Carissimi fratelli e sorelle!
Poco fa abbiamo cantato nella Sequenza: «Dogma datur christianis, / quod in carnem transit panis, / et vinum in sanguinem – È certezza a noi cristiani: / si trasforma il pane in carne, / si fa sangue il vino». Quest’oggi riaffermiamo con trasporto la nostra fede nell’Eucaristia, il Mistero che costituisce il cuore della Chiesa. Nella recente Esortazione post-sinodale Sacramentum caritatis ho ricordato che il Mistero eucaristico «è il dono che Gesù Cristo fa di se stesso, rivelandoci l’amore infinito di Dio per ogni uomo» (n. 1). Pertanto quella del Corpus Domini è una festa singolare e costituisce un importante appuntamento di fede e di lode per ogni comunità cristiana. È festa che ha avuto origine in un determinato contesto storico e culturale: è nata con lo scopo ben preciso di riaffermare apertamente la fede del Popolo di Dio in Gesù Cristo vivo e realmente presente nel santissimo Sacramento dell’Eucaristia. È festa istituita per adorare, lodare e ringraziare pubblicamente il Signore, che «nel Sacramento eucaristico continua ad amarci ‘fino alla fine’, fino al dono del suo corpo e del suo sangue» (Sacramentum caritatis, 1).
* * *
La Sequenza, nel suo punto culminante, ci ha fatto cantare: «Ecce panis angelorum, / factus cibus viatorum: / vere panis filiorum – Ecco il pane degli angeli, / pane dei pellegrini, / vero pane dei figli». L’Eucaristia è il cibo riservato a coloro che nel Battesimo sono stati liberati dalla schiavitù e sono diventati figli; è il cibo che li sostiene nel lungo cammino dell’esodo attraverso il deserto dell’umana esistenza. Come la manna per il popolo d’Israele, così per ogni generazione cristiana l’Eucaristia è l’indispensabile nutrimento che la sostiene mentre attraversa il deserto di questo mondo, inaridito da sistemi ideologici ed economici che non promuovono la vita, ma piuttosto la mortificano; un mondo dove domina la logica del potere e dell’avere piuttosto che quella del servizio e dell’amore; un mondo dove non di rado trionfa la cultura della violenza e della morte. Ma Gesù ci viene incontro e ci infonde sicurezza: Egli stesso è «il pane della vita» (Gv 6, 35.48). Ce lo ha ripetuto nelle parole el Canto al Vangelo: «Io sono il pane vivo disceso dal cielo; chi mangia di questo pane vivrà in eterno» (cfr Gv 6, 51).
* * *
Al termine della Celebrazione eucaristica ci uniremo in processione, quasi a portare idealmente il Signore Gesù per tutte le vie e i quartieri di Roma. Lo immergeremo, per così dire, nella quotidianità della nostra vita, perché Egli cammini dove noi camminiamo, perché Egli viva dove noi viviamo. Sappiamo infatti, come ci ha ricordato l’apostolo Paolo nella Lettera ai Corinzi, che in ogni Eucaristia, anche in quella di stasera, noi «annunziamo la morte del Signore finché egli venga» (cfr 1 Cor 11, 26). Noi camminiamo sulle strade del mondo sapendo di aver Lui al fianco, sorretti dalla speranza di poterlo un giorno vedere a viso svelato nell’incontro definitivo.
Dall’omelia del Sommo Pontefice Benedetto XVI per la solennità del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo 2007
RITI DI INTRODUZIONE
Mentre il Santo Padre e i Ministri si avviano all’Altare, la schola e l’assemblea li accompagnano con il
Canto d’ingresso
PANE DI VITA NUOVA
La schola:
1. Pane di vita nuova,
vero cibo dato agli uomini,
nutrimento che sostiene il mondo,
dono splendido di grazia.
2. Tu sei sublime frutto
di quell’albero di vita
che Adamo non poté toccare:
ora è in Cristo a noi donato.
L’assemblea:
3. Sei l’Agnello immolato
nel cui sangue è la salvezza,
memoriale della vera Pasqua
della nuova Alleanza.
4. Manna che nel deserto
nutri il popolo in cammino,
sei sostegno e forza nella prova
per la Chiesa in mezzo al mondo R.
5. Vino che ci dà gioia,
che riscalda il nostro cuore,
sei per noi il prezioso frutto
della vigna del Signore.
6. Dalla vite ai tralci
scorre la vitale linfa
che ci dona la vita divina,
scorre il sangue dell’amore R.
7. Al banchetto ci inviti
che per noi hai preparato,
doni all’uomo la tua Sapienza,
doni il Verbo della vita.
8. Segno d’amore eterno,
pegno di sublimi nozze,
comunione nell’unico corpo
che in Cristo noi formiamo R.
9. Nel tuo sangue è la vita
ed il fuoco dello Spirito,
la sua fiamma incendia il nostro cuore
e purifica il mondo.
10. Nel prodigio dei pani
tu sfamasti ogni uomo,
nel tuo amore il povero è nutrito
e riceve la tua vita R.
11. Sacerdote eterno,
tu sei vittima ed altare,
offri al Padre tutto l’universo,
sacrificio dell’amore.
12. Il tuo corpo è tempio
della lode della Chiesa,
dal costato tu l’hai generata,
nel tuo sangue l’hai redenta R.
13. Vero corpo di Cristo
tratto da Maria Vergine,
dal tuo fianco doni a noi la grazia,
per mandarci tra le genti.
14. Dai confini del mondo,
da ogni tempo e ogni luogo
il creato a te renda grazie,
per l’eternità ti adori R.
15. A te, Padre, la lode,
che donasti il Redentore,
e al Santo Spirito di vita
sia per sempre onore e gloria.
Amen.
CIBAVIT EOS
La schola: Sal 80, 17
Il Signore ha nutrito il suo popolo con fior di frumento, lo ha saziato di miele della roccia, alleluia, alleluia, alleluia.
Il Santo Padre:
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
R. Amen.
... saluta l’assemblea:
Il Signore, che guida i nostri cuori
nell’amore e nella pazienza di Cristo,
sia con tutti voi.
R. E con il tuo spirito.
... introduce la celebrazione e l’atto penitenziale:
Fratelli e sorelle,
l’odierna solennità si offre a noi
come un pensoso e adorante «sostare»
presso il mistero dell’Eucaristia,
cui fa seguito quel comunitario «andare»
verso e dentro la città degli uomini,
così ben significato dalla processione.
Intendiamo in questo modo ricordare e proclamare
che davvero l’Eucaristia sta al cuore della Chiesa
e della sua missione.
Celebrare la memoria
del supremo dono di amore fatto da Cristo
impegna la comunità cristiana
a farsi, essa stessa, dono e servizio,
a farsi viva testimonianza.
Per questo chiediamo a Dio il perdono
per tutte le nostre mancanze di amore,
per tutti i nostri egoismi,
per non aver sempre saputo aprire gli occhi ed il cuore.
Dopo una breve pausa di silenzio, il cantore proclama le invocazioni:
Signore, vero corpo, nato da Maria Vergine, abbi pietà di noi.
La schola e l’assemblea:
Il cantore:
Cristo, pane vivo, disceso dal cielo per la salvezza del mondo, abbi pietà di noi.
La schola e l’assemblea:
Il cantore:
Signore, viatico della Chiesa pellegrina e pegno della gloria futura, abbi pietà di noi.
La schola e l’assemblea:
Il Santo Padre:
Dio onnipotente abbia misericordia di noi,
perdoni i nostri peccati
e ci conduca alla vita eterna.
R. Amen.
Gloria (De Angelis)
Il Santo Padre intona il Gloria in excelsis: la schola e l’assemblea lo cantano acclamando a Dio e a Cristo Signore.
Orazione colletta
Il Santo Padre:
Preghiamo.
Dio fedele, che nutri il tuo popolo
con amore di Padre,
ravviva in noi il desiderio di te,
fonte inesauribile di ogni bene:
fa’ che, sostenuti dal sacramento
del Corpo e Sangue di Cristo,
compiamo il viaggio della nostra vita,
fino ad entrare nella gioia dei santi,
tuoi convitati alla mensa del regno.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.
R. Amen.
LITURGIA DELLA PAROLA
Prima lettura
Ti ha nutrito di un cibo, che tu non conoscevi e che i tuoi padri non avevano mai conosciuto
Dal libro del Deuteronomio. 8, 2-3.14-16
Mosè parlò al popolo dicendo: «Ricòrdati di tutto il cammino che il Signore, tuo Dio, ti ha fatto percorrere in questi quarant’anni nel deserto, per umiliarti e metterti alla prova, per sapere quello che avevi nel cuore, se tu avresti osservato o no i suoi comandi.
Egli dunque ti ha umiliato, ti ha fatto provare la fame, poi ti ha nutrito di manna, che tu non conoscevi e che i tuoi padri non avevano mai conosciuto, per farti capire che l’uomo non vive soltanto di pane, ma che l’uomo vive di quanto esce dalla bocca del Signore.
Non dimenticare il Signore, tuo Dio, che ti ha fatto uscire dalla terra d’Egitto, dalla condizione servile; che ti ha condotto per questo deserto grande e spaventoso, luogo di serpenti velenosi e di scorpioni, terra assetata, senz’acqua; che ha fatto sgorgare per te l’acqua dalla roccia durissima; che nel deserto ti ha nutrito di manna sconosciuta ai tuoi padri».
Egli dunque ti ha umiliato, ti ha fatto provare la fame, poi ti ha nutrito di manna, che tu non conoscevi e che i tuoi padri non avevano mai conosciuto, per farti capire che l’uomo non vive soltanto di pane, ma che l’uomo vive di quanto esce dalla bocca del Signore.
Non dimenticare il Signore, tuo Dio, che ti ha fatto uscire dalla terra d’Egitto, dalla condizione servile; che ti ha condotto per questo deserto grande e spaventoso, luogo di serpenti velenosi e di scorpioni, terra assetata, senz’acqua; che ha fatto sgorgare per te l’acqua dalla roccia durissima; che nel deserto ti ha nutrito di manna sconosciuta ai tuoi padri».
Salmo responsoriale
Il salmista: dal Salmo 147
L’assemblea ripete: Loda il Signore, Gerusalemme.
1. Celebra il Signore, Gerusalemme,
loda il tuo Dio, Sion,
perché ha rinforzato le sbarre delle tue porte,
in mezzo a te ha benedetto i tuoi figli R.
2. Egli mette pace nei tuoi confini
e ti sazia con fiore di frumento.
Manda sulla terra il suo messaggio:
la sua parola corre veloce R.
3. Annuncia a Giacobbe la sua parola,
i suoi decreti e i suoi giudizi a Israele.
Così non ha fatto con nessun’altra nazione,
non ha fatto conoscere loro i suoi giudizi R.
Seconda lettura
Poiché vi è un solo pane, noi siamo, benché molti, un solo corpo
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi. 10, 16-17
Fratelli, il calice della benedizione che noi benediciamo, non è forse comunione con il sangue di Cristo? E il pane che noi spezziamo, non è forse comunione con il corpo di Cristo?
Poiché vi è un solo pane, noi, siamo, benché molti, un solo corpo: tutti infatti partecipiamo all’unico pane.
Poiché vi è un solo pane, noi, siamo, benché molti, un solo corpo: tutti infatti partecipiamo all’unico pane.
Sequenza
1. Sion, loda il Salvatore,
la tua guida, il tuo pastore,
con inni e cantici.
2. Impegna tutto il tuo fervore:
egli supera ogni lode,
non vi è canto che sia degno.
3. Pane vivo, che dà vita:
questo è tema del tuo canto,
oggetto della lode.
4. Veramente fu donato
agli apostoli riuniti
in fraterna e sacra cena.
5. Lode piena e risonante,
gioia nobile e serena
sgorghi oggi dallo spirito.
6. Questa è la festa solenne
nella quale celebriamo
la prima sacra cena.
7. È il banchetto del nuovo Re,
nuova Pasqua, nuova legge;
e l’antico è giunto a termine.
8. Cede al nuovo il rito antico,
la realtà disperde l’ombra:
luce, non più tenebra.
9. Cristo lascia in sua memoria
ciò che ha fatto nella cena:
noi lo rinnoviamo.
10. Obbedienti al suo comando,
consacriamo il pane e il vino,
ostia di salvezza.
11. È certezza a noi cristiani:
si trasforma il pane in carne,
si fa sangue il vino.
12. Tu non vedi, non comprendi,
ma la fede ti conferma,
oltre la natura.
13. Ecco il pane degli angeli,
pane dei pellegrini,
vero pane dei figli:
non dev’essere gettato.
14. Con i simboli è annunziato,
in Isacco dato a morte,
nell’agnello della Pasqua,
nella manna data ai padri.
15. Buon pastore, vero pane,
o Gesù, pietà di noi:
nutrici e difendici,
portaci ai beni eterni
nella terra dei viventi.
16. Tu che tutto sai e puoi,
che ci nutri sulla terra,
conduci i tuoi fratelli
alla tavola del cielo
nella gioia dei tuoi santi.
Acclamazione al Vangelo
Mentre il Libro dei Vangeli viene portato solennemente all’ambone, l’assemblea acclama il Cristo presente nella sua Parola.
La schola:
L’assemblea ripete: Alleluia.
La schola:
Io sono il pane vivo disceso dal cielo,
chi mangia di questo pane vivrà in eterno.
L’assemblea ripete: Alleluia.
La schola:
Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue,
dimora in me ed io dimoro in lui.
L’assemblea ripete: Alleluia.
Vangelo
La mia carne è vero cibo, e il mio sangue vera bevanda
6, 51-58
In quel tempo, Gesù disse alla folla: «Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».
Allora i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?». Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda.
Chimangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me. Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno».
Allora i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?». Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda.
Chimangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me. Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno».
L’assemblea:
Omelia
Il Santo Padre tiene l’omelia.
Credo (III)
Il Santo Padre intona il Credo: la schola e l’assemblea lo cantano a coi alterni, affermando la propria fede.
Preghiera dei fedeli
Il Santo Padre:
Fratelli e sorelle,
a colui che ci ama
e che ci ha liberati con il suo sangue,
rivolgiamo la nostra preghiera
perché dal grande mistero
che oggi celebriamo
venga a noi ogni dono.
Il cantore:
L’assemblea ripete: Ascoltaci, Signore.
1. Per la Santa Chiesa: perseverando nell’insegnamento degli apostoli e nella frazione del pane, possa manifestare al mondo la presenza del Risorto. Preghiamo.
R. Ascoltaci, Signore.
2. Per il Santo Padre Benedetto XVI, per i Vescovi, i Presbiteri: partecipi del sacerdozio di Cristo, vivano fedeli al mistero che celebrano e proclamino con gioia le meraviglie della sua bontà. Preghiamo.
R. Ascoltaci, Signore.
3. Per i bambini che in questo tempo ricevono per la prima volta la Santa Comunione: crescano in età e grazia davanti al Signore e rimangano sempre disponibili ad ascoltare la sua Parola e a conformare la vita alla sua volontà. Preghiamo.
R. Ascoltaci, Signore.
4. Per i cristiani di Roma, e in particolare per le famiglie: vincano la tentazione del pessimismo e della disgregazione, portino nella società la gioia che scaturisce dell’incontro con Cristo Salvatore e la speranza che non vacilla nella sofferenza e nella prova. Preghiamo.
R. Ascoltaci, Signore.
5. Per i giovani: con la forza del dono ricevuto alla mensa del Signore, non si arrestino sulla sponda della timidezza o della paura, ma siano testimoni autentici, con le parole e con la coerenza di vita, della speranza cristiana. Preghiamo
R. Ascoltaci, Signore.
6. Per noi qui riuniti alla Cena dell’Agnello: riconoscendo la presenza del Signore nei malati e nei sofferenti, negli sfruttati e nei dimenticati, possiamo pregustare la Pasqua eterna della Gerusalemme celeste. Preghiamo.
R. Ascoltaci, Signore.
R. Ascoltaci, Signore.
2. Per il Santo Padre Benedetto XVI, per i Vescovi, i Presbiteri: partecipi del sacerdozio di Cristo, vivano fedeli al mistero che celebrano e proclamino con gioia le meraviglie della sua bontà. Preghiamo.
R. Ascoltaci, Signore.
3. Per i bambini che in questo tempo ricevono per la prima volta la Santa Comunione: crescano in età e grazia davanti al Signore e rimangano sempre disponibili ad ascoltare la sua Parola e a conformare la vita alla sua volontà. Preghiamo.
R. Ascoltaci, Signore.
4. Per i cristiani di Roma, e in particolare per le famiglie: vincano la tentazione del pessimismo e della disgregazione, portino nella società la gioia che scaturisce dell’incontro con Cristo Salvatore e la speranza che non vacilla nella sofferenza e nella prova. Preghiamo.
R. Ascoltaci, Signore.
5. Per i giovani: con la forza del dono ricevuto alla mensa del Signore, non si arrestino sulla sponda della timidezza o della paura, ma siano testimoni autentici, con le parole e con la coerenza di vita, della speranza cristiana. Preghiamo
R. Ascoltaci, Signore.
6. Per noi qui riuniti alla Cena dell’Agnello: riconoscendo la presenza del Signore nei malati e nei sofferenti, negli sfruttati e nei dimenticati, possiamo pregustare la Pasqua eterna della Gerusalemme celeste. Preghiamo.
R. Ascoltaci, Signore.
Il Santo Padre:
O Padre,
ogni celebrazione dell’Eucaristia
è memoriale delle mirabili opere del tuo amore
a favore del tuo popolo.
Noi ti ringraziamo e ti chiediamo, sempre e di nuovo,
di non farci mancare i doni della tua misericordia,
perché di essi viviamo e per essi operiamo.
Per Cristo nostro Signore.
R. Amen.
LITURGIA EUCARISTICA
Mentre vengono portate al Santo Padre le offerte per il sacrificio, si esegue il
Canto di offertorio
GUSTATE E VEDETE
Salmo 33
1. Benedirò il Signore in ogni tempo,
sulla mia bocca la sua lode.
Io mi glorio nel Signore,
ascoltino gli umili e si rallegrino R.
2. Celebrate con me il Signore,
esaltiamo insieme il suo nome.
Ho cercato il Signore
e m’ha risposto, m’ha liberato R.
3. Guardate a lui e sarete raggianti,
non saranno confusi i vostri volti.
Il Signore ascolta il povero
egli lo libera da ogni angoscia R.
Il Santo Padre:
Pregate, fratelli e sorelle,
perché questa nostra famiglia,
radunata nel nome di Cristo,
possa offrire il sacrificio
gradito a Dio, Padre onnipotente.
R. Il Signore riceva dalle tue mani questo sacrificio
a lode e gloria del suo nome,
per il bene nostro e di tutta la sua santa Chiesa.
Orazione sulle offerte
Il Santo Padre:
Concedi benigno alla tua Chiesa, o Padre,
i doni dell’unità e della pace,
misticamente significati nelle offerte che ti presentiamo.
Per Cristo nostro Signore.
R. Amen.
PREGHIERA EUCARISTICA II
Il Santo Padre invita l’assemblea a innalzare il cuore verso il Signore nell’orazione e nell’azione di grazie, e l’associa a sé nella solenne preghiera che, a nome di tutti, rivolge al Padre per mezzo di Gesù Cristo nello Spirito Santo.
Prefazio
Il Santo Padre:
L’Eucaristia memoriale del sacrificio di Cristo
Il Santo Padre:
Il Signore sia con voi.
R. E con il tuo spirito.
In alto i nostri cuori.
R. Sono rivolti al Signore.
Rendiamo grazie al Signore nostro Dio.
R. È cosa buona e giusta.
È veramente cosa buona e giusta
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo,
Dio onnipotente e misericordioso,
per Cristo nostro Signore.
Sacerdote vero ed eterno,
egli istituì il rito del sacrificio perenne;
a te per primo si offrì vittima di salvezza,
e comandò a noi di perpetuare l’offerta in sua memoria.
Il suo corpo per noi immolato
è nostro cibo e ci dà forza,
il suo sangue per noi versato
è la bevanda che ci redime da ogni colpa.
Per questo mistero del tuo amore,
uniti agli angeli e ai santi,
cantiamo con gioia
l’inno della tua lode:
Sanctus (De Angelis)
La schola e l’assemblea:
Lode a Dio da parte delle creature e del popolo ecclesiale.
Il Santo Padre:
Padre veramente santo,
fonte di ogni santità,
Invocazione dello Spirito Santo.
santifica questi doni
con l’effusione del tuo Spirito,
perché diventino per noi
il corpo e c il sangue di Gesù Cristo
nostro Signore.
Racconto dell’istituzione dell'Eucaristia.
Egli,
offrendosi liberamente alla sua passione,
prese il pane e rese grazie,
lo spezzò, lo diede ai suoi discepoli, e disse:
Prendete, e mangiatene tutti:
questo è il mio Corpo
offerto in sacrificio per voi.
Il Santo Padre presenta al popolo l’ostia consacrata e genuflette in adorazione.
Dopo la cena, allo stesso modo,
prese il calice e rese grazie,
lo diede ai suoi discepoli, e disse:
Prendete, e bevetene tutti:
questo è il calice del mio Sangue
per la nuova ed eterna alleanza,
versato per voi e per tutti
in remissione dei peccati.
Fate questo in memoria di me.
Il Santo Padre presenta al popolo il calice e genuflette in adorazione.
Il Santo Padre:
Mistero della fede.
L’assemblea:
Memoriale e offerta.
Il Santo Padre:
Celebrando il memoriale
della morte e risurrezione del tuo Figlio,
ti offriamo, Padre,
il pane della vita e il calice della salvezza,
e ti rendiamo grazie per averci ammessi alla tua presenza
a compiere il servizio sacerdotale.
Invocazione perché lo Spirito operi la nostra unità.
Ti preghiamo umilmente:
per la comunione al corpo e al sangue di Cristo
lo Spirito Santo ci riunisca in un solo corpo.
Preghiera di intercessione per la Chiesa universale e i suoi pastori...
Ricordati, Padre, della tua Chiesa
diffusa su tutta la terra:
rendila perfetta nell’amore
in unione con me indegno tuo servo,
che hai posto a capo del tuo gregge,
e tutto l’ordine sacerdotale.
per i defunti...
Ricordati dei nostri fratelli,
che si sono addormentati
nella speranza della risurrezione,
e di tutti i defunti che si affidano alla tua clemenza:
ammettili a godere la luce del tuo volto.
e per la nostra felicità eterna.
Di noi tutti abbi misericordia:
donaci di aver parte alla vita eterna,
insieme con la beata Maria,
Vergine e Madre di Dio,
con gli apostoli e tutti i santi,
che in ogni tempo ti furono graditi:
e in Gesù Cristo tuo Figlio
canteremo la tua gloria.
Lode alla Trinità.
Per Cristo, con Cristo e in Cristo
a te, Dio Padre onnipotente,
nell’unità dello Spirito Santo,
ogni onore e gloria
per tutti i secoli dei secoli.
L’assemblea:
RITI DI COMUNIONE
Preghiera del Signore
Il Santo Padre:
L’assemblea:
Il Santo Padre:
Liberaci, o Signore, da tutti i mali,
concedi la pace ai nostri giorni,
e con l’aiuto della tua misericordia
vivremo sempre liberi dal peccato
e sicuri da ogni turbamento,
nell’attesa che si compia la beata speranza
e venga il nostro salvatore, Gesù Cristo.
L’assemblea:
Rito della pace
Il Santo Padre:
Signore Gesù Cristo,
che hai detto ai tuoi apostoli:
«Vi lascio la pace, vi do la mia pace»,
non guardare ai nostri peccati,
ma alla fede della tua Chiesa,
e donale unità e pace secondo la tua volontà.
Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.
R. Amen.
Il Santo Padre:
La pace del Signore sia sempre con voi.
R. E con il tuo spirito.
Il Diacono:
Come figli del Dio della pace,
scambiatevi un segno di riconciliazione e di pace.
I presenti si scambiano un gesto di pace, come segno di comunione fraterna prima di ricevere il Corpo del Signore.
Mentre il Santo Padre spezza il pane eucaristico, si canta:
Agnus Dei (De Angelis)
La schola: L’assemblea:
Il Santo Padre:
Beati gli invitati alla Cena del Signore.
Ecco l’Agnello di Dio,
che toglie i peccati del mondo.
L’assemblea:
O Signore, non sono degno
di partecipare alla tua mensa:
ma di' soltanto una parola
e io sarò salvato.
Il Santo Padre si comunica al Corpo e al Sangue di Cristo.
Anche i fedeli ricevono la comunione.
Canti di comunione
O OSTIA SANTA
1. O Ostia Santa, in cui è il testamento
della divina grande misericordia,
in cui è il Corpo e il Sangue del Signore,
segno d’amore per noi peccatori.
3. O Ostia Santa, in te la medicina
che dà sollievo alla nostra debolezza,
vincolo santo tra Dio ed ogni uomo
che confida nel tuo amore.
4. O Ostia Santa, sei l’unica speranza
fra le tempeste e le tenebre del mondo,
nelle fatiche e nelle sofferenze,
ora e nell’ora della nostra morte.
Confido in te, o Ostia Santa,
confido in te, o Ostia Santa.
O SACRUM CONVIVIUM
La schola:
Mistero della cena! Ci nutriamo di Cristo, si fa memoria della sua passione, l’anima è ricolma di grazia, ci è donato il pegno della gloria, alleluia.
ANIMA CHRISTI
1. Anima di Cristo, santificami. Corpo di Cristo, salvami.
Sangue di Cristo, inebriami. Acqua del costato di Cristo, lavami.
2. Passio Christi, conforta me. O bone Iesu, exaudi me. Intra vulnera tua absconde me R.
3. Ne permittas a te me separari. Ab hoste maligno defende me. In hora mortis meæ voca me R.
4. Et iube me venire ad te, ut cum sanctis tuis laudem te per infinita sæcula sæculorum. Amen R.
3. Ne permittas a te me separari. Ab hoste maligno defende me. In hora mortis meæ voca me R.
4. Et iube me venire ad te, ut cum sanctis tuis laudem te per infinita sæcula sæculorum. Amen R.
2. Passione di Cristo, confortami. O buon Gesù, ascoltami. Nascondimi entro le tue piaghe.
3. Non permettere che io mi separi da te. Difendimi dal nemico maligno. Nell’ora della mia morte chiamami.
4. E fa’ che io venga a te per lodarti con i tuoi santi nei secoli dei secoli. Amen.
3. Non permettere che io mi separi da te. Difendimi dal nemico maligno. Nell’ora della mia morte chiamami.
4. E fa’ che io venga a te per lodarti con i tuoi santi nei secoli dei secoli. Amen.
Orazione dopo la comunione
Il Santo Padre:
Preghiamo.
Donaci, Signore,
di godere pienamente della tua vita divina nel convito eterno,
che ci hai fatto pregustare
in questo sacramento del tuo Corpo e del tuo Sangue.
Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.
R. Amen.
PROCESSIONE
Ha inizio la processione eucaristica. I fedeli sfilano con devozione unendosi al canto e alla preghiera.
PANGE, LINGUA
1. Pange, lingua, gloriosi
corporis mysterium,
sanguinisque pretiosi,
quem in mundi pretium
fructus ventris generosi
Rex effudit gentium.
2. Nobis datus, nobis natus
ex intacta Virgine,
et in mundo conversatus,
sparso verbi semine,
sui moras incolatus
miro clausit ordine.
3. In supremæ nocte Cenæ
recumbens cum fratribus,
observata lege plene
cibis in legalibus,
cibum turbæ duodenæ
se dat suis manibus.
4. Verbum caro, panem verum
verbo carnem efficit,
fitque sanguis Christi merum
et, si sensus deficit,
ad firmandum cor sincerum
sola fides sufficit.
corporis mysterium,
sanguinisque pretiosi,
quem in mundi pretium
fructus ventris generosi
Rex effudit gentium.
2. Nobis datus, nobis natus
ex intacta Virgine,
et in mundo conversatus,
sparso verbi semine,
sui moras incolatus
miro clausit ordine.
3. In supremæ nocte Cenæ
recumbens cum fratribus,
observata lege plene
cibis in legalibus,
cibum turbæ duodenæ
se dat suis manibus.
4. Verbum caro, panem verum
verbo carnem efficit,
fitque sanguis Christi merum
et, si sensus deficit,
ad firmandum cor sincerum
sola fides sufficit.
1. Genti tutte, proclamate
il mistero del Signor,
del suo corpo e del suo sangue
che la Vergine donò
e fu sparso in sacrificio
per salvar l’umanità.
2. Dato a noi da madre pura,
per noi tutti s’incarnò.
La feconda sua parola
tra le genti seminò;
con amore generoso
la sua vita consumò.
3. Nella notte della cena
coi fratelli si trovò.
Del pasquale sacro rito
ogni regola compì
e agli apostoli ammirati
come cibo si donò.
4. La parola del Signore
pane e vino trasformò:
pane in carne, vino in sangue,
in memoria consacrò!
Non i sensi, ma la fede
prova questa verità.
il mistero del Signor,
del suo corpo e del suo sangue
che la Vergine donò
e fu sparso in sacrificio
per salvar l’umanità.
2. Dato a noi da madre pura,
per noi tutti s’incarnò.
La feconda sua parola
tra le genti seminò;
con amore generoso
la sua vita consumò.
3. Nella notte della cena
coi fratelli si trovò.
Del pasquale sacro rito
ogni regola compì
e agli apostoli ammirati
come cibo si donò.
4. La parola del Signore
pane e vino trasformò:
pane in carne, vino in sangue,
in memoria consacrò!
Non i sensi, ma la fede
prova questa verità.
AVE, VERUM
La schola:
Ave, verum Corpus,
natum de Maria Virgine:
vere passum,
immolatum
in cruce pro homine.
Cuius latus perforatum
fluxit aqua et sanguine;
esto nobis prægustatum
mortis in examine.
O Iesu dulcis!
O Iesu pie!
O Iesu, fili Mariæ!
Ave, verum Corpus,
natum de Maria Virgine:
vere passum,
immolatum
in cruce pro homine.
Cuius latus perforatum
fluxit aqua et sanguine;
esto nobis prægustatum
mortis in examine.
O Iesu dulcis!
O Iesu pie!
O Iesu, fili Mariæ!
La schola:
Salve, o vero Corpo,
nato da Maria Vergine;
che veramente soffristi
e fosti immolato
sulla croce per l’uomo.
Dal cui costato trafitto
sgorgò acqua e sangue;
sii da noi pregustato
in punto di morte.
O Gesù dolce!
O Gesù pietoso!
O Gesù, figlio di Maria!
Salve, o vero Corpo,
nato da Maria Vergine;
che veramente soffristi
e fosti immolato
sulla croce per l’uomo.
Dal cui costato trafitto
sgorgò acqua e sangue;
sii da noi pregustato
in punto di morte.
O Gesù dolce!
O Gesù pietoso!
O Gesù, figlio di Maria!
Preci, invocazioni e canti
I
Guida:
Guida:
«Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla... Se dovessi camminare in una valle oscura, non temerei alcun male, perché tu sei con me...». Il vero pastore è Colui che conosce anche la via che passa per la valle della morte; Colui che anche sulla strada dell’ultima solitudine, nella quale nessuno può accompagnarmi, cammina con me guidandomi per attraversarla: Egli stesso ha percorso questa strada, è disceso nel regno della morte, l’ha vinta ed è tornato per accompagnare noi ora e darci la certezza che, insieme con Lui, un passaggio lo si trova. La consapevolezza che esiste Colui che anche nella morte mi accompagna e con il suo «bastone e il suo vincastro mi dà sicurezza», cosicché «non devo temere alcun male» (Lettera enciclica Spe salvi, 6).
Comunicando al Corpo e al Sangue del Signore Gesù, il cristiano non è mai separato dal vero buon pastore, che ha assunto su di sé la condizione umana senza escluderne la sofferenza e lamorte. Questa consapevolezza fonda la speranza cristiana, di cui siamo testimoni e che vogliamo annunciare agli uomini e alle donne del nostro tempo e della nostra città. La processione eucaristica è segno del cammino della vita, che per il cristiano non è un percorso nel buio, esposto a continui pericoli e cedimenti, ma una sequela fiduciosa del Signore verso la meta eterna.
«Noi abbiamo bisogno delle speranze— più piccole o più grandi — che, giorno per giorno, ci mantengono in cammino. Ma senza la grande speranza, che deve superare tutto il resto, esse non bastano. Questa grande speranza può essere solo Dio, che abbraccia l’universo e che può proporci e donarci ciò che, da soli, non possiamo raggiungere. Proprio l’essere gratificato di un dono fa parte della speranza Dio è il fondamento della speranza — non un qualsiasi dio, ma quel Dio che possiede un volto umano e che ci ha amati sino alla fine: ogni singolo e l’umanità nel suo insieme. Il suo regno non è un aldilà immaginario, posto in un futuro che non arriva mai; il suo regno è presente là dove Egli è amato e dove il suo amore ci raggiunge. Solo il suo amore ci dà la possibilità di perseverare con ogni sobrietà giorno per giorno, senza perdere lo slancio della speranza, in un mondo che, per sua natura, è imperfetto. E il suo amore, allo stesso tempo, è per noi la garanzia che esiste ciò che solo vagamente intuiamo e, tuttavia, nell’intimo aspettiamo: la vita che è veramente vita» (ibid., 31).
Comunicando al Corpo e al Sangue del Signore Gesù, il cristiano non è mai separato dal vero buon pastore, che ha assunto su di sé la condizione umana senza escluderne la sofferenza e lamorte. Questa consapevolezza fonda la speranza cristiana, di cui siamo testimoni e che vogliamo annunciare agli uomini e alle donne del nostro tempo e della nostra città. La processione eucaristica è segno del cammino della vita, che per il cristiano non è un percorso nel buio, esposto a continui pericoli e cedimenti, ma una sequela fiduciosa del Signore verso la meta eterna.
«Noi abbiamo bisogno delle speranze— più piccole o più grandi — che, giorno per giorno, ci mantengono in cammino. Ma senza la grande speranza, che deve superare tutto il resto, esse non bastano. Questa grande speranza può essere solo Dio, che abbraccia l’universo e che può proporci e donarci ciò che, da soli, non possiamo raggiungere. Proprio l’essere gratificato di un dono fa parte della speranza Dio è il fondamento della speranza — non un qualsiasi dio, ma quel Dio che possiede un volto umano e che ci ha amati sino alla fine: ogni singolo e l’umanità nel suo insieme. Il suo regno non è un aldilà immaginario, posto in un futuro che non arriva mai; il suo regno è presente là dove Egli è amato e dove il suo amore ci raggiunge. Solo il suo amore ci dà la possibilità di perseverare con ogni sobrietà giorno per giorno, senza perdere lo slancio della speranza, in un mondo che, per sua natura, è imperfetto. E il suo amore, allo stesso tempo, è per noi la garanzia che esiste ciò che solo vagamente intuiamo e, tuttavia, nell’intimo aspettiamo: la vita che è veramente vita» (ibid., 31).
Guida:
Diciamo insieme:
Tu sei la nostra vita, o Signore.
L’assemblea ripete:
Tu sei la nostra vita, o Signore.
O Dio nostro Padre, ti lodiamo e ti ringraziamo. Tu che ami ogni uomo e guidi tutti i popoli, donaci lo Spirito del Risorto perché con umiltà e coraggio sappiamo discernere il bene e il male presente tra i figli della Chiesa e nell’intera società. Fa’ che ascoltiamo le tue parole, pronti a metterle in pratica e a farle fruttificare in una vita di santità personale, familiare e sociale.
— Tu sei la nostra vita, o Signore.
Signore Gesù, Figlio di Dio e Redentore del mondo, tu sei l’unico mediatore tra Dio e gli uomini e non vi è altro nome sotto il cielo nel quale possiamo essere salvati, donaci di rimanere in te come i tralci sono uniti alla vite, di partecipare alla tua stessa vita perché siamo segno di una nuova umanità riconciliata nella verità e nell’amore.
— Tu sei la nostra vita, o Signore.
Spirito Santo, amore del Padre e del Figlio, con fiducia t’invochiamo. Tu che sei maestro interiore svela a noi i pensieri e le vie di Dio. Donaci di guardare le vicende umane con occhi puri e penetranti, di conservare l’eredità di santità e civiltà propria dei nostri popoli, di convertirci nella mente e nel cuore per rinnovare la nostra società.
— Tu sei la nostra vita, o Signore.
Gloria a te, o Santa Trinità, che vivi e regni nei secoli dei secoli.