domingo, 26 de octubre de 2008

26.10.2008 - Conclusión XII Asamblea Sinodo de Obispo



MEDITAZIONE


DI


PAPA BENEDETTO XVI


AULA DEL SINODO, 6 OTTOBRE 2008


Cari Fratelli nell’Episcopato,
cari fratelli e sorelle,

all’inizio del nostro Sinodo la Liturgia delle Ore ci propone un brano del grande Salmo 118 sulla Parola di Dio: un elogio di questa sua Parola, espressione della gioia di Israele di poterla conoscere e, in essa, di poter conoscere la sua volontà e il suo volto. Vorrei meditare con voi alcuni versetti di questo brano del Salmo.

Comincia così: «In æternum, Domine, verbum tuum constitutum est in cælo... firmasti terram, et permanet». Si parla della solidità della Parola. Essa è solida, è la vera realtà sulla quale basare la propria vita. Ricordiamoci della parola di Gesù che continua questa parola del Salmo: «Cieli e terra passeranno, la mia parola non passerà mai». Umanamente parlando, la parola, la nostra parola umana, è quasi un niente nella realtà, un alito. Appena pronunciata, scompare. Sembra essere niente.Magià la parola umana ha un forza incredibile. Sono le parole che creano poi la storia, sono le parole che danno forma ai pensieri, i pensieri dai quali viene la parola. È la parola che forma la storia, la realtà.

Ancor più la Parola di Dio è il fondamento di tutto, è la vera realtà. E per essere realisti, dobbiamo proprio contare su questa realtà. Dobbiamo cambiare la nostra idea che la materia, le cose solide, da toccare, sarebbero la realtà più solida, più sicura. Alla fine del Sermone della Montagna il Signore ci parla delle due possibilità di costruire la casa della propria vita: sulla sabbia e sulla roccia. Sulla sabbia costruisce chi costruisce solo sulle cose visibili e tangibili, sul successo, sulla carriera, sui soldi. Apparentemente queste sono le vere realtà. Ma tutto questo ungiorn o passerà. Lo vediamo adesso nel crollo delle grandi banche: questi soldi scompaiono, sono niente. E così tutte queste cose, che sembrano la vera realtà sulla quale contare, sono realtà di secondo ordine. Chi costruisce la sua vita su queste realtà, sulla materia, sul successo, su tutto quello che appare, costruisce sulla sabbia. Solo la Parola di Dio è fondamento di tutta la realtà, è stabile come il cielo e più che il cielo, è la realtà. Quindi dobbiamo cambiare il nostro concetto di realismo. Realista è chi riconosce nella Parola di Dio, in questa realtà apparentemente così debole, il fondamento di tutto. Realista è chi costruisce la sua vita su questo fondamento che rimane in permanenza. E così questi primi versetti del Salmo ci invitano a scoprire che cosa è la realtà e a trovare in questo modo il fondamento della nostra vita, come costruire la vita.

Nel successivo versetto si dice: «Omnia serviunt tibi». Tutte le cose vengono dalla Parola, sono un prodotto della Parola. “All’inizio era la Parola”. All’inizio il cielo parlò. E così la realtà nasce dalla Parola, è “creatura Verbi”. Tutto è creato dalla Parola e tutto è chiamato a servire la Parola. Questo vuol dire che tutta la creazione, alla fine, è pensata per creare il luogo dell’incontro tra Dio e la sua creatura, unluogo dove l’amore della creatura risponda all’amore divino, un luogo in cui si sviluppi la storia dell’amore tra Dio e la sua creatura. «Omnia serviunt tibi». La storia della salvezza non è un piccolo avvenimento, in un pianeta povero, nell’immensità dell’universo. Non è una cosa minima, che succede per caso in un pianeta sperduto. È il movente di tutto, il motivo della creazione. Tutto è creato perché ci sia questa storia, l’incontro tra Dio e la sua creatura. In questo senso, la storia della salvezza, l’alleanza, precede la creazione. Nel periodo ellenistico, il giudaismo ha sviluppato l’idea che la Torah avrebbe preceduto la creazione del mondo materiale. Questo mondo materiale sarebbe stato creato solo per dare luogo alla Torah, a questa Parola di Dio che crea la risposta e diventa storia d’amore. Qui traspare già misteriosamente il mistero di Cristo. È quello che ci dicono le Lettere agli Efesini e ai Colossesi: Cristo è il protòtypos, il primo nato della creazione, l’idea per la quale è concepito l’universo. Egli accoglie tutto. Noi entriamo nel movimento dell’universo unendoci a Cristo. Si può dire che, mentre la creazione materiale è la condizione per la storia della salvezza, la storia dell’alleanza è la vera causa del cosmo. Arriviamo alle radici dell’essere arrivando al mistero di Cristo, a questa sua Parola viva che è lo scopo di tutta la creazione. «Omnia serviunt tibi». Servendo il Signore realizziamo lo scopo dell’essere, lo scopo della nostra propria esistenza.

Facciamo ora unsalto: «Mandata tua exquisivi». Noi siamo sempre alla ricerca della Parola di Dio. Essa non è semplicemente presente in noi. Se ci fermiamo alla lettera, non necessariamente abbiamo compreso realmente la Parola di Dio. C’è il pericolo che noi vediamo solo le parole umane e non vi troviamo dentro il vero attore, lo Spirito Santo. Non troviamo nelle parole la Parola. Sant’Agostino, in questo contesto, ci ricorda gli scribi e i farisei consultati da Erode nel momento dell’arrivo dei Magi. Erode vuol sapere dove sarebbe nato il Salvatore del mondo. Essi lo sanno, danno la risposta giusta: a Betlemme. Sono grandi specialisti, che conoscono tutto. E tuttavia non vedono la realtà, non conoscono il Salvatore. Sant’Agostino dice: sono indicatori di strada per gli altri, ma loro stessi non si muovono. Questo è un grande pericolo anche nella nostra lettura della Scrittura: ci fermiamo alle parole umane, parole del passato, storia del passato, e non scopriamo il presente nel passato, lo Spirito Santo che parla oggi a noi nelle parole del passato. Così non entriamo nel movimento interiore della Parola, che in parole umane nasconde e apre le parole divine. Perciò c’è sempre bisogno dell’«exquisivi». Dobbiamo essere inricerca della Parola nelle parole.

Quindi l’esegesi, la vera lettura della Sacra Scrittura, non è solamente un fenomeno letterario, non è soltanto la lettura di un testo. È ilmovimento della mia esistenza. Èmuoversi verso la Parola di Dio nelle parole umane. Solo conformandoci al mistero di Dio, al Signore che è la Parola, possiamo entrare all’interno della Parola, possiamo trovare veramente in parole umane la Parola di Dio. Preghiamo il Signore perché ci aiuti a cercare non solo con l’intelletto, ma con tutta la nostra esistenza, per trovare la Parola.

Alla fine: «Omni consummationi vidi finem, latum præceptum tuum nimis». Tutte le cose umane, tutte le cose che noi possiamo inventare, creare, sono finite. Anche tutte le esperienze religiose umane sono finite, mostrano un aspetto della realtà, perché il nostro essere è finito e capisce solo sempre una parte, alcuni elementi: «latum præceptum tuum nimis». Solo Dio è infinito. E perciò anche la sua Parola è universale e non conosce confine. Entrando quindi nella Parola di Dio, entriamo realmente nell’universo divino. Usciamo dalla limitatezza delle nostre esperienze e entriamo nella realtà che è veramente universale. Entrando nella comunione con la Parola di Dio, entriamo nella comunione della Chiesa che vive la Parola di Dio. Non entriamo in un piccolo gruppo, nella regola di un piccolo gruppo, ma usciamo dai nostri limiti. Usciamo verso il largo, nella vera larghezza dell’unica verità, la grande verità di Dio. Siamo realmente nell’universale. E così usciamo nella comunione di tutti i fratelli e le sorelle, di tutta l’umanità, perché nel cuore nostro si nasconde il desiderio della Parola di Dio che è una. Perciò anche l’evangelizzazione, l’annuncio del Vangelo, la missione non sono una specie di colonialismo ecclesiale, con cui vogliamo inserire altri nel nostro gruppo. È uscire dai limiti delle singole culture nella universalità che collega tutti, unisce tutti, ci fa tutti fratelli. Preghiamo di nuovo affinché il Signore ci aiuti a entrare realmente nella “larghezza” della sua Parola e così aprirci all’orizzonte universale dell’umanità, quello che ci unisce con tutte le diversità.

Alla fine ritorniamo ancora a un versetto precedente: «Tuus sum ego: salvum me fac». Il testo italiano traduce: «Io sono tuo». La Parola di Dio è come una scala sulla quale possiamo salire e, con Cristo, anche scendere nella profondità del suo amore. È una scala per arrivare alla Parola nelle parole. «Io sono tuo». La Parola ha un volto, è persona, Cristo. Prima che noi possiamo dire «Io sono tuo», Egli ci ha già detto «Io sono tuo». La Lettera agli Ebrei, citando il Salmo 39, dice: «Uncorpo invece mi hai preparato... Allora ho detto: Ecco, io vengo». Il Signore si è fatto preparare un corpo per venire. Con la sua incarnazione ha detto: io sono tuo. E nel Battesimo ha detto a me: io sono tuo. Nella sacra Eucaristia lo dice sempre di nuovo: io sono tuo, perché noi possiamo rispondere: Signore, io sono tuo. Nel cammino della Parola, entrando nel mistero della sua incarnazione, del suo essere con noi, vogliamo appropriarci del suo essere, vogliamo espropriarci della nostra esistenza, dandoci a Lui che si è dato a noi.

«Io sono tuo». Preghiamo il Signore di poter imparare con tutta la nostra esistenza a dire questa parola. Così saremo nel cuore della Parola. Così saremo salvi.




RITI DI INTRODUZIONE


Mentre il Santo Padre, i Concelebranti e i Ministri si avviano all’Altare, si esegue il

TU ES PETRUS


La schola:

Tu es Petrus, et super hanc petram ædificabo Ecclesiam meam.

La schola:

Tu sei Pietro, e su questa pietra edificherò la mia Chiesa.



Canto d’ingresso


La schola:



Cantate al Signore un canto nuovo; la sua lode dai confini della terra, alleluia.

L'assemblea ripete:  Cantate Domino canticum novum: laus eius ab extremis terræ, alleluia.

SALMO 97


1.  Salvavit sibi dextera eius, * et brachium sanctum eius  R.

2.  Notum fecit Dominus salutare suum, * in conspectu gentium revelavit iustitiam suam  R.

3.  Recordatus est misericordiæ suæ * et veritatis suæ domui Israel  R.

4.  Viderunt omnes termini terræ * salutare Dei nostri  R.

5.  Iubilate Deo, omnis terra, * erumpite, exsultate et psallite.  R.

6.  Psallite Domino in cithara, * incithara et voce psalmi  R.

7.  Intubis ductilibus et voce tubæ corneæ, * iubilate in conspectu regis Domini  R.

8.  Sonet mare et plenitudo eius, * orbis terrarum et qui habitant in eo  R.

Il Santo Padre:

In nomine Patris, et Filii, et Spiritus Sancti.


R.  Amen.

... saluta l’assemblea:

Pax vobis.

R.  Et cum spiritu tuo.

1.  Gli ha dato vittoria la sua destra e il suo braccio santo.

2.  Il Signore ha manifestato la sua salvezza, agli occhi dei popoli ha rivelato la sua giustizia.

3.  Egli si è ricordato del suo amore, della sua fedeltà alla casa di Israele.

4.  Tutti i confini della terra hanno veduto la salvezza del nostro Dio.

5.  Acclami al Signore tutta la terra, gridate, esultate concan ti di gioia.

6.  Cantate inni al Signore con l’arpa, conl’arpa e consuon o melodioso.

7.  Conla tromba e al suono del corno acclamate davanti al re, il Signore.

8.  Frema il mare e quanto racchiude, il mondo e i suoi abitanti.

Il Santo Padre:

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.

R.  Amen.

... saluta l’assemblea:

La pace sia convoi.

R.  E conil tuo spirito.



...introduce la celebrazione e l’atto penitenziale:

Fratelli e sorelle carissimi,
oggi la nostra Celebrazione Eucaristica
si arricchisce di diversi motivi
di ringraziamento e di supplica a Dio.

Per tre settimane Vescovi di ogni popolo e cultura
si sono riuniti per riflettere sulla Parola di Dio,
utile per insegnare, convincere, correggere e formare alla giustizia,
lasciandosi interpellare da essa
e interrogandosi su come annunciarla con frutto nel nostro tempo.

Nel giorno del Signore,
incui ha avuto inizio, con la vittora di Cristo sulla morte,
la nuova creazione,
celebriamo la Santa Messa nella quale la Parola di Dio,
letta e annunziata dalla Chiesa,
conduce all’Eucaristia come al suo proprio fine.

Iniziamo questa Celebrazione raccogliendoci in silenzio
e pregando il Signore di rimuovere da noi
tutto ciò che ci separa da lui e dal prossimo,
così da celebrare degnamente i Santi Misteri.

Dopo una breve pausa di silenzio, il Santo Padre dice:





Il Santo Padre:

Misereatur nostri omnipotens Deus et, dimissis peccatis nostris, perducat nos ad vitam æternam.

R.  Amen.

Il Santo Padre:

Dio onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna.

R.  Amen.



La schola e l’assemblea cantano alternativamente il

Kyrie (Orbis factor)




Gloria (Orbis factor)


Il Santo Padre intona il Gloria in excelsis: la schola e l’assemblea lo cantano acclamando a Dio e a Cristo Signore.









Orazione colletta


Il Santo Padre:

Oremus.

Omnipotens sempiterne Deus, da nobis fidei, spei et caritatis augmentum, et, ut mereamur assequi quod promittis, fac nos amare quod præcipis.

Per Dominum nostrum Iesum Christum Filium tuum, qui tecum vivit et regnat, in unitate Spiritus Sancti, Deus, per omnia sæcula sæculorum.

R.  Amen.

Il Santo Padre:

Preghiamo.

Dio onnipotente ed eterno, accresci in noi la fede, la speranza e la carità, e perché possiamo ottenere ciò che prometti, fa’ che amiamo ciò che comandi.

Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.


R.  Amen.



LITURGIA DELLA PAROLA


Prima lettura


Se maltratterete la vedova e l’orfano, la mia ira si accenderà contro di voi

Lecture du livre de l’Exode

Quand Moïse transmettait au peuple les lois du Seigneur, il disait: «Tu ne maltraiteras point l’immigré qui réside chez toi, tu ne l’opprimeras point, car vous étiez vous-mêmes des immigrés en Égypte.

Vous n’accablerez pas la veuve et l’orphelin. Si tu les accables et qu’ils crient vers moi, j’écouterai leur cri. Ma colère s’enflammera et je vous ferai périr par l’épée: vos femmes deviendront veuves, et vos fils, orphelins.

Si tu prêtes de l’argent à quelqu’unde monpeuple, à un pauvre parmi tes frères, tu n’agiras pas envers lui comme unusurier: tu ne lui imposeras pas d’intérêts.

Si tu prends en gage le manteau de tonprochain , tu le lui rendras avant le coucher du soleil. C’est tout ce qu’il a pour se couvrir; c’est le manteau dont il s’enveloppe, la seule couverture qu’il ait pour dormir. S’il crie vers moi, je l’écouterai, car moi, je suis compatissant!».

Dal libro dell’Esodo. 22, 20-26

Così dice il Signore: «Non molesterai il forestiero né lo opprimerai, perché voi siete stati forestieri interra d’Egitto.



Non maltratterai la vedova o l’orfano. Se tu lo maltratti, quando invocherà da me l’aiuto, io darò ascolto al suo grido, la mia collera si accenderà e vi farò morire di spada: le vostre mogli saranno vedove e i vostri figli orfani.

Se tu presti denaro a qualcuno del mio popolo, all’indigente che sta conte, non ti comporterai conlui da usuraio: voi non dovete imporgli alcun interesse.

Se prendi in pegno il mantello del tuo prossimo, glielo renderai prima del tramonto del sole, perché è la sua sola coperta, è il mantello per la sua pelle; come potrebbe coprirsi dormendo? Altrimenti, quando griderà verso di me, io l’ascolterò, perché io sono pietoso».





Salmo responsoriale


Il salmista:                     dal Salmo 17



L'assemblea ripete:  Ti amo, Signore, mia forza.

1.  Ti amo, Signore, mia forza,
Signore, mia roccia,
mia fortezza, mio liberatore  R.

2.  Mio Dio, mia rupe, incui mi rifugio;
mio scudo, mia potente salvezza e mio baluardo.
Invoco il Signore, degno di lode,
e sarò salvato dai miei nemici  R.

3.  Viva il Signore e benedetta la mia roccia,
sia esaltato il Dio della mia salvezza.
Egli concede al suo re grandi vittorie,
si mostra fedele al suo consacrato  R.

Seconda lettura


Vi siete convertiti dagli idoli, per servire Dio e attendere il suo Figlio

Leitura da primeira Carta de São Paolo aos Tessalonicenses.

1, 5-10


Irmãos, sabeis como temos andado no meio de vós para o vosso bem. Vós vos tornastes imitadores nossos e do Senhor, acolhendo a Palavra com a alegria do Espírito Santo, apesar das numerosas tribulações; de sorte que vos tornastes modelo para todos os fiéis da Macedônia e da Acaia.

Porque, partindo de vós, se divulgou a Palavra do Senhor, não apenas pela Macedônia e Acaia, mas propagou-se por toda parte a fé que tendes em Deus. Não é necessário falarmos disso, pois eles mesmos contam qual acolhimento que da vossa parte tívemos, e como vos convertestes dos ídolos a Deus, para servirdes ao Deus vivo e verdadeiro, e esperardes dos céus a seu Filho, a quem ele ressuscitou dentre os mortos: Jesus que nos livra da ira futura.

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicési.

1, 5-10


Fratelli, bensapete come ci siamo comportati inmezzo a voi per il vostro bene. E voi avete seguito il nostro esempio e quello del Signore, avendo accolto la Parola inmezzo a grandi prove, conla gioia dello Spirito Santo, così da diventare modello per tutti i credenti della Macedònia e dell’Acàia.

Infatti per mezzo vostro la parola del Signore risuona non soltanto in Macedònia e in Acàia, ma la vostra fede in Dio si è diffusa dappertutto, tanto che non abbiamo bisogno di parlarne. Sono essi infatti a raccontare come noi siamo venuti inmezzo a voi e come vi siete convertiti dagli idoli a Dio, per servire il Dio vivo e vero e attendere dai cieli il suo Figlio, che egli ha risuscitato dai morti, Gesù, il quale ci libera dall’ira che viene.





Acclamazione al Vangelo


Mentre il Diacono porta solennemente il Libro dei Vangeli all’ambone, l’assemblea acclama il Cristo presente nella sua Parola.

La schola:



L'assemblea ripete:  Alleluia.

La schola:                     Gv 14, 23

Si quis diligit me, sermonem meum servabit, dicit Dominus; et Pater meus diliget eum, et ad eum veniemus.

Se uno mi ama, osserverà la mia parola, dice il Signore, e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui.



L'assemblea:  Alleluia.

Vangelo


Amerai il Signore tuo Dio, e il tuo prossimo come te stesso

V.  Dominus vobiscum.

R.  Et cum spiritu tuo.

  Lectio sancti Evangelii secundum Matthæum.

22, 34-40

R.  Gloria tibi, Domine.

Inillo tempore: Audientes pharisæi quod silentium imposuisset Iesus sadducæis, convenerunt in unum. Et interrogavit unus ex eis legis doctor tentans eum: «Magister, quod est mandatum magnum in Lege?».


Ait illi Iesus: «‘Diliges Dominum Deum tuum ex toto corde tuo, et intota anima tua, et intota mente tua’: hoc est maximum et primum mandatum. Secundum autem simile est huic: ‘Diliges proximum tuum sicut teipsum’. In his duobus mandatis universa Lex pendet et Prophetas».

V.  Il Signore sia con voi.

R.  E conil tuo spirito.

  Dal Vangelo secondo Matteo.


22, 34-40

R.  Gloria a te, o Signore.

In quel tempo, i farisei, avendo udito che Gesù aveva chiuso la bocca ai sadducèi, si riunirono insieme e uno di loro, un dottore della Legge, lo interrogò per metterlo alla prova: «Maestro, nella Legge, qual è il grande comandamento?».

Gli rispose: «“Amerai il Signore tuo Dio contutto il tuo cuore, contutta la tua anima e con tutta la tua mente”. Questo è il grande e primo comandamento. Il secondo poi è simile a quello: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti».





Il Santo Padre bacia il Libro dei Vangeli in segno di venerazione e benedice con esso l’assemblea.

Intanto si canta: Alleluia.

Omelia


Il Santo Padre tiene l’omelia

Credo (III)


Il Santo Padre intona il Credo: la schola e l’assemblea lo cantano a cori alterni, affermando la propria fede.













Preghiera dei fedeli


Il Santo Padre:

Fratelli e sorelle,
nutriti dalla Parola di Dio che ci conduce all’Eucaristia,
preghiamo il Padre,
per mezzo di Gesù Cristo, Verbo fatto carne,
e conl’aiuto dello Spirito Santo
che prepara i nostri cuori ad accogliere il Signore.



Il cantore:

Inglese

1.  For His Holiness Pope Benedict XVI, whom God has chosen as the successor of Peter and the shepherd of Christ’s flock, that with the help of the Holy Spirit he may hear the word of God with devotion, preserve it in holiness and teach it faithfully.

Il cantore:  Dominum oremus.

R.  Adveniat regnum tuum.

Il cantore:



1.  Per il Santo Padre Benedetto XVI, scelto da Dio come successore di Pietro e pastore del gregge di Cristo, affinché con l’assistenza dello Spirito Santo ascolti piamente la Parola di Dio, santamente la custodisca e fedelmente la esponga.



Russo



Il cantore:  Dominum oremus.

R.  Adveniat regnum tuum.



2.  Per i Vescovi, testimoni primari della Parola di Dio, affinché, illuminati dalla grazia dello Spirito di Sapienza, siano maestri autentici della Verità e della Vita, che è Cristo Signore, e si impegnino con azione instancabile nella diffusione del Regno di Dio.







Hindi

3.  Per i presbiteri, i diaconi e tutti i fedeli, affinché sappiano conoscere e vivere la Parola di Dio che annunciano e così trarre lo slancio necessario per un rinnovato impegno nell’annuncio di Cristo, Regno di Dio in persona.


Il cantore:  Dominum oremus.

R.  Adveniat regnum tuum.

Arabo



4.  Per la pace nel mondo e l’unità della famiglia umana, affinché i cristiani, solleciti verso i poveri e verso i sofferenti, collaborino con tutti gli uomini di buona volontà nella costruzione di una società più giusta, fondata sul comandamento nuovo del Signore.


Il cantore:  Dominum oremus.

R.  Adveniat regnum tuum.

Spagnolo

5.  Por todos nosotros, convocados por la Palabra de Dios, por nuestras familias y por la humanidad, para que escuchando la voz de Jesús, Verbo Encarnado y Redentor del mundo, nos dejemos guiar por el Espíritu Santo al dar razones de nuestra esperanza, anunciando con alegría la Palabra de Dios y viviéndola en toda su integridad.

Il cantore:  Dominum oremus.

R.  Adveniat regnum tuum.



5.  Per tutti noi, convocati dalla Parola di Dio, per le nostre famiglie e per l’umanità intera, affinché ascoltando la voce di Gesù, Verbo incarnato e Redentore del mondo, ci lasciamo guidare dallo Spirito Santo nel dare le ragioni della nostra speranza, annunciando con gioia la Parola di Dio e vivendola senza compromessi.



Il Santo Padre:

Padre onnipotente e misericordioso,
aiuta la Chiesa, tua grande famiglia,
comunità che ascolta e annuncia la Parola di Dio;
esaudisci le suppliche che confiducia filiale ti rivolge
e fa’ che la tua Parola risuoni sempre nel suo insegnamento
e intutta la sua vita.

Per Cristo nostro Signore.

R.  Amen

LITURGIA EUCARISTICA


Mentre vengono portate al Santo Padre le offerte per il sacrificio, si esegue il

Canto di offertorio


MAIOR EST CARITAS


La schola:   cf. 1 Cor 13, 1-8. 13



Queste le tre cose che rimangono: la fede, la speranza e la carità; ma di tutte più grande è la carità!

L'assemblea ripete:  Maneant in nobis fides, spes, et caritas: maior autem horum est caritas.

1.  Si linguis hominum loquar et angelorum, caritatem autem non habeam, factus sum velut æs sonans, factus sum velut cymbalum tinniens  R.

2.  Si noverim mysteria omnia et omnem scientiam, et si habuero omnem fidem, ita ut montes transferam, caritatem autem non habuero, nihil sum ego  R.

3.  Si distribuero incibos pauperum omnes facultates meas et si tradidero corpus meum ita ut ardeam, caritatem autem non habuero, nihil mihi prodest  R.

4.  Caritas patiens est, caritas benigna est, caritas non æmulatur, caritas non agit perperam, caritas non inflatur, non est ambitiosa.  R.

5.  Caritas non quærit quæ sua sunt, non irritatur, caritas non agit malum, non gaudet super iniquitatem, caritas congaudet veritati  R.


6.  Caritas omnia suffert, caritas omnia credit, caritas omnia sperat, caritas omnia sustinet. Caritas numquam excidit  R.

1.  Se anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi la carità, sono come un bronzo che risuona o un cèmbalo che tintinna.

2.  Se conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza, e possedessi la pienezza della fede così da trasportare le montagne, ma non avessi la carità, non sono nulla.

3.  Se anche distribuissi tutte le mie sostanze e dessi il mio corpo per esser bruciato, ma non avessi la carità, niente mi giova.


4.  La carità è paziente, è benigna la carità; non è invidiosa la carità, non si vanta, non si gonfia, non manca di rispetto.


5.  La carità non cerca il suo interesse, non si adìra, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell’ingiustizia, ma si compiace della verità.

6.  La carità tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta. La carità non avrà mai fine.



Il Santo Padre:

Orate, fratres, ut meum ac vestrum sacrificium acceptabile fiat apud Deum Patrem omnipotentem.

R.  Suscipiat Dominus sacrificium de manibus tuis ad laudem et gloriam nominis sui, ad utilitatem quoque nostram totiusque Ecclesiæ suæ sanctæ.

Il Santo Padre:

Pregate, fratelli, perché il mio e vostro sacrificio sia gradito a Dio, Padre onnipotente.


R.  Il Signore riceva dalle tue mani questo sacrificio a lode e gloria del suo nome, per il bene nostro e di tutta la sua santa Chiesa.



Orazione sulle offerte


Il Santo Padre:

Respice, quæsumus, Domine, munera quæ tuæ offerimus maiestati, ut, quod nostro servitio geritur, ad tuam gloriam potius dirigatur.

Per Christum Dominum nostrum.

R.  Amen.

Il Santo Padre:

Guarda, Signore, i doni che ti presentiamo: quest’offerta, espressione del nostro servizio sacerdotale, salga fino a te e renda gloria al tuo nome.

Per Cristo nostro Signore.

R.  Amen.



PREGHIERA EUCARISTICA II


Il Santo Padre invita l’assemblea a innalzare il cuore verso il Signore nell’orazione e nell’azione di grazie e l’associa a sé nella solenne preghiera che, a nome di tutti, rivolge al Padre per mezzo di Gesù Cristo nello Spirito Santo.

Prefazio


Cristo, Salvatore e Redentore

Il Santo Padre:

Dominus vobiscum.

R.  Et cum spiritu tuo.

V.  Sursum corda.

R.  Habemus ad Dominum.

V.  Gratias agamus Domino Deo nostro.

R.  Dignum et iustum est.

Vere dignum et iustum est, æquum et salutare, nos tibi, sancte Pater, semper et ubique gratias agere per Filium dilectionis tuæ Iesum Christum, Verbum tuum per quod cuncta fecisti: quem misisti nobis Salvatorem et Redemptorem, incarnatum de Spiritu Sancto et ex Virgine natum.


Qui voluntatem tuam adimplens et populum tibi sanctum acquirens extendit manus cum pateretur, ut mortem solveret et resurrectionem manifestaret.

Et ideo cum Angelis et omnibus Sanctis gloriam tuam prædicamus, una voce dicentes:

Il Santo Padre:

Il Signore sia con voi.

R.  E conil tuo spirito.

V.  In alto i nostri cuori.

R.  Sono rivolti al Signore.

V.  Rendiamo grazie al Signore nostro Dio.

R.  È cosa buona e giusta.

È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre e in ogni luogo a te, Padre santo, per Gesù Cristo, tuo dilettissimo Figlio. Egli è la tua Parola vivente, per mezzo di lui hai creato tutte le cose, e lo hai mandato a noi salvatore e redentore, fatto uomo per opera dello Spirito Santo e nato dalla Vergine Maria.

Per compiere la tua volontà e acquistarti unpopolo santo, egli stese le braccia sulla croce, morendo distrusse la morte e proclamò la risurrezione.

Per questo mistero di salvezza, uniti agli angeli e ai santi, cantiamo a una sola voce la tua gloria:



Sanctus (Orbis factor)


La schola: L’assemblea:



L’assemblea:



Il Santo Padre:

Vere Sanctus es, Domine, fons omnis sanctitatis.

Il Santo Padre:

Padre veramente santo, fonte di ogni santità,



Invocazione dello Spirito Santo

Il Santo Padre e i Concelebranti:

Hæc ergo dona, quæsumus, Spiritus tui rore sanctifica, ut nobis Corpus et Sanguis fiant Domini nostri Iesu Christi.

Il Santo Padre e i Concelebranti:

santifica questi doni con l’effusione del tuo Spirito, perché diventino per noi il Corpo e il Sangue di Gesù Cristo nostro Signore.



Racconto dell’istituzione dell’Eucaristia

Qui cum Passioni voluntarie traderetur, accepit panem et gratias agens fregit, deditque discipulis suis, dicens:

Accipite et manducate ex hoc omnes: hoc est enim Corpus meum, quod pro vobis tradetur.

Egli, offrendosi liberamente alla sua passione, prese il pane e rese grazie, lo spezzò, lo diede ai suoi discepoli, e disse:

Prendete, e mangiatene tutti: questo è il mio Corpo offerto insacrificio per voi.



Il Santo Padre presenta al popolo l’ostia consacrata e genuflette in adorazione.

Simili modo, postquam cenatum est, accipiens et calicem iterum tibi gratias agens dedit discipulis suis, dicens:

Accipite et bibite ex eo omnes: hic est enim calix Sanguinis mei, novi et æterni testamenti, qui pro vobis et pro multis effundetur in remissionem peccatorum.

Hoc facite inmeam commemorationem.

Dopo la cena, allo stesso modo, prese il calice e rese grazie, lo diede ai suoi discepoli, e disse:

Prendete, e bevetene tutti: questo è il calice del mio Sangue per la nuova ed eterna alleanza, versato per voi e per tutti in remissione dei peccati.


Fate questo inmemoria di me.



Il Santo Padre presenta al popolo il calice e genuflette in adorazione.

Il Santo Padre:

Mysterium fidei.

Il Santo Padre:

Mistero della fede.

L’assemblea:



Tu ci hai redenti con la tua croce e la tua risurrezione: salvaci, o Salvatore del mondo.

Memoriale e offerta.

Il Santo Padre e i Concelebranti:

Memores igitur mortis et resurrectionis eius, tibi, Domine, panem vitæ et calicem salutis offerimus, gratias agentes quia nos dignos habuisti astare coram te et tibi ministrare.


Il Santo Padre e i Concelebranti:

Celebrando il memoriale della morte e risurrezione del tuo Figlio, ti offriamo, Padre, il pane della vita e il calice della salvezza, e ti rendiamo grazie per averci ammessi alla tua presenza a compiere il servizio sacerdotale.


Invocazione perché lo Spirito operi la nostra unità.

Et supplices deprecamur ut Corporis et Sanguinis Christi participes a Spiritu Sancto congregemur inun um.

Ti preghiamo umilmente: per la comunione al Corpo e al Sangue di Cristo lo Spirito Santo ci riunisca in un solo corpo.



Preghiera di intercessione per la Chiesa universale e i suoi pastori...

Un Concelebrante:

Recordare, Domine, Ecclesiæ tuæ toto orbe diffusæ, ut eam in caritate perficias una cum Papa nostro Benedicto et universo clero.


per i defunti ...

Un altro Concelebrante:

Memento etiam fratrum nostrorum, qui inspe resurrectionis dormierunt, omniumque in tua miseratione defunctorum, et eos inlumen vultus tui admitte.


e per la nostra felicità eterna.

Omnium nostrum, quæsumus, miserere, ut cum beata Dei Genetrice Virgine Maria, beatis Apostolis et omnibus Sanctis, qui tibi a sæculo placuerunt, æternæ vitæ mereamur esse consortes, et te laudemus et glorificemus per Filium tuum Iesum Christum.

Un Concelebrante:

Ricordati, Padre, della tua Chiesa diffusa su tutta la terra: rendila perfetta nell’amore in unione con il nostro Papa Benedetto e tutto l’ordine sacerdotale.

per i defunti ...

Un altro Concelebrante:

Ricordati dei nostri fratelli, che si sono addormentati nella speranza della risurrezione, e di tutti i defunti che si affidano alla tua clemenza: ammettili a godere la luce del tuo volto.

e per la nostra felicità eterna.

Di noi tutti abbi misericordia: donaci di aver parte alla vita eterna, insieme con la beata Maria, Vergine e Madre di Dio, congli apostoli e tutti i santi, che in ogni tempo ti furono graditi: e in Gesù Cristo tuo Figlio canteremo la tua gloria.



Lode alla Trinità.

Il Santo Padre e i Concelebranti:



L’assemblea:







RITI DI COMUNIONE


Preghiera del Signore


Il Santo Padre:



L'assemblea:





Il Santo Padre:

Libera nos, quæsumus, Domine, ab omnibus malis, da propitius pacem indiebus nostris, ut, ope misericordiæ tuæ adiuti, et a peccato simus semper liberi et ab omni perturbatione securi: exspectantes beatam spem et adventum salvatoris nostri Iesu Christi.

Il Santo Padre:

Liberaci, o Signore, da tutti i mali, concedi la pace ai nostri giorni, e con l’aiuto della tua misericordia vivremo sempre liberi dal peccato e sicuri da ogni turbamento, nell’attesa che si compia la beata speranza e venga il nostro salvatore Gesù Cristo.



L’assemblea:



Tuo è il regno, tua la potenza e la gloria nei secoli.

Rito della pace


Il Santo Padre:

Domine Iesu Christe, qui dixisti Apostolis tuis: Pacem relinquo vobis, pacem meam do vobis: ne respicias peccata nostra, sed fidem Ecclesiæ tuæ; eamque secundum voluntatem tuam pacificare et coadunare digneris.

Qui vivis et regnas in sæcula sæculorum.

R.  Amen.

Il Santo Padre:

Pax Domini sit semper vobiscum.

R.  Et cum spiritu tuo.
Il Santo Padre:

Signore Gesù Cristo, che hai detto ai tuoi apostoli: «Vi lascio la pace, vi do la mia pace», non guardare ai nostri peccati, ma alla fede della tua Chiesa e donale unità e pace secondo la tua volontà.

Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.

R.  Amen.

Il Santo Padre:

La pace del Signore sia sempre convoi.

R.  E conil tuo spirito.


Il Diacono:



I presenti si scambiano un gesto di pace, come segno di comunione fraterna.

Mentre il Santo Padre spezza il pane eucaristico, si canta:

Agnus Dei (Orbis factor)


La schola: L’assemblea:



L'assemblea:



Il Santo Padre:

Ecce Agnus Dei, ecce qui tollit peccata mundi. Beati qui ad cenam Agni vocati sunt.

L’assemblea:

Domine, non sum dignus ut intres sub tectum meum, sed tantum dic verbo, et sanabitur anima mea.

Il Santo Padre:

Beati gli invitati alla Cena del Signore. Ecco l’Agnello di Dio, che toglie i peccati del mondo.

L’assemblea:

O Signore, non sono degno di partecipare alla tua mensa: ma di' soltanto una parola e io sarò salvato.



Il Santo Padre e i Concelebranti si comunicano al Corpo e al Sangue di Cristo.

Anche i fedeli ricevono la comunione.

Nel frattempo iniziano i

Canti di comunione


VERBUM DOMINI MANET


La schola:   cf 1 Pt 1, 25

Verbum Domini manet in æternum; hoc est autem Verbum quod evangelizatum est in vos.

La parola del Signore rimane inetern o; e questa è la parola del vangelo che vi è stato annunziato.



GUSTATE ET VIDETE


La schola:



Gustate e vedete quanto è buono il Signore.

L'assemblea ripete:  Gustate et videte quoniam suavis est Dominus.

cf. Gv 15, 9-16


1.  Sicut dilexit me Pater, et ego dilexi vos: manete in dilectione mea  R.

2.  Hoc est præceptum meum, ut diligatis invicem sicut dilexi vos  R.

3.  Maiorem hac dilectionem nemo habet, ut animam suam quis ponat pro amicis suis  R.

4.  In hoc cognoscent omnes quia mei discipuli estis, si dilectionem habueritis ad invicem  R.

1.  Come il Padre ha amato me, così anch’io ho amato voi. Rimanete nel mio amore.

2.  Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati.

3.  Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici.

4.  Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri.



Orazione dopo la comunione


Il Santo Padre:

Oremus.

Perficiant in nobis, Domine, quæsumus, tua sacramenta quod continent, ut, quæ nunc specie gerimus, rerum veritate capiamus.


Per Christum Dominum nostrum.

R.  Amen.

Il Santo Padre:

Preghiamo.

Signore, questo sacramento della nostra fede compia in noi ciò che esprime e ci ottenga il possesso delle realtà eterne, che ora celebriamo nel mistero.

Per Cristo nostro Signore.

R.  Amen.



RITI DI CONCLUSIONE


Il Santo Padre:

Dominus vobiscum.

R.  Et cum spiritu tuo.

V.  Sit nomen Domini benedictum.

R.  Ex hoc nunc et usque in sæculum.

V.  Adiutorium nostrum in nomine Domini.

R.  Qui fecit cælum et terram.

V.  Benedicat vos omnipotens Deus, Pater et Filius et Spiritus Sanctus.

R.  Amen.

Il Santo Padre:

Il Signore sia con voi.

R.  E conil tuo spirito.

V.  Sia benedetto il nome del Signore.

R.  Ora e sempre.

V.  Il nostro aiuto è nel nome del Signore.

R.  Egli ha fatto cielo e terra.

V.  Vi benedica Dio onnipotente, Padre e Figlio e Spirito Santo.

R.  Amen.



Il Diacono:



La Messa è finita: andate in pace.

R.  Rendiamo grazie a Dio.

Antifona mariana


AVE REGINA CÆLORUM


La schola e l’assemblea:



Ave, regina dei cieli, ave, signora degli angeli; porta e radice di salvezza, rechi nel mondo la luce.

Godi, Vergine gloriosa, bella fra tutte le donne; salve, o tutta santa, prega per noi Cristo Signore.



L’assemblea si scioglie lodando e benedicendo il Signore.

ILLUSTRAZIONI DALLA SAINT JOHN’S BIBLE


In continuità con la tradizione Benedettina, prolifica nella produzione di Bibbie e lezionari illustrati, i monaci dell’Abbazia e dell’Università “Saint John” a Collegeville (Minnesota - U.S.A.) hanno avviato nel 1996, per celebrare il terzo millennio, il progetto per la realizzazione della prima Bibbia manoscritta e illustrata dai tempi dell’invenzione della stampa. The Saint John’s Bible coniuga erudizione e arte, e utilizza materiali e tecniche antichi per mostrare l’influenza dello Spirito Santo sugli enormi passi compiuti dall’uomo nella scienza, nella tecnologia e nelle scienze umanistiche nei due millenni appena trascorsi.

The Saint John’s Bible, progetto ecumenico, include illustrazioni dall’Oriente greco e dall’Occidente latino, come pure influenze dalle culture native americane. Le pagine sono miniate anche con flora e fauna originarie del Minnesota, stato in cui ha sede l’Abbazia “Saint John”. La traduzione utilizzata in The Saint John’s Bible è la New Revised Standard Version, approvata dalla United States Conference of Catholic Bishops (1991).

Sotto la maestrale direzione del calligrafo ufficiale di Sua Maestà la regina Elisabetta, sette calligrafi e quattro artisti attendono alla produzione di The Saint John’s Bible. Al suo completamento, nel 2010, essa conterrà più di 1000 pagine in pergamena, rilegate in sette distinti volumi di 40 centimetri di altezza per un metro di larghezza.

Nell’aprile 2008, grazie alla generosità della Papal Foundation, una riproduzione del Libro della Sapienza è stata presentata al Santo Padre Benedetto XVI. Quando infine il progetto sarà portato a termine, copie dei sette volumi verranno consegnate al Santo Padre e alla Biblioteca Apostolica Vaticana.






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