spiritual reform of Church and society.
He also authored a number of spiritual, liturgical and poetic works. His work, Testament of a Loving Father, has made him the patron of the family. His motto was: "Sanctification of Self and Salvation of Others." Chavara was an active contemplative religious. He died on 3 January 1871 at the age of 66 and was buried at Koonammavu; on 4 May 1889 his remains were transferred and reinterred in the chapel of the monastery of Saint Joseph, the Motherhouse at Mannanam. He was beatified by John Paul II on 8 February 1986.
LUDOVICO DA CASORIA (al secolo: Arcangelo Palmentieri)
nacque a Casoria (Napoli) I'll marzo 1814. Con il nome di Ludovico, vestì il saio francescano nel 1832. Ordinato sacerdote nel 1837, si dedicò allo studio e all'insegnamento. Nel 1847, in seguito a una profonda esperienza mistica, da lui definita "lavacro", si consacrò interamente al servizio degli ultimi. Le sue cure furono inizialmente per i confratelli ammalati, per i quali istituì l'infermeria de "La Palma". Dal 1854 avviò "l'Opera dei Moretti" per il riscatto e la formazione cristiana dei bambini africani venduti schiavi, con l'auspicio di suscitare vocazioni missionarie per quel continente, secondo il motto "L'Africa convertirà l'Africa". Analogo progetto concepì per le bimbe di colore, affidate alle cure delle suore Stimmatine. Per il sostegno delle opere caritative da lui avviate, fondò poi due Congregazioni: i Frati della Carità, detti Bigi (1859), attualmente estinti, e le Suore Francescane Elisabettine, dette Bigie (1862), che oggi prolungano nella Chiesa il suo carisma.
Lo zelo per l'evangelizzazione dell'Africa lo spinse a chiedere la stazione missionaria di Scellal, dove giunse con alcuni suoi frati il 6 gennaio 1866. Rientrato in patria, dette vita a svariate opere assistenziali: l'Opera degli Accattoncelli, per il recupero degli "scugnizzi" napoletani, vari "ricoveri" per anziani, convitti, scuole, colonie agricole, ospizi per fanciulli scrofolosi, monti di pietà, tipografie, bande musicali... Ad Assisi, nel 1871, aprì una casa per ciechi e sordomuti. A Firenza, nel 1877, edificò una chiesa in onore del S. Cuore di Gesù. Si interessò anche alla cultura, considerata via alla fede e mezzo di promozione umana.
Circondato da vasta fama di santità, morì presso l'Ospizio Marino di Posillipo (Napoli), il 30 marzo 1885. Fu beatificato da Giovanni Paolo II il 18 aprile 1993.
LUDOVICO DA CASORIA
was born Arcangelo Palmentieri in Casoria, near Naples, on 11 March 1814. In 1832 he took the Franciscan habit and was given the name Ludovico. Ordained a priest in 1837, he devoted himself to study and teaching. In 1847, following a profound mystical experience which he referred to as a "cleansign", he devoted himself completely to the service of the poor. At first he cared for fellow friars who were ill, establishing the infirmary of "La Palma". In 1854 he founded the "Opera dei Moretti" for the ransom and the Christian formation of African children who had been sold as slaves, with the hope of awakening missionary vocations for that continent, in accordance with the motto "Africa will Convert Africa". He conceived a similar project for young black girls, entrusting it to the care of the Stigmatine Sisters. To support these charitable works, he then founded two religious congregations: the Brothers of Charity, known as Bigi (1859), now extinct, and the Franciscan Sisters of Saint Elizabeth, called Bigie (1862), who today prolong his charism in the Church.
Zeal for the evangelization of Africa impelled him to travel to the missionary station of Scellal, where he arrived with some of his friars on 6 January 1866. After his return home, he organized a variety of charitable works: the pious work of the "Accattoncelli" for rehabilitation of Neapolitan street urchins, homes for the elderly, boarding houses, schools, agricultural colonies, hospices for sick children, credit unions, printing presses, musical bands... In 1871 he opened a house in Assisi for the blind and the deaf. In 1877 he built a church in Florence in honor of the Sacred Heart of Jesus. He was also concerned for the promotion of culture, which he considered a path to faith and a means of human advancement.
He died at the Marine Hospice in Posillipo (Naples) on 30 March 1885, with an outstanding reputation for holiness. He was beatified by John Paul II on 18 April 1993.
LUDOVICO DA CASORIA
(en el siglo: Arcangelo Palmentieri) nació en Casoria (Nápoles) el 11 de marzo de 1814. Con el nombre de Luis, vistió el hábito franciscano en 1832. Ordenado sacerdote en 1837, se dedicó al estudio y a la enseñanza. En 1847, después de una profunda experiencia mística, que definió como "baño", se consagró por completo al servicio de los últimos. Sus atenciones se centraron inicialmente en los religiosos enfermos, para los que instituyó la enfermería de "La Palma". En 1854 puso en marcha "la Obra de los Moritos" para el rescate y la formación cristiana de los niños africanos vendidos como esclavos, con el deseo de suscitar vocaciones misioneras para aquel continente, según el lema "África convertirá África". Análogo proyecto concibió para las niñas de color, confiadas al cuidado de las hermanas Estigmatinas. Para sostener las obras de caridad que había puesto en marcha, fundó dos congregaciones: los Hermanos de la Caridad, llamados Bigi (Grises) (1859), actualmente extinguidos, y las Hermanas Franciscanas Elisabetinas, llamadas Bigie (Grises) (1862), que hoy prolongan en la Iglesia su carisma.
El celo por la evangelización de África lo impulsó a solicitar la misión de Scellal, donde llegó junto a sus religiosos el 6 de enero de 1866. Cuando regresó a su patri, dio vida a diversas obras asistenciales: la Obra de los Accattoncelli, para la recuperación de los "scugnizzi" (niños de la calle) napolitanos, varias residencias de ancianos, internados, escuelas, colonias agrícolas, hospicios para niños escrofulosos, montes de piedad, imprentas, bandas musicales... En 1871, abrió en Asís una casa para ciegos y sordomudos. En Florencia, en 1877, edificó una iglesia en honor del Sagrado Corazón de Jesús. Se interesó también por la cultura, considerándola un camino para llegar a la fe y un medio de promoción humana.
Rodeado de una gran fama de santidad, murió en el Hospicio Marino de Posillipo (Nápoles), el 30 de marzo de 1885. Fue beatificado por Juan Pablo II el 18 de abril de 1993.
(al secolo: Giovanni Battista Clemente Saggio) nacque il 6 gennaio 1650 a Longobardi, piccolo centro presso Cosenza in Italia, dai coiugi Fulvio Saggio, contadino, e Aurelia Pizzini, filatrice, dai quali ricevette un'educazione retta, umana e cristiana. Fin da bambino lavorò nei campi con il padre e con i fratellini. Nel 1668 si aggregò al ramo secolare dei Frati Minimi di San Francesco da Paola e, alcuni anni dopo, per seguire la sua vocazione, entrò nel proto-convento a Paola, in qualitá di religioso oblato. Il 29 settembre 1671 emise i voti dei Minimi. Da questo momento Giovanni Battista Clemente verrà chiamato fra Nicola.
Visse in varie comunità, presso le quali esercitò, con dedizione e con edificazione di tutti, le mansioni più umili: sacrestano, ortolano, dispensiere, cuoco, questuante, portinaio. Era, tuttavia, in grado di impartire lezioni di catechismo, molto apprezzate da bambini e genitori. Ebbe una speciale predilezione verso i poveri e gli infermi, soccorrendoli sia nelle necessità spirituali che in quelle materiali, convino che in essi è nascosto ed è presente il Signore Gesù. Nel 1683 si recò pellegrino da Roma a Loreto, per chiedere il dono della liberazione di Vienna e dell'Europa cristiana dall'assedio delle truppe ottomane. Frequenti furono le sue esperienze mistiche. Nel gennaio del 1709 professò la sua offerta vittimale perla Chiesa e perchè fosse evitato un nuovo incombente "sacco" di Roma.
Il 3 febbraio 1709, dopo aver ricevuto gli ultimi sacramenti, baciò il Crocifisso e si addormentò nel Signore. La fama di santità lo accompagnó lungo i secoli. Fu beatificato da Pio VI il 17 settembre 1786.
NICOLA DA LONGOBARDI (1650-1709)
was born Giovanni Battista Clemente Saggio on 6 January 1650 in Longobardi, a village near Cosenza. The son of Fulvio Saggio, a farmer, and Aurelia Pizzini, a thread spinner, he received from his parents a solid human and Christian formation. As a young child he worked in the fields with his father and his younger brothers. In 1668 he joined the secular branch of the Minim Fathers of Saint Francis of Paola and, several years later, in order to pursue his vocation, he entered the protoconvent in Paola as an oblate religious. On 29 September 1671 he professed his vows with the Minims. From that time on, he was known as Brother Nicola.
He lived in various communities, where he carried out in a devout and edifying matter the most humble tasks; he served as sacristan, gardener, steward, cook, baker and doorman. At the same time he gave catechism lessons which were greatly appreciated by children and parents alike. He had a special love for the poor and the infirm, assisting them both spiritually and materially out of a conviction that in them the Lord Jesus is hidden and present. In 1683 he made a pilgrimage from Rome to Loreto to pray for the liberation of Vienna and Christian Europe from the Ottoman siege. He had frequent mystical experiences. In January of 1709 he offered himself as a victim for the Church, in order to avert the threat of a new "sack" of Rome.
On 3 February 1709, after receiving the last sacraments, he kissed the crucifix and fell asleep in the Lord. His reputation for holiness has continued through the centuries. He was beatified by Pius VI on 17 September 1786.
NICOLA DA LONGOBARDI (1650-1709)
(en el siglo: Giovanni Battista Clemente Saggio) nació el 6 de enero de 1650 en Longobardi, un pequeño municipio cercano a Cosenza, en Italia, del matrimonio formado por los esposos Fulvio Saggio, agricultor, y Aurelia Pizzini, hilandera, de los cuales recibió una recta educación humana y cristiana. Desde niño trabajó en los campos con su padre y hermanos. En 1668 se agregó a la rama secular de los Frailes Mínimos de San Francisco de Paula y, algunos años después, siguiendo su vocación, entró en el protoconvento de Paula, en calidad de religioso oblato. El 29 de septiembre de 1671 emitió los votos de los Mínimos. Desde ese momento Giovanni Battista Clemente será llamado fray Nicolás.
Vivió en varias comunidades, en las que realizó, con dedicación y con edificación de todos, las tareas más humillantes: sacristán, hortelano, despensero, cocinero, cuestor, portero. Era, sin embargo, capaz de dar lecciones de catecismo, muy apreciadas por los niños y los padres. Tuvo una especial predilección por los pobres y los enfermos, socorriéndoles tanto en sus necesidades espirituales como materiales, convencido de que en ellos se oculta y está presente el Señor Jesús. En 1683 fue en peregrinación desde Roma a Loreto, para pedir la gracia de la liberación de Viena y de la Europa cristiana del asedio de las tropas otomanas. Sus experiencias místicas fueron frecuentes. En enero de 1709 se ofreció víctima por la Iglesia y para evitar que se produjese un nuevo e inminente saqueo de Roma.
El 3 de febrero de 1709, después de haber recibido los últimos sacramentos, besó el crucifijo y se durmió en el Señor. La fama de santidad lo acompañó a lo largo de los siglos. Fue beatificado por Pío VI el 17 de septiembre de 1786.
EUFRASIA ELUVATHINGAL OF THE SACRED HEART (1877-1952)
(al secolo: Rose Eluvathingal) che nacque da Antonio e Kunjethy il 17 ottobre 1877 nella famiglia aristocratica di Cherpukaran Eluvathingal, a Kattoor nella diocesi indivisa di Trichur, Kerala, fu battezzata col nome di Rose.
Avendo ricevuto buona formazione in famiglia, soprattutto per opera della sua mamma, Rose dedicò la propria verginità a Dio all'età di 9 anni su indicazione della Vergine Maria; divenne postulante il 10 maggio 1897 all'età di 20 anni, e ricevette il nome di Eufrasia del Sacro Cuore di Gesù. Dopo la vestizione nel 1898, il 24 maggio 1900 Suor Eufrasia offrì a Dio i suoi voti religiosi nella Congregazione delle Suore della Madre del Carmelo, fondata da San Kuriakose Elias Chavara insieme con il missionario carmelitano italiano P. Leopoldo Beccaro, OCD, nel 1866 a Koonammavu, Kerala, India.
Le lettere spirituali che Rose aveva scritto al suo direttore spirituale, Vescovo John Menacherry, sono la nostra principale fonte di conoscenza della sua santità, profonda spiritualità e unione con Dio, nonchè delle sue straordinarie esperienze mistiche. Esercitò l'incarico di maestra delle novizie e di superiora del convento con carità, seguendo le orme del grande Maestro, Gesù. Conducendo un'austera vita di santità, fu un modello per tutti. Fu molto devota al Sacro Cuore di Gesù, al Santissimo Sacramento, al Salvatore Crocifisso e alla Vergine Maria. La gente di Ollur, vedendola pregare sempre vicino al santuario, le diede il soprannome di "Madre Orante". Osservando la pace e la serenità sul suo volto, le suore usavano chiamarla "Tabernacole Mobile". A 75 anni, il 29 agosto 1952, si addormentò nel Signore. Le sue spoglie mortali si trovano nella navata centrale della cappella del convento di Santa Maria ad Ollur. Fu beatificata il 3 dicembre 2006.
EUFRASIA ELUVATHINGAL OF THE SACRED HEART (1877-1952)
was born on 17 October 1877 to Antony and Kunjethy, members of the aristocratic family of Cherpukaran Eluvathingal, in Kattoor in the yet undivided diocese of Trichur, Kerala. She was baptized with the name of Rose.
After receiving a good upbringing in her family, thanks above all to the efforts of her mother, Rose dedicated her virginity to God at the age of nine years at the behest of the Virgin Mary; she became a postulant on 10 May 1897 at the age of 20, and received the name of Eufrasia of the Sacred Heart of Jesus. After taking the habit in 1898, on 24 May 1900 Sister Eufrasia made her religious vows in the Congregation of the Sisters of the Mother of Carmel, which had been founded in 1866 in Koonammavu, Kerala by Saint Kuriakose Elias Chavara and the Italian Carmelite missionary, Father Leopoldo Beccaro, OCD.
The spiritual letters, which Rose wrote to her spiritual director, Bishop John Menacherry, are our chief source of knowledge about her sanctity, her profound spirituality and her union with God, as well as her extraordinary mystical experiences. She served as novice mistress and convent superior with great charity, following in the footsteps of the great teacher, Jesus. Her austere and holy life made her an example to all. She was very devoted to the Sacred Heart of Jesus, the Blessed Sacrament, the crucified Saviour and the Virgin Mary. The people of Ollur, seeing her constantly praying at the shrine there, used to call her "the Prayerful Mother". Observing the peace and serenity which her face radiated, the Sisters used to call her "the Moving Tabernacle". She died on 29 August 1952, aged 75. Her remains were placed in the nave of the chapel of the Convent of Saint Mary in Ollur. She was beatified on 3 December 2006.
nacque a Saludecio nel 1226, secondogenito di papà Felice, del casato dei Ronconi, e di mamma Santa. Rimasto presto orfano, trascorse la sua giovinezza con la famiglia del fratello. Fin da giovane, Amato decide di vivere sencondo il vangelo nella genuina spiritualità francescana. Frequentò un piccolo cenobio fondato da San Francesco, situado sul Monte Formosino, tra il Castello di Montegridolfo e Mondaino. Francesco d'Assisi diventò l'ispiratore della sua vita penitente e caritatevole e, per seguirlo più da vicino, scelse di far parte del Terz'Ordine Francescano. Visse con la sorella Chiara nella casa di Monte Orciaro che il fratello maggiore, Girolamo, gli aveva concesso come parte dell'eredità paterna. La sua casa situata lungo la strada che da Rimini, passando per Urbino, portava a Roma, venne trasformata in Ospizio per i molti pellegrini che chiedevano ospitalità. Amato li accoglieva e dava loro ristoro. Dedicò la sua attività al lavoro dei campi da cui trasse il necessario per sostenere l'Ospizio e i poveri. Ancora oggi, questa Istituzione, divenuta Casa di Riposo per anziani, continua a realizzare lo spirito di caritá di fratel Amato per poveri e pellegrini. Amato intraprese anche lunghi pellegrinaggi: andò a Roma e quattro volte a Santiago di Compostela.
Il 10 gennaio 1292 fratel Amato si spogliò di ogni suo avere e fece dono di tutti i suoi beni ai Monaci di San Benedetto perchè continuassero la sua opera. Si spense nella sua cella l'8 maggio 1292. Fu beatificato da Pio VI il 17 marzo 1776.
AMATO RONCONI
was born in the year 1226 at Saludecio, to Felice, of the house of Ronconi, and his wife Santa. Orphaned at a young age, he spent his early years with his brother's family. From his youth Amato determined to live an evangelical life in the true Franciscan spirit. He frequently visited a small religious community founded by Saint Francis on Mount Formosino, between Castello di Montegridolfo and Mondaino. Francis of Assisi became his inspiration for a life of penance and charity. To follow Francis more closely, he chose to enroll in the Franciscan Third Order. He lived with his sister Chiara in the house of Monte Orciaro which his older brother Girolano had granted them as part of his paternal inheritance. Amato's home, located along the road which led from Rimini, passing through Urbino, and then on to Rome, became a hospice for the many pilgrims who sough hospitality. Amato received them and provided them refreshment. He worked in the fields, which furnished him with the means necessary to support the hospice and assist the poor. Today too, this institution, now a home for the elderly, carries on Brother Amato's spirit of practical charity towards the poor and pilgrims. Amato also undertook long pilgrimages; he journeyed to Rome and on four occasions to Santiago de Campostela.
On 10 January 1292 Brother Amato divested himself of all his possessions and gave all his goods to the monks of Saint Benedict, so that they could continue his work. He died in his cell on 8 May 1292. He was beatified by Pius VI on 17 March 1776.
AMATO RONCONI
nació en Saludecio en 1226; era el segundo hijo de Felice, de la casa de los Ronconi, y de su esposa Santa. Muy pronto, se quedó huerfano y pasó su juventud con la familia de su hermano. Desde joven, Amato decidió vivir según el Evangelio en la genuina espiritualidad franciscana. Frecuentó un pequeño cenobio fundado por san Francisco, situado en el Monte Formosino, entre Castello di Montegridolfo y Mondaino. Francisco de Asis se convirtió en el inspirador de su vida penitente y caritativa y, para seguirlo más de cerca, optó por formar parte de la Tercera Orden Franciscana. Vivió con su hermana Clara en la casa de Monte Orciaro que su hermano mayor, Girolamo, les había concedido como parte de la herencia paterna. La casa, situada en el camino que desde Rímini, pasando por Urbino, llevaba a Roma, fue trasformada en albergue para los numerosos peregrinos que pedían hospitalidad. Amado los acogía y los atendía. Trabajò en el campo de donde sacaba lo necesario para sostener el albergue y atender a los pobres. Todavía hoy, esta institución, convertida en Asilo de Ancianos, continúa cumpliendo el espíritu de caridad del hermano Amado para con los pobres y peregrinos. Amado realizó también largas peregrinaciones: fue a Roma y cuatro veces a Santiago de Compostela.
El 10 de enero de 1292, el hermano Amado se despojó de todas sus pertenencias, y se las entregó a los monjes de San Benito para que continuaran su obra. Murió en su celda el 8 de mayo de 1292. Fue beatificado por Pío VI el 17 de marzo de 1776.