sábado, 11 de abril de 2009

11.04.2009 - Domingo de Pascua de Resurrección


Vigilia Pascual desde El Vaticano - 11/04/2009


Popular Televisión



Subido el 11 abr. 2009
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Retransmisión íntegra de la Vigilia Pascual desde El Vaticano.

PARTE PRIMA


SOLENNE INIZIO


DELLA VEGLIA O «LUCERNARIO»


Per antichissima tradizione questa è « la notte di veglia in onore del Signore» (Es 12, 42).

In questa notte, «madre di tutte le veglie » (S. Agostino), ogni cristiano rimane in preghiera per celebrare la Pasqua di Risurrezione di Cristo e la propria Pasqua, rivivendo gli impegni del Battesimo e partecipando al sacramento dell’Eucaristia.

Benedizione del Fuoco


La liturgia pasquale ha inizio nell'atrio della Basilica.

Il Santo Padre:

In nomine Patris, et Filii, et Spiritus Sancti.


R.  Amen.

... augura il dono della pace:

Pax vobis.

R.  Et cum spiritu tuo.

Il Santo Padre:

Nel nome del Padre e del Figlio ede llo Spirito Santo.

R.  Amen.

... augura il dono della pace:

La pacesia con voi.

R.  E con il tuo spirito.



... introduce la celebrazione:

Fratelli e figli carissimi,
in questa santissima notte,
nella quale Gesù Cristo nostro Signore
passò dalla mortealla vita,
la Chiesa, diffusa su tutta la terra,
chiama i suoi figli a vegliare in preghiera.

Rivivremo la Pasqua del Signore
nell’ascolto della Parola e nella partecipazione ai Sacramenti;
Cristo risorto confermerà in noi
la speranza di partecipare alla sua vittoria sulla morte
e di vivere con lui in Dio Padre.

... benedice il fuoco:

Oremus.

Deus, qui per Filium tuum claritatis tuæ ignem fidelibus contulisti, novum hunc ignem sanctifica, et concede nobis, ita per hæc festa paschalia cælestibus desideriis inflammari, ut ad perpetuæ claritatis puris mentibus valeamus festa pertingere.

Per Christum Dominum nostrum.

R.  Amen.

... benedice il fuoco:

Preghiamo.

O Padre, che per mezzo del tuo Figlio ci hai comunicato la fiamma viva della tua gloria, benedici questo fuoco nuovo, fa’ che le feste pasquali accendano in noi il desiderio del cielo, eci guidino, rinnovati nello spirito, alla festa dello splendore eterno.

Per Cristo nostro Signore.

R.  Amen.



Preparazione del cero pasquale


Il Santo Padre incide sul cero una croce, la prima e l’ultima lettera dell’alfabeto greco, Alfa e Omega, e le cifre dell’anno corrente, dicendo:

Preparazione del cero pasquale
 
1 Christus heri et hodieIl Cristo ieri eoggi
2 Principium et FinisPrincipio e Fine
3 AlphaAlfa
4 et Omega.e Omega.
5 Ipsius sunt temporaA lui appartengono il tempo
6 et sæcula.ei secoli.
7 Ipsi gloria et imperiumA lui la gloria eil potere
8 per universa æternitatis sæcula. Amen.per tutti i secoli in eterno. Amen.




... infigge nel cero, in forma di croce, cinque grani di incenso:

Per sua sancta vulnera gloriosa custodiat et conservet nos Christus Dominus. Amen.


... accende il cero:

Lumen Christi gloriose resurgentis dissipet tenebras cordis et mentis.

Per mezzo delle sue sante piaghegloriose ci protegga eci custodisca il Cristo Signore. Amen.

... accende il cero:

La lucede l Cristo che risorge glorioso disperda le tenebre del cuoree dello spirito.



Inizia la processione verso l’Altare: precede il Diacono ministrante che porta il cero; seguono il Santo Padre, il clero e i fedeli.

Processione


All'ingresso della Basilica il Diacono, tenendo il cero elevato, canta:



Cristo, lucede l mondo  R. Rendiamo grazie a Dio.

Viene accesa la candela portata dal Santo Padre.

Tutti entrano in Basilica; il Diacono ministrante intona per la seconda volta il Lumen Christi.

Vengono accese le candele dei fedeli.

Quando il Diacono ha cantato per la terza volta il Lumen Christi., si accendono le luci della Basilica.

Il Diacono, ricevuta la benedizione dal Santo Padre, incensa il cero pasquale e canta il solenne annunzio della Pasqua, che i fedeli ascoltano stando in piedi, con la candela accesa.

Annunzio pasquale


Exsultet iam angelica turba cælorum: exsultent divina mysteria: et pro tanti Regis victoria, tuba insonet salutaris.

Gaudeat et tellus tantis irradiata fulgoribus: et, æterni Regis splendore illustrata, totius orbis se sentiat amisisse caliginem.

Lætetur et mater Ecclesia, tanti luminis adornata fulgoribus: et magnis populorum vocibus hæc aula resultet.

Quapropter astantes vos, fratres carissimi, ad tam miram huius sancti luminis claritatem, una mecum, quæso, Dei omnipotentis misericordiam invocate. Ut, qui me non meis meritis intra Levitarum numerum dignatus est aggregare: luminis sui claritatem infundens, cerei huius laudem implere perficiat.

Esulti il coro degli angeli, esulti l’assemblea celeste: un inno di gloria saluti il trionfo del Signore risorto.

Gioisca la terra inondata da così grande splendore: la luce del Re eterno ha vinto le tenebre del mondo.

Gioisca la madre Chiesa, splendente della gloria del suo Signore, e questo tempio tutto risuoni per le acclamazioni del popolo in festa.

E voi, fratelli carissimi, qui radunati nella solare chiarezza di questa nuova luce, invocate con mela misericordia di Dio onnipotente. Egli che mi ha chiamato, senza alcun merito, nel numero dei suoi ministri, irradi il suo mirabile fulgore, perché sia piena e perfetta la lode di questo cero.







Vere dignum et iustum est, invisibilem Deum Patrem omnipotentem, Filiumque eius unigenitum, Dominum nostrum Iesum Christum, toto cordis ac mentis affectu et vocis ministerio personare.

Qui pro nobis æterno Patri Adæ debitum solvit, et veteris piaculi cautionem pio cruore detersit.



Hæc sunt enim festa paschalia, in quibus verus ille Agnus occiditur, cuius sanguine postes fidelium consecrantur.

Hæc nox est, in qua primum patres nostros, filios Israel eductos de Ægypto, Mare Rubrum sicco vestigio transire fecisti.


Hæc igitur nox est, quæ peccatorum tenebras columnæ illuminationepurgavit.


Hæc nox est, quæ hodie per universum mundum in Christo credentes, a vitiis sæculi et caligine peccatorum segregatos, reddit gratiæ, sociat sanctitati.


Hæc nox est, in qua, destructis vinculis mortis, Christus ab inferis victor ascendit.


Nihil enim nobis nasci profuit, nisi redimi profuisset.

O mira circa nos tuæ pietatis dignatio! O inæstimabilis dilectio caritatis: ut servum redimeres, Filium tradidisti!

O certe necessarium Adæ peccatum, quod Christi morte deletum est!

O felix culpa, quæ talem ac tantum meruit habere Redemptorem!

O vere beata nox, quæ sola meruit scire tempus et horam, in qua Christus ab inferis resurrexit!

Hæc nox est, de qua scriptum est: Et nox sicut dies illuminabitur: et nox illuminatio mea in deliciis meis.

Huius igitur sanctificatio noctis fugat scelera, culpas lavat: et reddit innocentiam lapsis et mæstis lætitiam. Fugat odia, concordiam parat et curvat imperia.


In huius igitur noctis gratia, suscipe, sancte Pater, laudis huius sacrificium vespertinum, quod tibi in hac cerei oblatione sollemni, per ministrorum manus deope ribus apum, sacrosancta reddit Ecclesia.

Sed iam columnæ huius præconia novimus, quam in honorem Dei rutilans ignis accendit.


Qui, licet sit divisus in partes, mutuati tamen luminis detrimenta non novit. Alitur enim liquantibus ceris, quas in substantiam pretiosæ huius lampadis apis mater eduxit.


O vere beata nox, in qua terrenis cælestia, humanis divina iunguntur!

Oramus ergo te, Domine, ut cereus iste in honorem tui nominis consecratus, ad noctis huius caliginem destruendam, indeficiens perseveret.

Et in odorem suavitatis acceptus, supernis luminaribus misceatur. Flammas eius lucifer matutinus inveniat: Ille, inquam, lucifer, qui nescit occasum: Christus Filius tuus, qui, regressus ab inferis, humano generi serenus illuxit, et tecum vivit et regnat in sæcula sæculorum.

È veramente cosa buona e giusta esprimere con il canto l’esultanza dello spirito, e inneggiare al Dio invisibile, Padre onnipotente, e al suo unico Figlio, Gesù Cristo nostro Signore.

Egli ha pagato per noi all’eterno Padreil debito di Adamo, e con il sanguesparso per la nostra salvezza ha cancellato la condanna della colpa antica.

Questa è la vera Pasqua, in cui è ucciso il vero Agnello, che con il suo sangueconsacra lecasede i fedeli.

Questa è la notte in cui hai liberato i figli di Israele, nostri padri, dalla schiavitù dell’Egitto, eli hai fatti passare illesi attraverso il Mar Rosso.

Questa è la notte in cui hai vinto le tenebre del peccato con lo splendore della colonna di fuoco.

Questa è la notte che salva su tutta la terra i credenti nel Cristo dall’oscurità del peccato e dalla corruzione del mondo, li consacra all’amorede l Padre e li unisce nella comunione dei santi.

Questa è la notte in cui Cristo, spezzando i vincoli della morte, risorgevincitore dal sepolcro.

Nessun vantaggio per noi essere nati, se lui non ci avesse redenti.

O immensità del tuo amore per noi! O inestimabile segno di bontà: per riscattare lo schiavo, hai sacrificato il tuo Figlio!

Davvero era necessario il peccato di Adamo, cheè stato distrutto con la mortede l Cristo.

Felice colpa, che meritò di avere un così grande Redentore!

O nottebe ata, tu sola hai meritato di conoscere il tempo el’ora in cui Cristo è risorto dagli inferi.


Di questa notte è stato scritto: la notte splenderà come il giorno, esarà fonte di luce per la mia delizia.

Il santo mistero di questa notte sconfigge il male, lava le colpe, restituisce l’innocenza ai peccatori, la gioia agli afflitti. Dissipa l’odio, piega la durezza dei potenti, promuove la concordia e la pace.

In questa notte di grazia accogli, Padresanto, il sacrificio di lode, che la Chiesa ti offre per mano dei suoi ministri, nella solenne liturgia del cero, frutto del lavoro delle api, simbolo della nuova luce.

Riconosciamo nella colonna dell’Esodo gli antichi presagi di questo lume pasquale che un fuoco ardente ha acceso in onoredi Dio.

Pur diviso in tantefiamme lle non estingue il suo vivo splendore, ma si accresce nel consumarsi della cera che l’ape madre ha prodotto per alimentare questa preziosa lampada.

O notte veramente gloriosa, che ricongiunge la terra al cielo e l’uomo al suo creatore!

Ti preghiamo dunque, Signore, che questo cero, offerto in onore del tuo nome per illuminare l’oscurità di questa notte, risplenda di luce che mai si spegne.

Salga a tecome profumo soave, si confonda con le stelle del cielo. Lo trovi acceso la stella del mattino, quella stella che non conoscetramonto: Cristo, tuo Figlio, cherisuscitato dai morti fa risplendere sugli uomini la sua luce serena e vive e regna nei secoli dei secoli.



L’assemblea:



Si spengono le candele.



PARTE SECONDA


LITURGIA DELLA PAROLA


Il Santo Padre:

Fratelli e sorelle carissimi,
dopo il solenne inizio della Veglia,
ascoltiamo ora in devoto raccoglimento la Parola di Dio.

Meditiamo come nell’antica alleanza
Dio salvò il suo popolo e,
nella pienezza dei tempi,
ha inviato il suo Figlio per la nostra redenzione.

Preghiamo perché Dio nostro Padre
conduca a compimento l’opera di salvezza
incominciata con la Pasqua.

Prima lettura


Dio vide tutto quello che aveva fatto: era cosa molto buona

Del libro del Génesis. 1, 1—2, 2

Al principio creó Dios el cielo y la tierra. La tierra era un caos informe; sobre la faz del abismo, la tiniebla. Y el aliento de Dios se cernía sobre la faz de las aguas.

Y dijo Dios: «Que exista la luz». Y la luz existió. Y vio Dios que la luz era buena. Y separó Dios la luz dela tiniebla; llamó Dios a la luz «Día »; a la tiniebla, «Noche». Pasó una tarde, pasó una mañana: el día primero.

Y dijo Dios: «Que exista una bóveda entre las aguas, que separe aguas de aguas». E hizo Dios una bóveda y separó las aguas dede bajo dela bóveda de las aguas dee ncima dela bóveda. Y así fue. Y llamó Dios a la bóveda «Cielo». Pasó una tarde, pasó una mañana: el día segundo.

Y dijo Dios: «Que se junten las aguas de debajo del cielo en un solo sitio, y que aparezcan los continentes». Y así fue. Y llamó Dios a los continentes «Tierra», y a la masa de las aguas la llamó «Mar». Y vio Dios que era bueno.

Y dijo Dios: «Verdee la tierra hierba verde, que engendre semilla, y árboles frutales que den fruto según su especie, y que lleven semilla sobre la tierra». Y así fue. La tierra brotó hierba verde que engendraba semilla según su especie, y árboles que daban fruto y llevaban semilla según su especie. Y vio Dios que era bueno. Pasó una tarde, pasó una mañana: el día tercero.


Y dijo Dios: «Que existan lumbreras en la bóveda del cielo, para separar el día de la noche, para señalar las fiestas, los días y los años; y sirvan de lumbreras en la bóveda del cielo, para dar luz sobre la tierra». Y así fue. E hizo Dios dos lumbreras grandes: la lumbrera mayor para regir el día, la lumbrera menor para regir la noche, y las estrellas. Y las puso Dios en la bóveda del cielo, para dar luz sobre la tierra; para regir el día y la noche, para separar la luz de la tiniebla. Y vio Dios que era bueno. Pasó una tarde, pasó una mañana: el día cuarto.

Y dijo Dios: «Pululen las aguas un pulular de vivientes, y pájaros vuelen sobre la tierra frente a la bóveda del cielo». Y creó Dios los cetáceos y los vivientes que se deslizan y que el agua hizo pulular según sus especies, y las aves aladas según sus especies. Y vio Dios que era bueno. Y Dios los bendijo, diciendo: «Creced, multiplicaos, llenad las aguas del mar; que las aves se multipliquen en la tierra». Pasó una tarde, pasó una mañana: el día quinto.

Y dijo Dios: «Produzca la tierra vivientes según sus especies: animales domésticos, reptiles y fieras según sus especies». Y así fue. E hizo Dios las fieras según sus especies, los animales domésticos según sus especies y los reptiles según sus especies. Y vio Dios que era bueno.

Y dijo Dios: «Hagamos al hombre a nuestra imagen y semejanza; que domine los peces del mar, las aves del cielo, los animales domésticos, los reptiles de la tierra».


Y creó Dios al hombre a su imagen; a imagen de Dios lo creó; hombre y mujer los creó. Y los bendijo Dios y les dijo: «Creced, multiplicaos, llenad la tierra y sometedla; dominad los peces del mar, las aves del cielo, los vivientes que se mueven sobrela tierra».


Y dijo Dios: «Mirad, os entrego todas las hierbas que engendran semilla sobre la faz de la tierra; y todos los árboles frutales que engendran semilla os servirán de alimento; y a todas las fieras de la tierra, a todas las aves del cielo, a todos los reptiles de la tierra, a todo ser que respira, la hierba verde les servirá de alimento». Y así fue. Y vio Dios todo lo que había hecho; y era muy bueno. Pasó una tarde, pasó una mañana: el día sexto.

Y quedaron concluidos el cielo, la tierra y sus ejércitos. Y concluyó Dios para el día séptimo todo el trabajo que había hecho; y descansó el día séptimo de todo el trabajo que había hecho.

Dal libro della Genesi. 1, 1—2, 2

In principio Dio creò il cielo e la terra. La terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l’abisso elo spirito di Dio aleggiava sulle acque.


Dio disse: «Sia la luce!». E la lucefu. Dio vide che la luce era cosa buona e Dio separò la luce dalle tenebre. Dio chiamò la luce giorno, mentre chiamò le tenebre notte. E fu sera e fu mattina: giorno primo.

Dio disse: « Sia un firmamento in mezzo alle acque per separare le acque dalle acque». Dio fece il firmamento e separò le acque che sono sotto il firmamento dalle acque che sono sopra il firmamento. E così avvenne. Dio chiamò il firmamento cielo. E fu sera e fu mattina: secondo giorno.

Dio disse: «Le acque che sono sotto il cielo si raccolgano in un unico luogo eappaia l’asciutto». E così avvenne. Dio chiamò l’asciutto terra, mentre chiamò la massa delle acque mare. Dio videchee ra cosa buona.


Dio disse: «La terra produca germogli, erbe che producono seme e alberi da frutto, che fanno sulla terra frutto con il seme, ciascuno secondo la propria specie». E così avvenne. E la terra produsse germogli, erbe che producono seme, ciascuna secondo la propria specie, e alberi che fanno ciascuno frutto con il seme, secondo la propria specie. Dio vide che era cosa buona. E fu sera e fu mattina: terzo giorno.

Dio disse: «Ci siano fonti di luce nel firmamento del cielo, per separare il giorno dalla notte; siano segni per le feste, per i giorni epe r gli anni esiano fonti di luce nel firmamento del cielo per illuminare la terra». E così avvenne. E Dio fece le due fonti di lucegrandi: la fontedi luce maggiore per governare il giorno ela fonte di luce minore per governare la notte, e le stelle. Dio le pose nel firmamento del cielo per illuminare la terra e per governare il giorno e la notte e per separare la luce dalle tenebre. Dio vide che era cosa buona. E fu sera e fu mattina: quarto giorno.

Dio disse: «Le acque brùlichino di esseri viventi e uccelli volino sopra la terra, davanti al firmamento del cielo». Dio creò i grandi mostri marini e tutti gli esseri viventi che guizzano e brùlicano nelle acque, secondo la loro specie, e tutti gli uccelli alati, secondo la loro specie. Dio vide che era cosa buona. Dio li benedisse: «Siate fecondi e moltiplicatevi e riempitele acque de i mari; gli uccelli si moltìplichino sulla terra». E fu sera e fu mattina: quinto giorno.


Dio disse: «La terra produca esseri viventi secondo la loro specie: bestiame, rettili e animali selvatici, secondo la loro specie». E così avvenne. Dio fece gli animali selvatici, secondo la loro specie, il bestiame, secondo la propria specie, e tutti i rettili del suolo, secondo la loro specie. Dio vide che era cosa buona.

Dio disse: «Facciamo l’uomo a nostra immagine, secondo la nostra somiglianza: dòmini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutti gli animali selvatici e su tutti i rettili chestrisciano sulla terra».

E Dio creò l’uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò: maschio e femmina li creò. Dio li benedisse e Dio disse loro: «Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra e soggiogatela, dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente che striscia sulla terra».

Dio disse: «Ecco, io vi do ogni erba che produce seme e che è su tutta la terra, e ogni albero fruttifero che produce seme: saranno il vostro cibo. A tutti gli animali selvatici, a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli esseri che strisciano sulla terra e nei quali è alito di vita, io do in cibo ogni erba verde». E così avvenne. Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona. E fu sera e fu mattina: sesto giorno.


Così furono portati a compimento il cielo e la terra e tutte le loro schiere. Dio, nel settimo giorno, portò a compimento il lavoro che aveva fatto e cessò nel settimo giorno da ogni suo lavoro cheave va fatto.





Salmo responsoriale


Il salmista:                dal Salmo 103



Manda il tuo Spirito, Signore, a rinnovare la terra.

L’assemblea ripete:  Emitte Spiritum tuum, Domine, et renova faciem terræ.

1.  Benedic, anima mea, Domino: Domine Deus meus, magnificatus es vehementer! Maiestatem et decorem induisti, amictus luminesicut vestimento.  R.

2.  Qui fundasti terram super stabilitatem suam, non inclinabitur in sæculum sæculi. Abyssus sicut vestimentum operuit eam, super montes stabant aquæ  R.

3.  Qui emittis fontes in torrentes; inter medium montium pertransibunt. Super ea volucres cæli habitabunt, de medio ramorum dabunt voces  R.

4.  Rigas montes de cenaculis tuis, defructu operum tuorum satias terram. Producis fenum iumentis, et herbam servituti hominum  R.


5.  Quam multiplicata sunt opera tua, Domine! Omnia in sapientia fecisti, impleta est terra creatura tua. Benedic, anima mea, Domino  R.

Il Santo Padre:

Oremus.

Omnipotens sempiterne Deus, qui es in omnium operum tuorum dispensatione mirabilis, intellegant redempti tui, non fuisse excellentius, quod initio factus est mundus, quam quod in fine sæculorum Pascha nostrum immolatus est Christus.


Qui vivit et regnat in sæcula sæculorum.

R.  Amen.

1.  Benedici il Signore, anima mia! Sei tanto grande, Signore, mio Dio! Sei rivestito di maestà e di splendore, avvolto di luce comedi un manto.

2.  Egli fondò la terra sulle sue basi: non potrà mai vacillare. Tu l’hai coperta con l’oceano come una veste; al di sopra dei monti stavano leacque.

3.  Tu mandi nelle valli acque sorgive perché scorrano tra i monti. In alto abitano gli uccelli del cielo e cantano tra le fronde.


4.  Dalletue dimore tu irrighi i monti, econ il frutto delletue opere si sazia la terra. Tu fai crescere l’erba per il bestiame e lepiante che l’uomo coltiva per trarrecibo dalla terra.

5.  Quante sono le tue opere, Signore! Le hai fatte tutte con saggezza; la terra è piena delle tue creature. Benedici il Signore, anima mia.

Il Santo Padre:

Preghiamo.

Dio onnipotente ed eterno, ammirabile in tutte le opere del tuo amore, illumina i figli da te redenti perché comprendano che, sefu grandeall’inizio la creazione del mondo, ben più grande, nella pienezza dei tempi, fu l’opera della nostra redenzione, nel sacrificio pasquale di Cristo Signore.

Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

R.  Amen.



Seconda lettura


Il sacrificio di Abramo, nostro padre nella fede

Lesung aus dem Buch Genesis.
22, 1-18

In jenen Tagen stellte Gott Abraham auf die Probe. Er sprach zu ihm: Abraham! Er antwortete: Hier bin ich. Gott sprach: Nimm deinen Sohn, deinen einzigen, den du liebst, Isaak, geh in das Land Moríja, und bring ihn dort auf einem der Berge, den ich dir nenne, als Brandopfer dar.

Frühmorgens stand Abraham auf, sattelte seinen Esel, holte seine beiden Jungknechte und seinen Sohn Isaak, spaltete Holz zum Opfer und machte sich auf den Weg zu dem Ort, den ihm Gott genannt hatte.

Als Abraham am dritten Tag aufblickte, sah er den Ort von weitem. Da sagte Abraham zu seinen Jungknechten: Bleibt mit dem Esel hier! Ich will mit dem Knaben hingehen und anbeten; dann kommen wir zu euch zurück.

Abraham nahm das Holz für das Brandopfer und lud es seinem Sohn Isaak auf. Er selbst nahm das Feuer und das Messer in die Hand. So gingen beide miteinander.

Nach einer Weile sagte Isaak zu seinem Vater Abraham: Vater! Er antwortete: Ja, mein Sohn! Dann sagte Isaak: Hier ist Feuer und Holz. Woaber ist das Lamm für das Brandopfer? Abraham entgegnete: Gott wird sich das Opferlamm aussuchen, mein Sohn.

Und beide gingen miteinander weiter. Als sie an denOrt kamen, den ihm Gott genannt hatte, baute Abraham den Altar, schichtete das Holz auf, fesselte seinen Sohn Isaak und legte ihn auf den Altar, oben auf das Holz. Schon streckte Abraham seine Hand aus und nahm das Messer, um seinen Sohn zu schlachten.

Da rief ihm der Engel des Herrn vom Himmel her zu: Abraham, Abraham! Er antwortete: Hier bin ich. Jener sprach: Streck deine Hand nicht gegen den Knaben aus, und tu ihm nichts zuleide! Denn jetzt weiß ich, daß du Gott fürchtest; du hast mir deinen einzigen Sohn nicht vorenthalten.

Als Abraham aufschaute, sah er: Ein Widder hatte sich hinter ihm mit seinenHörnern im Gestrüpp verfangen. Abraham ging hin, nahm den Widder und brachte ihn statt seines Sohnes als Brandopfer dar.

Abraham nannte jenen Ort Jahwe-Jire—DerHerr sieht —, wie man noch heute sagt: Auf dem Berg läßt sich der Herr sehen. Der Engel des Herrn rief Abraham zum zweitenmal vom Himmel her zu und sprach: Ich habe bei mir geschworen — Spruch des Herrn: Weil du das getan hast und deinen einzigen Sohn mir nicht vorenthalten hast, will ich dir Segen schenken in Fülle und deine Nachkommen zahlreich machen wie die Sterne am Himmel und den Sand am Meeresstrand. Deine Nachkommen sollen das Tor ihrer Feinde einnehmen. Segnen sollen sich mit deinen Nachkommen alle Völker der Erde weil du auf meine Stimme gehört hast.

Dal libro della Genesi.
22, 1-18

In quei giorni, Dio mise alla prova Abramo egli disse: «Abramo!». Rispose: «Eccomi!». Riprese: «Prendi tuo figlio, il tuo unigenito che ami, Isacco, va’nel territorio di Mòria e offrilo in olocausto su di un monte che io ti indicherò».



Abramo si alzò di buon mattino, sellò l’asino, prese con sé due servi e il figlio Isacco, spaccò la legna per l’olocausto e si mise in viaggio verso il luogo che Dio gli aveva indicato.


Il terzo giorno Abramo alzò gli occhi eda lontano vide quel luogo. Allora Abramo disseai suoi servi: «Fermatevi qui con l’asino; io eil ragazzo andremo fin lassù, ci prostreremo e poi ritorneremo da voi».

Abramo prese la legna dell’olocausto ela caricò sul figlio Isacco, prese in mano il fuoco e il coltello, poi proseguirono tutt’e due insieme.


Isacco si rivolseal padreAbramo e disse: «Padre mio!». Rispose: «Eccomi, figlio mio». Riprese: «Ecco qui il fuoco ela legna, ma dov’è l’agnello per l’olocausto?». Abramo rispose: «Dio stesso si provvederà l’agnello per l’olocausto, figlio mio!».

Proseguirono tutt’e due insieme. Così arrivarono al luogo che Dio gli aveva indicato; qui Abramo costruì l’altare, collocò la legna, legò suo figlio Isacco e lo depose sull’altare, sopra la legna. Poi Abramo stese la mano e prese il coltello per immolare suo figlio.


Ma l’angelo del Signore lo chiamò dal cielo e gli disse: «Abramo, Abramo!». Rispose: «Eccomi!». L’angelo disse: «Non stendere la mano contro il ragazzo e non fargli niente! Ora so chetu temi Dio enon mi hai rifiutato tuo figlio, il tuo unico unigenito».


Allora Abramo alzò gli occhi e vide un ariete, impigliato con lecorna in un cespuglio. Abramo andò a prendere l'ariete e l'offrì in olocausto invece del figlio.


Abramo chiamò quel luogo «Il Signore vede»; perciò oggi si dice: «Sul monte il Signore si fa vedere».

L’angelo del Signore chiamò dal cielo Abramo per la seconda volta e disse: «Giuro per me stesso, oracolo del Signore: perché tu hai fatto questo e non hai risparmiato tuo figlio, il tuo unigenito, io ti colmerò di benedizioni e renderò molto numerosa la tua discendenza, come le stelle del cielo e come la sabbia che è sul lido del mare; la tua discendenza si impadronirà delle città dei nemici. Si diranno benedette nella tua discendenza tutte le nazioni della terra, perché tu hai obbedito alla mia voce».





Salmo responsoriale


Il salmista: dal Salmo 15



Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.

L’assemblea ripete:  Conserva me, Deus, quoniam speravi in te.

1.  Dominus pars hereditatis meæ et calicis mei: tu es qui detines sortem meam. Proponebam Dominum in conspectu meo semper; quoniam a dextris est mihi, non commovebor.  R.

2.  Propter hoc lætatum est cor meum, et exsultaverunt præcordia mea; insuper et caro mea requiescet in spe. Quoniam non derelinques animam meam in inferno nec dabis sanctum tuum videre corruptionem.  R.

3.  Notas mihi facies vias vitæ, plenitudinem lætitiæ cum vultu tuo, delectationes in dextera tua usquein finem  R.

Il Santo Padre:

Oremus.

Deus, Pater summe fidelium, qui promissionis tuæ filios diffusa adoptionis gratia in toto terrarum orbe multiplicas, et per paschale sacramentum Abraham puerum tuum universarum, sicut iurasti, gentium efficis patrem, da populis tuis dignead gratiam tuæ vocationis intrare.


Per Christum Dominum nostrum.

R.  Amen.

1.  Il Signoreè mia parte di eredità e mio calice: nelle tue mani è la mia vita. Io pongo sempre davanti a me il Signore, sta alla mia destra, non potrò vacillare.


2.  Per questo gioisce il mio cuore ed esulta la mia anima; anche il mio corpo riposa al sicuro, perché non abbandonerai la mia vita negli inferi, né lascerai che il tuo fedele veda la fossa.

3.  Mi indicherai il sentiero della vita, gioia piena alla tua presenza, dolcezza senza fine alla tua destra.

Il Santo Padre:

Preghiamo.

O Dio, Padre dei credenti, che estendendo a tutti gli uomini il dono dell’adozione filiale, moltiplichi in tutta la terra i tuoi figli, e nel sacramento pasquale del Battesimo adempi la promessa fatta ad Abramo di renderlo padre di tutte le nazioni, concedi al tuo popolo di rispondere degnamente alla grazia della tua chiamata.

Per Cristo nostro Signore.

R.  Amen.



Terza lettura


Gli israeliti camminarono sull’asciutto in mezzo al mare

Lecture du livre de l’Exode.
14, 15—15, 1

Les fils d’Israël, voyant les Égyptiens lancés à leur poursuite, étaient effrayés. Le Seigneur dit à Moïse: «Pourquoi crier vers moi? Ordonneaux fils d’Israël de se mettre en route!

Toi, lève ton bâton, étends le bras contre la mer, fends-la en deux, et que les fils d’Israël pénètrent dans la mer à pied sec. Et moi, je vais endurcir le coeur des Égyptiens ils pénétreront derrière eux dans la mer; je triompherai, pour ma gloire, de Pharaon et de toute son armée, de ses chars et de ses guerriers. Les Égyptiens sauront que jesuis le Se igneur, quand j’aurai triomphé, pour ma gloire, de Pharaon, de ses chars et de ses guerriers».

L’Ange de Dieu, qui marchait en avant d’Israël, changea de place et se porta à l’arrière. La colonne de nuée quitta l’avant-garde et vint se placer à l’arrière, entre le camp des Égyptiens et le camp d’Israël. Cette nuée était à la fois ténèbres et lumière dans la nuit, si bien que, de toute la nuit, ils ne purent se rencontrer.



Moïse étendit le bras contrela mer. Le Seigneur chassa la mer toute la nuit par un fort vent d’est, et il mit la mer à sec. Les eaux se fendirent, et les fils d’Israël pénétrèrent dans la mer à pied sec, les eaux formant une muraille à leur droite et à leur gauche. Les Égyptiens les poursuivirent et pénétrèrent derrière eux avec tous les chevaux de Pharaon, ses chars et ses guerriers jusqu’au milieu de la mer.

Aux dernières heures de la nuit, le Seigneur observa, depuis la colonne de feu et de nuée, l’armée des Égyptiens, et il lamit en déroute. Il faussa les roues de leurs chars, et ils eurent beaucoup de peine à les conduire. Les Égyptiens s’écrièrent: «Fuyons devant Israël, car c’est le Seigneur qui combat pour eux contre nous!».

Le Seigneur dit à Moïse: «Étends le bras contre la mer: que les eaux reviennent sur les Égyptiens, leurs chars et leurs guerriers!».

Moïse étendit le bras contrela mer. Au point du jour, la mer reprit sa place; dans leur fuite, les Égyptiens s’y heurtèrent, et le Seigneur les précipita au milieu de la mer. Les eaux refluèrent et recouvrirent toute l’armée de Pharaon, ses chars et ses guerriers, qui avaient pénétré dans la mer à la poursuite d’Israël. II n’en resta pas un seul. Mais les fils d’Israël avaient marché à pied sec au milieu de la mer, les eaux formant une muraille à leur droite et à leur gauche.

Ce jour-là, le Seigneur sauva Israël dela main del’Égypte , et Israël vit sur le bord de la mer les cadavres des Égyptiens. Israël vit avec quelle main puissante le Seigneur avait agi contre l’Égypte. Le peuple craignit le Seigneur, il mit sa foi dans le Seigneur et dans son serviteur Moïse.

Alors Moïse et les fils d’Israël chantèrent ce cantique au Seigneur:

Dal libro dell’Esodo.
14, 15—15, 1

In quei giorni, il Signore disse a Mosè: «Perché gridi verso di me? Ordina agli Israeliti di riprendere il cammino.


Tu intanto alza il bastone, stendi la mano sul mare e dividilo, perché gli Israeliti entrino nel mareall’asciutto. Ecco, io rendo ostinato il cuorede gli Egiziani, così che entrino dietro di loro e io dimostri la mia gloria sul faraone e tutto il suo esercito, sui suoi carri esui suoi cavalieri. Gli Egiziani sapranno cheio sono il Signore, quando dimostrerò la mia gloria contro il faraone, i suoi carri ei suoi cavalieri ».



L’angelo di Dio, che precedeva l’accampamento d’Israele, cambiò posto epassò indietro. Anchela colonna di nube si mosse edal davanti passò dietro. Andò a porsi tra l’accampamento degli Egiziani e quello d’Israele. La nube era tenebrosa per gli uni, mentre per gli altri illuminava la notte; così gli uni non poterono avvicinarsi agli altri durante tutta la notte.

Allora Mosè stese la mano sul mare. E il Signore durante tutta la notterisospinse il marecon un forte vento d’oriente, rendendolo asciutto; leacque si divisero. Gli Israeliti entrarono nel maresull’asciutto, mentre leacque erano per loro un muro a destra e a sinistra. Gli Egiziani li inseguirono, e tutti i cavalli del faraone, i suoi carri e i suoi cavalieri entrarono dietro di loro in mezzo al mare.

Ma alla veglia del mattino il Signore, dalla colonna di fuoco e di nube, gettò uno sguardo sul campo degli Egiziani e lo mise in rotta. Frenò le ruote dei loro carri, così chea stento riuscivano a spingerle. Allora gli Egiziani dissero: «Fuggiamo di fronte a Israele, perché il Signore combatte per loro contro gli Egiziani!».

Il Signore disse a Mosè: «Stendi la mano sul mare: le acquesi riversino sugli Egiziani, sui loro carri ei loro cavalieri».

Mosè stese la mano sul mare e il mare, sul far del mattino, tornò al suo livello consueto, mentre gli Egiziani, fuggendo, gli si dirigevano contro. Il Signore li travolse così in mezzo al mare. Leacque ritornarono e sommersero i carri e i cavalieri di tutto l’esercito del faraone, che erano entrati nel mare dietro a Israele: non ne scampò neppure uno. Invece gli Israeliti avevano camminato sull’asciutto in mezzo al mare, mentre le acque erano per loro un muro a destra ea sinistra.

In quel giorno il Signore salvò Israele dalla mano degli Egiziani, e Israe le vide gli Egiziani morti sulla riva delmare; Israele videla mano potentecon la qualeil Signoreave va agito contro l’Egitto, e il popolo temette il Signore e credette in lui e in Mosè suo servo.


Allora Mosè egli Israeliti cantarono questo canto al Signore e dissero:



Salmo responsoriale


Il salmista: Es 15, 1-6. 17-18



Cantiamo al Signore: stupenda è la sua vittoria.

L’assemblea ripete:  Cantemus Domino: gloriose enim magnificatus est.

1.  Cantemus Domino, gloriose enim magnificatus est: equum et ascensorem deiecit in mare! Fortitudo mea et robur meum Dominus, et factus est mihi in salutem. Iste Deus meus, et glorificabo eum; Deus patris mei, et exaltabo eum!  R.

2.  Dominus quasi vir pugnator; Dominus nomen eius! Currus pharaonis et exercitum eius proiecit in mare; electi bellatores eius submersi sunt in mari Rubro  R.

3.  Abyssi operuerunt eos, descenderunt in profundum quasi lapis. Dextera tua, Domine, magnifice in fortitudine, dextera tua, Domine, percussit inimicum.  R.

4.  Introduces eos, et plantabis in monte hereditatis tuæ, firmissimo habitaculo tuo, quod operatus es, Domine, sanctuario, Domine, quod firmaverunt manus tuæ. Dominus regnabit in æternum et ultra!  R.

Il Santo Padre:

Oremus.

Deus, cuius antiqua miracula etiam nostris temporibus coruscare sentimus, dum, quod uni populo a persecutione Pharaonis liberando dexteræ tuæ potentia contulisti, id in salutem gentium per aquam regenerationis operaris, præsta, ut in Abrahæ filios et in Israeliticam dignitatem totius mundi transeat plenitudo.


Per Christum Dominum nostrum.

R.  Amen.

1.  «Voglio cantareal Signore, perché ha mirabilmente trionfato: cavallo e cavaliere ha gettato nel mare. Mia forza e mio canto è il Signore, egli è stato la mia salvezza. È il mio Dio: lo voglio lodare, il Dio di mio padre: lo voglio esaltare!

2.  Il Signore è un guerriero, Signore è il suo nome. I carri del faraone e il suo esercito li ha scagliati nel mare; i suoi combattenti scelti furono sommersi nel Mar Rosso.

3.  Gli abissi li ricoprirono, sprofondarono comepie tra. La tua destra, Signore, è gloriosa per la potenza, la tua destra, Signore, annienta il nemico.

4.  Tu lo fai entrare e lo pianti sul monte della tua eredità, luogo che per tua dimora, Signore, hai preparato, santuario che le tue mani, Signore, hanno fondato. Il Signore regni in eterno e per sempre!».

Il Santo Padre:

Preghiamo.

O Dio, ancheai nostri tempi vediamo risplendere i tuoi antichi prodigi: ciò cheface sti con la tua mano potente per liberare un solo popolo dall’oppressione del faraone, ora lo compi attraverso l’acqua del Battesimo per la salvezza di tutti i popoli; concedi che l’umanità intera sia accolta tra i figli di Abramo eparte cipi alla dignità del popolo eletto.

Per Cristo nostro Signore.

R.  Amen.



Quarta lettura


Vi aspergerò con acqua pura, e vi darò un cuore nuovo

A reading from the prophet Ezekiel. 36, 16-28

Theword of the Lord was addressed tome as follows: “Son of man, the members of the house of Israel used to live in their own land, but they defiled it by their conduct and actions. I then discharged my fury at them because of the blood they shed in their land and the idols with which they defiled it. I scattered them among the nations and dispersed them in foreign countries. I sentenced them as their conduct and actions deserved.

And now they have profaned my holy name among the nations where they have gone, so that people say of them, ‘These are thepe ople of theLord; they have been exiled from his land’.

But I have been concerned about my holy name, which the house of Israel has profaned among the nations where they havegone.

And so, say to the house of Israel: The Lord says this: I am not doing this formysake, house of Israel, but for the sake of my holy name, which you have profaned among the nations where you have gone. I mean to display the holiness of my great name, which has been profaned among thenations, which you have profaned among them. And the nations will learn that I am the Lord—it is the Lord who speaks—when I display my holiness for your sake before their eyes.

Then I am going to take you from among the nations and gather you together from all the foreign countries, and bring you hometo your own land. I shall pour clean water over you and you will be cleansed; I shall cleanse you of all your defilement and all your idols. I shall give you a new heart, and put a new spirit in you; I shall remove thehe art of stone from your bodies and give you a heart of flesh instead.

I shall put my spirit in you, and make you keep my laws and sincerely respect my observances.

You will livein theland which I gaveyour ancestors. You shall be my peopleand I will beyour God”.

Dal libro del profeta Ezechiele. 36, 16-28

Mi fu rivolta questa parola del Signore: «Figlio dell’uomo, la casa d’Israele, quando abitava la sua terra, la rese impura con la sua condotta elesueazioni. Perciò ho riversato su di loro la mia ira per il sangue che avevano sparso nel paese e per gli idoli con i quali l’avevano contaminato. Li ho dispersi fra lenazioni esono stati dispersi in altri territori: li ho giudicati secondo la loro condotta eleloro azioni.


Giunsero fra le nazioni dove erano stati spinti eprofanarono il mio nomesanto, perché di loro si diceva: “Costoro sono il popolo del Signore e tuttavia sono stati scacciati dal suo paese”.


Ma io ho avuto riguardo del mio nomesanto, chela casa d’Israele aveva profanato fra lenazioni presso lequali era giunta.

Perciò annuncia alla casa di Israele: “Così dice il Signore Dio: Io agisco non per riguardo a voi, casa d’Israele, ma per amore del mio nome santo, che voi avete profanato fra le nazioni presso le quali siete giunti. Santificherò il mio nome grande, profanato fra lenazioni, profanato da voi in mezzo a loro. Allora lenazioni sapranno cheio sono il Signore— oracolo del Signore Dio —, quando mostrerò la mia santità in voi davanti ai loro occhi.


Vi prenderò dalle nazioni, vi radunerò da ogni terra e vi condurrò sul vostro suolo. Vi aspergerò con acqua pura e sarete purificati; io vi purificherò da tutte le vostre impurità eda tutti i vostri idoli; vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi uno spirito nuovo, toglierò da voi il cuore di pietra e vi darò un cuore di carne.



Porrò il mio spirito dentro di voi e vi farò vivere secondo le mie leggi e vi farò osservare e mettere in pratica le mie norme.

Abiterete nella terra che io diedi ai vostri padri; voi sarete il mio popolo eio sarò il vostro Dio”».





Salmo responsoriale


Il salmista:          dal Salmo 41

Ha sete di te, Signore, l’anima mia.

L’assemblea ripete:  Sitivit anima mea ad te, Deum vivum.

1.  Quemadmodum desiderat cervus ad fontes aquarum, ita desiderat anima mea ad te, Deus. Sitivit anima mea ad Deum, Deum vivum: quando veniam et apparebo ante faciem Dei?  R.

2.  Quoniam transibam in locum tabernaculi admirabilis usquead domum Dei, in voce exsultationis et confessionis, multitudinis festa celebrantis.  R.

3.  Emitte lucem tuam et veritatem tuam; ipsæ me deducant et adducant in montem sanctum tuum et in tabernacula tua  R.

4.  Et introibo ad altareDe i, ad Deum lætitiæ exsultationis meæ. Confitebor tibi in cithara, Deus, Deus meus  R.

Il Santo Padre:

Oremus.

Deus, incommutabilis virtus et lumen æternum, respice propitius ad totius Ecclesiæ sacramentum, et opus salutis humanæ perpetuæ dispositionis effectu tranquillius operare; totusque mundus experiatur et videat deiecta erigi, inveterata renovari et per ipsum Christum redire omnia in integrum, a quo sumpsere principium.


Qui vivit et regnat in sæcula sæculorum.

R.  Amen.

1.  Come la cerva anela ai corsi d’acqua, così l’anima mia anela a te, o Dio. L’anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente: quando verrò e vedrò il volto di Dio?


2.  Avanzavo tra la folla, la precedevo fino alla casa di Dio, fra canti di gioia edi lodedi una moltitudinein festa.


3.  Manda la tua luceela tua verità: siano esse a guidarmi, mi conducano alla tua santa montagna, alla tua dimora.

4.  Verrò all’altare di Dio, a Dio, mia gioiosa esultanza. A te canterò sulla cetra, Dio, Dio mio.

Il Santo Padre:

Preghiamo.

O Dio, potenza immutabile e luce che non tramonta, volgi lo sguardo alla tua Chiesa, ammirabile sacramento di salvezza, e compi l’opera predisposta nella tua misericordia: tutto il mondo veda e riconosca checiò che è distrutto si ricostruisce, ciò che è invecchiato si rinnova e tutto ritorna alla sua integrità, per mezzo del Cristo, che è principio di tutte le cose.

Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

R.  Amen.



Gloria (Lux et origo)


Il Santo Padre intona il Gloria in excelsis: la schola e l’assemblea lo cantano acclamando a Dio e a Cristo Signore.









Orazione colletta


Il Santo Padre:

Oremus.

Deus, qui hanc sacratissimam noctem gloria dominicæ resurrectionis illustras, excita in Ecclesia tua adoptionis spiritum, ut corpore et mente renovati, puram tibi exhibeamus servitutem.

Per Dominum nostrum Iesum Christum, Filium tuum, qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti, Deus, per omnia sæcula sæculorum.

R.  Amen.

Il Santo Padre:

Preghiamo.

O Dio, cheillumini questa santissima notte con la gloria della risurrezione del Signore, ravviva nella tua famiglia lo spirito di adozione, perché tutti i tuoi figli, rinnovati nel corpo e nell’anima, siano sempre fedeli al tuo servizio.

Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, cheè Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.


R.  Amen.



Epistola


Cristo risorto dai morti non muore più

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani. 6, 3-11

Fratelli, non sapete che quanti siamo stati battezzati in Cristo Gesù, siamo stati battezzati nella sua morte?

Per mezzo del battesimo dunque siamo stati sepolti insieme a lui nella morte affinché, come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre, così anche noi possiamo camminare in una vita nuova. Seinfatti siamo stati intimamente uniti a lui a somiglianza della sua morte, lo saremo anche a somiglianza della sua risurrezione.

Lo sappiamo: l’uomo vecchio che è in noi è stato crocifisso con lui, affinché fosse reso inefficace questo corpo di peccato, e noi non fossimo più schiavi del peccato. Infatti chi è morto, è liberato dal peccato.

Ma se siamo morti con Cristo, crediamo che anche vivremo con lui, sapendo che Cristo, risorto dai morti, non muore più; la morte non ha più potere su di lui. Infatti egli morì, e morì per il peccato una volta per tutte; ora invece vive, e vive perDio. Così anche voi consideratevi morti al peccato, ma viventi per Dio, in Cristo Gesù.




Il Diacono si avvicina al Santo Padre e Gli annunzia:

Beatissime Pater, annuntio vobis gaudium magnum, quod est Alleluia.

Beatissimo Padre, vi annunzio un grandegaudio: Alleluia.



Tutti si alzano in piedi. Il Santo Padre intona l’Alleluia tre volte, elevando il tono della voce.



L’assemblea ogni volta ripete il canto.

Salmo responsoriale


Il salmista:                              dal Salmo 117



L’assemblea ripete:  Alleluia, alleluia, alleluia.

1.  Rendete grazie al Signore perché è buono,
perché il suo amore è per sempre.
Dica Israele:
« Il suo amore è per sempre»  R.

2.  La destra del Signore si è innalzata,
la destra del Signore ha fatto prodezze.
Non morirò, ma resterò in vita
e annuncerò le opere del Signore  R.

3.  La pietra scartata dai costruttori
è divenuta la pietra d’angolo.
Questo è stato fatto dal Signore:
una meraviglia ai nostri occhi  R.

Vangelo


Gesù Nazareno, il crocifisso, è risorto

V.  Dominus vobiscum.

R.  Et cum spiritu tuo.

  Lectio sancti Evangelii secundum Marcum. 16, 1-7

R.  Gloria tibi, Domine.

Cum transisset sabbatum, Maria Magdalene et Maria Iacobi et Salome emerunt aromata, ut venientes ungerent Iesum. Et valde mane, prima sabbatorum, veniunt ad monumentum, orto iam sole.

Et dicebant ad invicem: «Quis revolvet nobis lapidem ab ostio monumenti?». Et respicientes vident revolutum lapidem; erat quippe magnus valde.

Et introeuntes in monumentum viderunt iuvenem sedentem in dextris, coopertum stola candida, et obstupuerunt. Qui dicit illis: «Nolite expavescere! Iesum quæritis Nazarenum crucifixum. Surrexit, non est hic; ecce locus, ubi posuerunt eum. Sed ite, dicite discipulis eius et Petro: præcedit vos in Galilæam. Ibi eum videbitis, sicut dixit vobis».

V.  Il Signoresia con voi.

R.  E con il tuo spirito.

  Dal Vangelo secondo Marco. 16, 1-7


R.  Gloria a te, o Signore.

Passato il sabato, Maria di Màgdala, Maria madre di Giacomo e Salòme comprarono oli aromatici per andare a ungerlo. Di buon mattino, il primo giorno della settimana, vennero al sepolcro al levare del sole.

Dicevano tra loro: «Chi ci farà rotolare via la pietra dall’ingresso del sepolcro?». Alzando lo sguardo, osservarono che la pietra era già stata fatta rotolare, benché fosse molto grande.

Entrate nel sepolcro, videro un giovane, seduto sulla destra, vestito d’una veste bianca, ed ebbero paura. Ma egli disse loro: «Non abbiatepaura! Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. È risorto, non è qui. Ecco il luogo dovel’ave vano posto. Ma andate, dite ai suoi discepoli e a Pietro: “Egli vi precede in Galilea. Là lo vedrete, come vi ha detto”».





Il Santo Padre bacia il Libro dei Vangeli in segno di venerazione e benedice con esso l’assemblea.

Intanto si canta:  Alleluia.

Omelia


Il Santo Padre tiene l’omelia.

Segue una pausa di silenzio per la riflessione personale.



PARTE TERZA


LITURGIA BATTESIMALE


Il Santo Padre:

Fratelli e figli carissimi,
invochiamo la misericordia di Dio Padre onnipotente
per questi suoi figli che chiedono il santo Battesimo.

Dio, che li ha chiamati e guidati fino a questo momento,
li rivesta di luce e di forza,
perché con animo generoso aderiscano a Cristo
e professino la fede della Chiesa,
e conceda loro il dono dello Spirito Santo
che stiamo per invocare su quest’acqua.

Litanie dei Santi


La schola:





 
Sancte Ioannes Baptista, R.  ora pro nobis.
Sancte Ioseph, R.  ora pro nobis.
Sancti Petre et Paule, R.  orate pro nobis.
 
Sancte Andrea, R.  ora pro nobis.
Sancte Ioannes, R.  ora pro nobis.
Sancta Maria Magdalena, R.  ora pro nobis.
 
Sancte Stephane, R.  ora pro nobis.
Sancte Ignati Antiochene, R.  ora pro nobis.
Sancte Laurenti, R.  ora pro nobis.
 
Sanctæ Perpetua et Felicitas, R.  orate pro nobis.
Sancta Agnes, R.  ora pro nobis.
Sancte Gregori, R.  ora pro nobis.
 
Sancte Augustine, R.  ora pro nobis.
Sancte Athanasi, R.  ora pro nobis.
Sancte Basili, R.  ora pro nobis.
 
Sancte Martine, R.  ora pro nobis.
Sancta Cyrille et Methodi, R.  orate pro nobis.
Sancte Benedicte, R.  ora pro nobis.
 
Sancti Francisce et Dominice, R.  orate pro nobis.
Sancte Francisce Xavier, R.  ora pro nobis.
Sancte Ioannes Maria Vianney, R.  ora pro nobis.
 
Sancta Catharina Senensis, R.  ora pro nobis.
Sancta Teresia a Iesu, R.  ora pro nobis.
Omnes Sancti et Sanctæ Dei, R.  orate pro nobis.




Ab omni malo, R.  libera nos, Domine.
Ab omni peccato, R.  libera nos, Domine.
A morte perpetua, R.  libera nos, Domine.
 
Per incarnationem tuam, R.  libera nos, Domine.
Per mortem et resurrectionem tuam, R.  libera nos, Domine.
Per effusionem Spiritus Sancti, R.  libera nos, Domine.




Ut hos electos per gratiam Baptismi regenerare digneris, R.  te rogamus, audi nos.
Iesu, Fili Dei vivi, R.  te rogamus, audi nos.


Il Santo Padre:

Omnipotens sempiterne Deus, adesto magnæ pietatis tuæ sacramentis, et ad recreandos novos populos, quos tibi fons baptismatis parturit, spiritum adoptionis emitte, ut, quod nostræ humilitatis gerendum est ministerio, virtutis tuæ impleatur effectu.

Per Christum Dominum nostrum.

R.  Amen.

Il Santo Padre:

O Dio onnipotente ed eterno, manifesta la tua presenza nei sacramenti del tuo amore, manda lo spirito di adozionea suscitareun popolo nuovo dal fonte battesimale, perché l’azione del nostro umile ministero sia resa efficace dalla tua potenza.

Per Cristo nostro Signore.

R.  Amen.



Benedizione dell’acqua


Il Santo Padre:

Deus, qui invisibili potentia per sacramentorum signa mirabilem operaris effectum, et creaturam aquæ multis modis præparasti, ut Baptismi gratiam demonstraret;


Deus, cuius Spiritus super aquas inter ipsa mundi primordia ferebatur, ut iam tunc virtutem sanctificandi aquarum natura conciperet;

Deus, qui regenerationis speciem in ipsa diluvii effusione signasti, ut unius eiusdemque elementi mysterio et finis esset vitiis et origo virtutum;

Deus, qui Abrahæ filios per Mare Rubrum sicco vestigio transire fecisti, ut plebs, a Pharaonis servitute liberata, populum baptizatorum præfiguraret.

Deus, cuius Filius, in aqua Iordanis a Ioanne baptizatus, Sancto Spiritu est inunctus, et, in cruce pendens, una cum sanguineaquam de latere suo produxit, ac, post resurrectionem suam, discipulis iussit: «Ite, docete omnes gentes, baptizantes eos in nomine Patris, et Filii, et Spiritus Sancti»: respice in faciem Ecclesiæ tuæ, eique dignare fontem Baptismatis aperire.


Sumat hæc aqua Unigeniti tui gratiam de Spiritu Sancto, ut homo, ad imaginem tuam conditus, sacramento Baptismatis a cunctis squaloribus vetustatis ablutus, in novam infantiam ex aqua et Spiritu Sancto resurgere mereatur.

Il Santo Padre:

O Dio, per mezzo dei segni sacramentali, tu operi con invisibile potenza le meraviglie della salvezza; e in molti modi, attraverso i tempi, hai preparato l’acqua, tua creatura, ad essere segno del Battesimo.

Fin dalle origini il tuo Spirito si librava sulleacquepe rché contenessero in germe la forza di santificare;

e anche nel diluvio hai prefigurato il Battesimo perché, oggi comeallora, l’acqua segnassela fine del peccato e l’inizio della vita nuova.


Tu hai liberato dalla schiavitù i figli di Abramo, facendoli passare illesi attraverso il Mar Rosso, perché fossero immagine del futuro popolo dei battezzati.

Infine, nella pienezza dei tempi, il tuo Figlio, battezzato da Giovanni nell’acqua del Giordano, fu consacrato dallo Spirito Santo; innalzato sulla croce, egli versò dal suo fianco sangue e acqua, e dopo la sua risurrezione comandò ai discepoli: «Andate, annunziate il Vangelo a tutti i popoli, e battezzateli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo». Ora, Padre, guarda con amorela tua Chiesa e fa’ scaturire per lei la sorgente del Battesimo.

Infondi in quest’acqua, per opera dello Spirito Santo, la grazia del tuo unico Figlio, perché con il sacramento del Battesimo l’uomo, fatto a tua immagine, sia lavato dalla macchia del peccato, edall’acqua e dallo Spirito Santo rinasca come nuova creatura.



Il Diacono immerge il cero pasquale nell’acqua del fonte battesimale.

Descendat, quæsumus, Domine, in hanc plenitudinem fontis per Filium tuum virtus Spiritus Sancti, ut omnes, cum Christo consepulti per Baptismum in mortem, ad vitam cum ipso resurgant.

Qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti, Deus, per omnia sæcula sæculorum.

R.  Amen.

Discenda, Padre, in quest’acqua, per opera del tuo Figlio, la potenza dello Spirito Santo, perché tutti coloro che in essa riceveranno il Battesimo, sepolti insieme con Cristo nella morte, con lui risorgano alla vita immortale.

Egli è Dio e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

R.  Amen.



La schola:



Sorgenti delle acque, benedite il Signore: lodatelo ed esaltatelo nei secoli.

L’assemblea ripete:  Benedicite, fontes, Domino, laudate et superexaltate eum in sæcula.

Si riaccendono le candele.

Rinunzia


Il Santo Padre:

Abrenuntiatis peccato, ut in libertate filiorum Dei vivatis?

R.  Abrenuntio.

V.  Abrenuntiatis seductionibus iniquitatis, nepe ccatum vobis dominetur?

R.  Abrenuntio.

V.  Abrenuntiatis Satanæ, qui est auctor et princeps peccati?

R.  Abrenuntio.

Il Santo Padre:

Rinunziate al peccato, per vivere nella libertà dei figli di Dio?

R.  Rinunzio.

V.  Rinunziate alle seduzioni del male, per non lasciarvi dominaredal peccato?

R.  Rinunzio.

V.  Rinunziatea Satana, origine ecausa di ogni peccato?

R.  Rinunzio.



Professione di fede


Il Santo Padre:

Creditis in Deum Patrem omnipotentem, creatorem cæli et terræ?

Il Santo Padre:

Credete in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra?



Il cantore: Amen. Credo.



V.  Creditis in Iesum Christum, Filium eius unicum, Dominum nostrum, natum ex Maria Virgine, passum et sepultum, qui a mortuis resurrexit et sedet ad dexteram Patris?

V.  Credete in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, che nacque da Maria Vergine, morì e fu sepolto, è risuscitato dai morti e siede alla destra del Padre?





V.  Creditis in Spiritum Sanctum, sanctam Ecclesiam catholicam, Sanctorum communionem, remissionem peccatorum, carnis resurrectionem et vitam æternam?

V.  Credete nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei Santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne e la vita eterna?





Si spengono le candele.

Battesimo


Il Santo Padre:

N. , Ego tebaptizo in nomine Patris, et Filii, et Spiritus Sancti.

Il Santo Padre:

N. , Io ti battezzo nel nome del Padre ede l Figlio ede llo Spirito Santo.



Mentre viene amministrato il Battesimo, la schola e l’assemblea cantano:

ISTI SUNT AGNI NOVELLI


La schola:



Comegiovani agnelli annunciano gioiosi l’Alleluia pasquale, venuti al sacro fonte si sono rivestiti di chiaro splendore, alleluia, alleluia.


L’assemblea ripete:  Isti sunt agni novelli.

1.  Ut iucundus cervus
undas æstuans desiderat.
Sic ad Deum fortem, vivum,
mens fidelis properat  R.

2.  O Maria, Mater pia,
tuum da subsidium.
Quo vincamus et vivamus
in terra viventium  R.

3.  Pro tot donis, tantis bonis,
grates Deo solvimus:
per te data, o beata,
iurecuncta pangimus  R.

4.  Mater bona nobis dona
tuum patrocinium,
ut regnemus et laudemus
tuum semper Filium  R.

1.  Come il cervo anela
ai corsi delle acque,
così l’anima fedele anela
al Dio forte e vivente.

2.  O Maria, Madrepia,
donaci il tuo soccorso
per vincere il male
e raggiungere la terra dei viventi.

3.  Per tanti e grandi doni
eleviamo inni di grazie al Signore:
alla materna mediazione di Maria
ricorriamo sempre con fiducia.

4.  O Madre celeste
donaci il tuo patrocinio
per regnare e lodare per sempre
il tuo Figlio Gesù.



Consegna della veste bianca


Il Santo Padre:

Fratres et filii dilectissimi, nova creatura facti estis et Christum induistis.

Accipite ergo vestem candidam, quam perferatis immaculatam ante tribunal Domini nostri Iesu Christi, ut habeatis vitam æternam.

R.  Amen.

Il Santo Padre:

Fratelli e figli carissimi, siete diventati nuova creatura e siete rivestiti di Cristo.

Ricevete perciò la veste bianca e portatela senza macchia fino al tribunale del nostro Signore Gesù Cristo, per avere la vita eterna.

R.  Amen.



I padrini o le madrine consegnano ai neofiti una veste bianca.

Consegna del cero acceso


Il Santo Padre:

Accedite, patrini et matrinæ, ut lumen neophytis tradatis.

Il Santo Padre:

Avvicinatevi, padrini e madrine, per consegnare ai neofiti il simbolo della luce.



I padrini e le madrine accendono una candela al cero pasquale.

Intanto si canta

O FILII ET FILIÆ


La schola:



L’assemblea ripete:  Alleluia, alleluia, alleluia.

1.  O filii et filiæ,
rex cælestis, rex gloriæ,
morte surrexit hodie.
Alleluia  R.

2.  Et maneprima sabbati,
ad ostium monumenti
accesserunt discipuli.
Alleluia  R.

3.  In albis sedens Angelus
prædixit mulieribus:
in Galilæa est Dominus.
Alleluia  R.

4.  In hoc festo sanctissimo
sit laus et iubilatio,
benedicamus Domino.
Alleluia  R.

1.  O figli efiglie,
il re celeste, il re della gloria
oggi è risorto.
Alleluia.

2.  Il mattino della domenica
corsero i discepoli
all’entrata del sepolcro.
Alleluia.

3.  L’angelo in bianche vesti
annuncia alledonne:
il Signoreè in Galilea.
Alleluia.

4.  In questa grande solennità
ci sia lodeegiubilo,
benediciamo il Signore.
Alleluia.



I padrini o le madrine consegnano il cero acceso ai neofiti.

Il Santo Padre:

Lux in Christo facti estis. Ut filii lucis indesinenter ambulate, ut, in fide perseverantes, advenienti Domino occurrere valeatis cum omnibus Sanctis in aula cælesti.


R.  Amen.

Il Santo Padre:

Siete diventati luce in Cristo. Camminatese mpre come figli della luce perché, perseverando nella fede, possiate andare incontro al Signore che viene, con tutti i Santi, nel regno dei cieli.

R.  Amen.



Celebrazione della Confermazione


Il Santo Padre:

Carissimi neofiti,
nel Battesimo siete rinati alla vita di figli di Dio
e siete divenuti membra del Cristo
e del suo popolo sacerdotale.

Riceverete ora il dono dello Spirito Santo,
che nel giorno di Pentecoste
fu inviato dal Signoresopra gli Apostoli
echedagli Apostoli edai loro successori
è stato comunicato ai battezzati.

Anchea voi, dunque, sarà donata,
secondo la promessa,
la forza dello Spirito Santo perché,
resi più perfettamente conformi a Cristo,
possiatedarete stimonianza
della passione e della risurrezione del Signore
e diventare membri attivi della Chiesa
per l’edificazione del corpo di Cristo
nella fede e nella carità.

Il Santo Padre:

Oremus, dilectissimi, Deum Patrem omnipotentem, ut super hos neophytos Spiritum Sanctum benignus effundat, qui illos abundantia suorum confirmet donorum, et unctione sua Christi, Filii Dei, conformes perficiat.

Il Santo Padre:

Fratelli e figli carissimi, preghiamo Dio onnipotente, perché effonda su questi neofiti lo Spirito Santo, cheli confermi con la ricchezza dei suoi doni, e con l’unzione crismale li renda pienamente conformi a Cristo, suo unico Figlio.



Tutti pregano per qualche tempo in silenzio.

Quindi il Santo Padre impone le mani sui cresimandi, dicendo:

Deus omnipotens, Pater Domini nostri Iesu Christi, qui hos famulos tuos regenerasti ex aqua et Spiritu Sancto, liberans eos a peccato, tu, Domine, immitte in eos Spiritum Sanctum Paraclitum; da eis spiritum sapientiæ et intellectus, spiritum consilii et fortitudinis, spiritum scientiæ et pietatis; adimple eos spiritu timoris tui.

Per Christum Dominum nostrum.

R.  Amen.

Il Santo Padre:

N. , accipe signaculum Doni Spiritus Sancti.


R.  Amen.

Il Santo Padre:

Pax tibi.

R.  Et cum spiritu tuo.
Dio onnipotente, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che hai rigenerato questi tuoi figli dall’acqua edallo Spirito Santo liberandoli dal peccato, infondi in loro il tuo Santo Spirito Paraclito: spirito di sapienza e di intelletto, spirito di consiglio e di fortezza, spirito di scienza e di pietà, e riempili dello spirito del tuo santo timore.

Per Cristo nostro Signore.

R.  Amen.

Il Santo Padre:

N. , ricevi il sigillo dello Spirito Santo cheti è dato in dono.

R.  Amen.

Il Santo Padre:

La pacesia con te.

R.  E con il tuo spirito.



Intanto, la schola e l’assemblea cantano l’inno

VENI, CREATOR SPIRITUS


La schola:

1.  Veni, creator Spiritus,
mentes tuorum visita,
implesupe rna gratia,
quæ tu creasti, pectora.

La schola:

1.  Vieni, o Spirito creatore,
visita lenostre menti,
riempi della tua grazia
i cuori chehai creato.



L’assemblea:



2.  O dolce consolatore, dono del Padre altissimo, acqua viva, fuoco, amore, santo crisma dell’anima.


3.  Tu septiformis munere,
dextræ Dei tu digitus,
tu ritepromissum Patris
sermone ditans guttura.

4.  Accende lumen sensibus,
infunde amorem cordibus,
infirma nostri corporis,
virtute firmans perpeti.

5.  Hostem repellas longius
pacemque dones protinus;
ductoresic te prævio
vitemus omne noxium.

6.  Per te sciamus da Patrem
noscamus atqueFilium,
teutriusque Spiritum
credamus omni tempore.

Amen.

3.  Dito della mano di Dio,
promesso dal Salvatore,
irradia i tuoi sette doni,
suscita in noi la parola.

4.  Sii luce all’intelletto,
fiamma ardente nel cuore;
sana lenostrefe rite
col balsamo del tuo amore.

5.  Difendici dal nemico,
reca in dono la pace,
la tua guida invincibile
ci preservi dal male.

6.  Luce d’eterna sapienza,
svelaci il grande mistero
di Dio Padreede l Figlio
uniti in un solo Amore.

Amen.



I nuovi cristiani raggiungono i propri posti: ora partecipano, per la prima volta, alla Liturgia eucaristica



PARTE QUARTA


LITURGIA EUCARISTICA


Mentre i neofiti portano al Santo Padre le offerte per il sacrificio, si esegue il

Canto di offertorio


SALMO 117




La destra del Signore ha fatto meraviglie, la destra del Signore si è alzata.

L’assemblea ripete:  Dextera Domini fecit virtutem: dextera Domini exaltavit me.

1.  Confiteor tibi, quoniam exaudisti me et factus es mihi in salutem  R.

2.  Lapidem, quem reprobaverunt ædificantes, hic factus est in caput anguli  R.

3.  A Domino factum est istud et est mirabile in oculis nostris  R.

4.  Instruite sollemnitatem in ramis condensis usque ad cornua altaris  R.

Il Santo Padre:

Orate, fratres: ut meum ac vestrum sacrificium acceptabile fiat apud Deum Patrem omnipotentem.

R.  Suscipiat Dominus sacrificium de manibus tuis ad laudem et gloriam nominis sui, ad utilitatem quoque nostram totiusque Ecclesiæ suæ sanctæ.

1.  Ti rendo grazie, perché mi hai esaudito, perché sei stato la mia salvezza.

2.  La pietra scartata dai costruttori è divenuta testata d’angolo.

3.  Ecco l’opera del Signore: una meraviglia ai nostri occhi.

4.  Ordinateil corteo con rami frondosi fino ai lati dell’altare.

Il Santo Padre:

Pregate, fratelli, perché il mio e vostro sacrificio sia gradito a Dio, Padre onnipotente.


R.  Il Signorerice va dalle tue mani questo sacrificio a lode e gloria del suo nome, per il bene nostro edi tutta la sua santa Chiesa.



Orazione sulle offerte


Il Santo Padre:

Suscipe, quæsumus, Domine, preces populi tui cum oblationibus hostiarum, ut, paschalibus initiata mysteriis, ad æternitatis nobis medelam, te operante, proficiant.

Per Christum Dominum nostrum.

R.  Amen.

Il Santo Padre:

Accogli, Signore, le preghiere e le offerte del tuo popolo, perché questo santo mistero, gioioso inizio della celebrazione pasquale, ci ottenga la forza per giungere alla vita eterna.

Per Cristo nostro Signore.

R.  Amen.



PREGHIERA EUCARISTICA III


Il Santo Padre invita l’assemblea a innalzare il cuore verso il Signore nell’orazione e nell’azione di grazie, e l'associa a sé nella solenne preghiera che, a nome di tutti, rivolge al Padre per mezzo di Gesù nello Spirito Santo.

Prefazio


Cristo, Agnello pasquale

Il Santo Padre:

Dominus vobiscum.

R.  Et cum spiritu tuo.

V.  Sursum corda.

R.  Habemus ad Dominum.

V.  Gratias agamus Domino Deo nostro.

R.  Dignum et iustum est.

Vere dignum et iustum est, æquum et salutare, te quidem, Domine, omni tempore, confiteri, sed in hac potissimum nocte gloriosius prædicare, cum Pascha nostrum immolatus est Christus.

Ipse enim verus est Agnus qui abstulit peccata mundi. Qui mortem nostram moriendo destruxit, et vitam resurgendo reparavit.

Quapropter, profusis paschalibus gaudiis, totus in orbe terrarum mundus exsultat. Sed et supernæ virtutes atque angelicæ potestates hymnum gloriæ tuæ concinunt, sine fine dicentes:

Il Santo Padre:

Il Signore sia con voi.

R.  E con il tuo spirito.

V.  In alto i nostri cuori.

R.  Sono rivolti al Signore.

V.  Rendiamo grazie al Signore nostro Dio.

R.  È cosa buona egiusta.

È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, proclamare sempre la tua gloria, o Signore, e soprattutto esaltarti in questa notte nella quale Cristo, nostra Pasqua, si è immolato.

È lui il vero Agnello che ha tolto i peccati del mondo, è lui chemore ndo ha distrutto la morte e risorgendo ha ridato a noi la vita.

Per questo mistero, nella pienezza della gioia pasquale, l’umanità intera esulta su tutta la terra, e con l’assemblea degli angeli e dei santi canta in coro l’inno della tua gloria:



Sanctus (Lux et origo)


La schola: L’assemblea:



L’assemblea: La schola:



L’assemblea:

Lode a Dio da parte delle creature e del popolo ecclesiale.

Il Santo Padre:

Vere Sanctus es, Domine, et merito te laudat omnis a te condita creatura, quia per Filium tuum, Dominum nostrum Iesum Christum, Spiritus Sancti operante virtute, vivificas et sanctificas universa, et populum tibi congregare non desinis, ut a solis ortu usquead occasum oblatio munda offeratur nomini tuo.

Il Santo Padre:

Padre veramente santo, a te la lode da ogni creatura. Per mezzo di Gesù Cristo, tuo Figlio e nostro Signore, nella potenza dello Spirito Santo fai vivere e santifichi l’universo, e continui a radunare intorno a te un popolo, che da un confine all’altro della terra offra al tuo nome il sacrificio perfetto.



Invocazione dello Spirito perché consacri questi doni.

Il Santo Padre e i Concelebranti:

Supplices ergo te, Domine, deprecamur, ut hæc munera, quæ tibi sacranda detulimus, eodem Spiritu sanctificaredigne ris, ut Corpus et Sanguis fiant Filii tui Domini nostri Iesu Christi, cuius mandato hæc mysteria celebramus.

Racconto dell’istituzione.

Ipse enim in qua nocte tradebatur accepit panem et tibi gratias agens benedixit, fregit, deditque discipulis suis, dicens:

Accipite et manducate ex hoc omnes: hoc est enim Corpus meum, quod pro vobis tradetur.

Il Santo Padre e i Concelebranti:

Ora ti preghiamo umilmente: manda il tuo Spirito a santificare i doni cheti offriamo, perché diventino il Corpo e il Sanguedi Gesù Cristo, tuo Figlio enostro Signore, checi ha comandato di celebrare questi misteri.


Racconto dell’istituzione.

Nella notte in cui fu tradito, egli prese il pane, ti rese grazie con la preghiera di benedizione, lo spezzò, lo diede ai suoi discepoli, edisse:

Prendete, e mangiatene tutti: questo è il mio Corpo offerto in sacrificio per voi.



Il Santo Padre presenta al popolo l’ostia consacrata e genuflette in adorazione.

Simili modo, postquam cenatum est, accipiens calicem, et tibi gratias agens benedixit, deditque discipulis suis, dicens:

Accipite et bibite ex eo omnes: hic est enim calix Sanguinis mei, novi et æterni testamenti, qui pro vobis et pro multis effundetur in remissionem peccatorum.

Hoc facitein meam commemorationem.

Dopo la cena, allo stesso modo, prese il calice, ti rese grazie con la preghiera di benedizione, lo diede ai suoi discepoli, edisse:

Prendete, e bevetene tutti: questo è il calice del mio Sangue per la nuova ed eterna alleanza, versato per voi e per tutti in remissione dei peccati.


Fate questo in memoria di me.



Il Santo Padre presenta al popolo il calice e genuflette in adorazione.

Il Santo Padre:

Mysterium fidei.

Il Santo Padre:

Mistero della fede.



L’assemblea:



Tu ci hai redenti con la tua croce e la tua risurrezione: salvaci, o Salvatorede l mondo.

Memoriale e offerta.

Il Santo Padre e i Concelebranti:

Memores igitur, Domine, eiusdem Filii tui salutiferæ passionis necnon mirabilis resurrectionis et ascensionis in cælum, sed et præstolantes alterum eius adventum, offerimus tibi, gratias referentes, hoc sacrificium vivum et sanctum.

Memoriale e offerta.

Il Santo Padre e i Concelebranti:

Celebrando il memoriale del tuo Figlio, morto per la nostra salvezza, gloriosamente risorto e asceso al cielo, nell’attesa della sua venuta ti offriamo, Padre, in rendimento di grazie questo sacrificio vivo esanto.



Invocazione a Dio perché accetti questo sacrificio...

Respice, quæsumus, in oblationem Ecclesiæ tuæ et, agnoscens Hostiam, cuius voluisti immolatione placari, concede, ut qui Corporee t Sanguine Filii tui reficimur, Spiritu eius Sancto repleti, unum corpus et unus spiritus inveniamur in Christo.

Guarda con amore e riconosci nell’offerta della tua Chiesa, la vittima immolata per la nostra redenzione; e a noi, che ci nutriamo del Corpo e Sangue del tuo Figlio, dona la pienezza dello Spirito Santo perché diventiamo in Cristo un solo corpo e un solo spirito.



... e perché lo Spirito Santo operi la nostra unità.

Un Concelebrante:

Ipsenos tibi perficiat munus æternum, ut cum electis tuis hereditatem consequi valeamus, in primis cum beatissima Virgine, Dei Genetrice, Maria, cum beatis apostolis tuis et gloriosis martyribus et omnibus sanctis, quorum intercessione perpetuo apud teconfidimus adiuvari.

Un Concelebrante:

Egli faccia di noi un sacrificio perenne a te gradito, perché possiamo ottenere il regno promesso insieme con i tuoi eletti: con la beata Maria, Vergine e Madre di Dio, con i tuoi santi apostoli, i gloriosi martiri e tutti i santi, nostri intercessori presso di te.



Preghiera di intercessione per il mondo e per la Chiesa...

Un altro Concelebrante:

Hæc Hostia nostræ reconciliationis proficiat, quæsumus, Domine, ad totius mundi pacem atque salutem. Ecclesiam tuam, peregrinantem in terra, in fide et caritate firmare digneris cum famulo tuo Papa nostro Benedicto, cum episcopali ordine et universo clero et omni populo acquisitionis tuæ.

Conforta, quæsumus, in sancto proposito famulos tuos, qui hodie per lavacrum regenerationis et donationem Sancti Spiritus plebi tuæ aggregati sunt, et concede, ut in novitate vitæ semper procedant.

Adesto propitius votis huius familiæ, quam tibi astarevoluisti in nocte gloriosa resurrectionis Domini nostri Iesu Christi secundum carnem.


Omnes filios tuos ubique dispersos tibi, clemens Pater, miseratus coniunge.

... e per i defunti.

Fratres nostros defunctos et omnes qui, tibi placentes, ex hoc sæculo transierunt, in regnum tuum benignus admitte, ubi forespe ramus, ut simul gloria tua perenniter satiemur, per Christum Dominum nostrum, per quem mundo bona cuncta largiris.

Un altro Concelebrante:

Per questo sacrificio di riconciliazione dona, Padre, pace e salvezza al mondo intero. Conferma nella fede e nell’amore la tua Chiesa pellegrina sulla terra: il tuo servo e nostro Papa Benedetto, il collegio episcopale, tutto il clero e il popolo che tu hai redento.


Conferma nell’impegno cristiano i tuoi figli cheoggi medianteil Battesimo e il dono dello Spirito hai chiamato a far partede l tuo popolo, e fa’ che camminino sempre in novità di vita.


Ascolta la preghiera di questa famiglia, chehai convocato alla tua presenza nella notte gloriosa della risurrezione del Cristo Signore nel suo vero corpo.

Ricongiungi a te, Padre misericordioso, tutti i tuoi figli ovunque dispersi.

... e per i defunti.

Accogli nel tuo regno i nostri fratelli defunti e tutti i giusti che, in pacecon te, hanno lasciato questo mondo; concedi anche a noi di ritrovarci insieme a godere per sempre della tua gloria, in Cristo, nostro Signore, per mezzo del quale tu, o Dio, doni al mondo ogni bene.



Lode alla Trinità.

Il Santo Padre e i Concelebranti:





L’assemblea:





RITI DI COMUNIONE


Preghiera del Signore


Il Santo Padre:



L’assemblea:





Il Santo Padre:

Libera nos, quæsumus, Domine, ab omnibus malis, da propitius pacem in diebus nostris, ut, ope misericordiæ tuæ adiuti, et a peccato simus semper liberi et ab omni perturbatione securi: exspectantes beatam spem et adventum salvatoris nostri Iesu Christi.

Il Santo Padre:

Liberaci, o Signore, da tutti i mali, concedi la pace ai nostri giorni, econ l’aiuto della tua misericordia vivremo sempre liberi dal peccato e sicuri da ogni turbamento, nell’attesa che si compia la beata speranza e venga il nostro salvatore Gesù Cristo.



L’assemblea:



Tuo è il regno, tua la potenza e la gloria nei secoli.

Rito della pace


Il Santo Padre:

Domine Iesu Christe, qui dixisti apostolis tuis: Pacem relinquo vobis, pacem meam do vobis: ne respicias peccata nostra, sed fidem Ecclesiæ tuæ; eamque secundum voluntatem tuam pacificare et coadunare digneris.

Qui vivis et regnas in sæcula sæculorum.

R.  Amen.

Il Santo Padre:

Pax Domini sit semper vobiscum.

R.  Et cum spiritu tuo.
Il Santo Padre:

Signore Gesù Cristo, che hai detto ai tuoi apostoli: «Vi lascio la pace, vi do la mia pace», non guardare ai nostri peccati, ma alla fede della tua Chiesa, e donale unità e pace secondo la tua volontà.

Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.

R.  Amen.

Il Santo Padre:

La pace del Signore sia sempre con voi.

R.  E con il tuo spirito.


Il Diacono:



Nello Spirito del Cristo risorto datevi un segno di pace.

I presenti si scambiano un gesto di pace, come segno di comunione fraterna.

Mentre il Santo Padre spezza il pane eucaristico, si canta:

Agnus Dei (Lux et origo)


La schola: L’assemblea:



L’assemblea: La schola:



Prima di presentare il Corpo e il Sangue dell’Agnello immolato a tutta l’assemblea, il Santo Padre dice ai neofiti:

Figli efigliecarissimi,
mi rivolgo a voi che, in questa notte gloriosa,
rigenerati dall’acqua e dallo Spirito Santo,
ricevete, per la prima volta,
il pane della vita e il calice della salvezza.

Il Corpo eil Sanguedi Cristo Signore
vi facciano crescere sempre nella sua amicizia
e nella comunione con tutta la Chiesa,
siano costanteviatico della vostra vita
e pegno del convito eterno del cielo.

Ecce Agnus Dei, ecce qui tollit peccata mundi. Beati qui ad Cenam Agni vocati sunt.

L’assemblea:

Domine, non sum dignus ut intres sub tectum meum: sed tantum dic verbo, et sanabitur anima mea.

Beati gli invitati alla Cena del Signore. Ecco l’Agnello di Dio, che toglie i peccati del mondo.

L’assemblea:

O Signore, non sono degno di partecipare alla tua mensa: ma di’ soltanto una parola eio sarò salvato.



Il Santo Padre e i Concelebranti si comunicano al Corpo e al Sangue di Cristo.

Anche i fedeli ricevono la comunione.

Canti di comunione


AD REGIAS AGNI DAPES


La schola:

1.  Ad regias Agni dapes, stolis amicti candidis, post transitum maris Rubri, Christo canamus principi.

La schola:

1.  Alla cena dell’Agnello, avvolti in bianche vesti, attraversato il Mar Rosso, cantiamo a Cristo Signore.



L’assemblea:



2.  Il suo corpo arso d’amoresulla mensa è panevivo; il suo sangue sull’altarecalice del nuovo patto.


3.  Sparsum cruorem postibus vastator horret angelus: fugitque divisum mare, merguntur hostes fluctibus.

4.  Iam pascha nostrum Christus est, paschalis idem victima: et pura puris mentibus sinceritatis azyma.

5.  O vera cæli victima, subiecta cui sunt tartara, soluta mortis vincula, recepta vitæ præmia.

6.  Victor subactis inferis trophæa Christus explicat, cæloque aperto, subditum regem tenebrarum trahit.

7.  Ut sis perenne mentibus paschaleIe su gaudium, a morte dira criminum vitæ renatos libera.

8.  Deo Patri sit gloria, et Filio, qui a mortuis surrexit ac Paraclito, in sempiterna sæcula. Amen.

3.  In questo vespro mirabile tornan gli antichi prodigi: un braccio potente ci salva dall’angelo distruttore.

4.  Miteagne llo immolato, Cristo è la nostra Pasqua; il suo corpo adorabileè il vero pane azzimo.

5.  Gloriosa vittima celeste: l’inferno è assoggettato, spezzati i vincoli di morte, ridonata la vita immortale.

6.  Dagli abissi della morte Cristo ascende vittorioso, vinto è il re delle tenebre, aperte son le porte del cielo.

7.  Irradia sulla tua Chiesa la gioia pasquale, o Signore; unisci alla tua vittoria i rinati nel battesimo.

8.  Sia lodee onorea Cristo, vincitore della morte, al Padre e al Santo Spirito ora e nei secoli eterni. Amen.



CRISTO RISUSCITI




1.  Cantate, o popoli del regno umano, Cristo sovrano.

R.  Cristo si celebri...

2.  Noi risorgiamo in te, Dio Salvatore,
Cristo Signore.

R.  Cristo si celebri...

3.  Tutti lo acclamano, angeli e santi,
tutti i redenti.

R.  Cristo si celebri...

4.  Egli sarà con noi nel grande giorno:
al suo ritorno.

R.  Cristo si celebri...

5.  Cristo nei secoli! Cristo è la storia!
Cristo è la gloria!

R.  Cristo si celebri...

Pausa di silenzio per la preghiera personale.

Orazione dopo la comunione


Il Santo Padre:

Oremus.

Spiritum nobis, Domine, tuæ caritatis infunde, ut, quos sacramentis paschalibus satiasti, tua facias pietate concordes.

Per Christum Dominum nostrum.

R.  Amen.

Il Santo Padre:

Preghiamo.

Infondi in noi, o Padre, lo Spirito della tua carità, perché nutriti con i sacramenti pasquali viviamo concordi nel vincolo del tuo amore.

Per Cristo nostro Signore.

R.  Amen.



RITI DI CONCLUSIONE


Benedizione


Il Santo Padre:

Dominus vobiscum.

R.  Et cum spiritu tuo.

Benedicat vos omnipotens Deus, hodierna interveniente sollemnitate paschali, et ab omni miseratus defendat incursione peccati.

R.  Amen.

Et qui ad æternam vitam in Unigeniti sui resurrectione vos reparat, vos præmiis immortalitatis adimpleat.

R.  Amen.

Et qui, expletis passionis dominicæ diebus, paschalis festi gaudia celebratis, ad ea festa, quæ lætitiis peraguntur æternis, ipso opitulante, exsultantibus animis veniatis.

R.  Amen.

Et benedictio Dei omnipotentis, Patris, et Filii, et Spiritus Sancti, descendat super vos et maneat semper.

R.  Amen.

Il Santo Padre:

Il Signoresia con voi.

R.  E con il tuo spirito.

In questa santa notte di Pasqua, Dio onnipotente vi benedica e vi custodisca nella sua pace.

R.  Amen.

Dio, che nella Pasqua del suo Figlio ha rinnovato l’umanità intera, vi renda partecipi della sua vita immortale.

R.  Amen.

Voi, chedopo i giorni della passione, celebrate con gioia la risurrezione del Signore, possiate giungere alla grande festa della Pasqua eterna.

R.  Amen.



E la benedizione di Dio onnipotente, Padre e Figlio e Spirito Santo, discenda su di voi, e con voi rimanga sempre.

R.  Amen.



Congedo


Il Diacono:

La Messa è finita: andate in pace. Alleluia, alleluia.

R.  Rendiamo grazie a Dio. Alleluia, alleluia.

REGINA CÆLI


La schola e l’assemblea:



Regina dei cieli, rallegrati, alleluia:
Cristo, che hai portato nel grembo, alleluia,
è risorto, come aveva promesso, alleluia.
Prega il Signore per noi, alleluia.





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