lunes, 1 de junio de 2009

31.05.2009 - Santa Misa en Solemnidad de Pentecostés




31.05.2009 - Santa Misa en Solemnidad de Pentecostés


LO SPIRITO SANTO SI È PIENAMENTE RIVELATO


NELL’EVENTO DELLA PENTECOSTE


(CIRILLO DI GERUSALEMME)


RITI DI INTRODUZIONE


Gesù dunque, salito al cielo, compì la promessa che egli aveva fatto dicendo: «Io pregherò il Padre, ed egli vi darà un altro Paraclito» (Gv 14, 16).

La compì «mentre il giorno di Pentecoste stava per finire» (At 2, 2), e si trovavano seduti in attesa che venisse lo Spirito Santo. Avvenne qui in questa città di Gerusalemme; abbiamo infatti questo privilegio, di parlare dei benefici divini realizzatisi tra noi e non tra altri.

Il Paraclito quindi discese dal cielo, mentre gli apostoli erano qui seduti il giorno di Pentecoste, per difendere e santificare la Chiesa, come guida delle anime e timoniere dell’umanità in tempesta, luce che guida gli erranti, arbitro che presiede alle lotte e coronatore dei vincitori.

Discese per rivestire gli apostoli di forza mediante il suo battesimo.

Il Signore infatti aveva detto: «Voi sarete battezzati in Spirito Santo, fra non moltigi orni» (At 1, 5); ed essiri cevettero la potenza dello Spirito in pienezza, non ne furono gratificati in parte. Lo Spirito li sommerse e li rivestì come colui il quale immergendo nell’acqua il corpo del battezzando non ne esclude parte alcuna; ma mentre l’acqua bagna il corpo dall’esterno, lo Spirito dall’interno battezza anche lo spirito che anima il corpo senza nulla tralasciare. Ti meravigli? Ti porterò un esempio materiale, per sé di poco o di nessun conto, ma di qualche utilità per gente semplice.

Il fuoco penetra lo spessore del ferro fin nelle parti più interne e lo rende tutto incandescente: da freddo caldo, da nero luminoso. Se così senza ostacolo il fuoco materiale può penetrare nel ferro materiale, che meraviglia se lo Spirito Santo penetra nel più intimo dell’anima?

Perché non fosse ignorata la grandezza di tanta grazia che stava scendendo dall’alto, risuonò come una tromba celeste: «Un rombo venne dal cielo all’improvviso,come di vento che si abbatte gagliardo — veniva ad annunziare il sopraggiungere di colui che avrebbe elargito agli uomini la grazia di rapire con violenza il Regno di Dio, sì che mentre le loro orecchie ne sentivano il suono lo vedessero con i loro occhi nelle lingue di fuoco —, e riempì tutta la casa dove si trovavano» (At 2, 2; cf. Mt 11, 12).

Poiché «ne fu ripiena tutta la casa dove si trovavano», come un invaso colmo di acqua spirituale, tutti i discepoli che stavano lì dentro, senza eccezione, vi furono battezzati secondo quanto era stato loro promesso; immersi nel corpo e nell’anima, furono rivestiti come da un divino indumento di salvezza: «Apparvero loro lingue come di fuoco che si dividevano e si posarono su ciascuno di loro; ed essi furono tutti pieni di Spirito Santo» (At 2, 3-4; cf. 1, 5). Da tale fuoco non furono bruciatimainfiammati, perché esso è un fuoco che salva, distrugge le spine del peccato e rende splendente l’anima.

Questo stesso Spirito sta ora per scendere anche su di voi, per estirpare e distruggere in voi le spine dei peccati e per rendere in voi splendente il prezioso tesoro dell’anima. Elargirà a voi la grazia che allora discese sugli apostoli posandosi su di essi in forma di lingue di fuoco, per cingere le loro teste quasi con nuove corone spirituali: una spada di fuoco interdisse le porte del paradiso (cf. Gn 3, 24), e una lingua di fuoco restaurò la salvezza restituendo la grazia.

«Essi cominciarono a parlare in altre lingue come lo Spirito dava loro il potere di esprimersi» (At 2, 4). Pietro e Andrea che erano galilei parlavano come persiani o medi; Giovanni e gli altri apostoli si esprimevano in tutte le lingue parlate dai pagani: non è infatti da oggi che qui convengono da ogni parte folle di stranieri, avevano cominciato a farlo già da allora.

Tra i maestri potremmo trovarne uno così bravo da riuscire su due piedi a insegnare lingue mai apprese? Tanti anni di impegno negli studi grammaticali e nelle altre discipline hanno loro insegnato a parlare correttamente soltanto il greco, e neppure tutti lo parlano con pari perfezione. Se per caso insegna a parlare bene il retore, non vi riesce talora il grammatico; se uno conosce la grammatica non sa la filosofia.

Lo Spirito Santo invece insegna tutte in una volta tante lingue quante essi non riescono ad apprendere nel corso di una vita intera. Che gli apostoli siano giunti a tanto rivelò davvero la scienza e la potenza divina: che differenza tra l’ignoranza della loro vita precedente e l’inaudita capacità repentinamente acquisita di parlare lingue diverse!

Tra la folla che ascoltava nacque una confusione ben diversa da quella nata disgraziatamente la prima volta a Babele (cf. At 2, 6; Gn 11, 7-9). Con la confusione delle lingue infatti si divisero anche le volontà e i pensieri delle menti contrapposte a Dio, allora invece si ricostituì l’unione delle volontà e dei pii pensieri che le muovevano. Sicché la via per la quale si giunse alla caduta corrispondeva a quella per la quale si realizzava la risalita.

Si domandavano, quindi, pieni di meraviglia: «Come mai intendiamo quello che essi dicono?» (At 2, 8). Nessuna meraviglia che non lo comprendiate! Neppure Nicodemo infatti si rese conto della venuta dello Spirito, e si sentì dire: «Lo Spirito soffia dove vuole e ne sentila voce, ma non saididove viene e dove va» (Gv 3, 8). Ora, se pur udendo la sua voce non so didove venga, come potrei precisarne la vera e propria natura?

Leggiamo che «altri invece li deridevano e dicevano: “Si sono ubriacati di mosto”» (At 2, 13). Benché intendessero prendersi gioco di loro, essi dicevano la verità!

Di fatto la grazia del Nuovo Testamento è veramente vino nuovo (cf. Mt 9, 17), benché questo vino nuovo provenga dalla mistica vigna che tante volte fruttificò nei profeti: ora col Nuovo Testamento prende nuovo rigoglio. Come la vite materiale, restando sempre la stessa, porta sempre, stagione dopo stagione, frutti nuovi; così pure lo Spirito, restando sempre lo stesso, operò molte volte nei profetima ora fruttifica in maniera così nuova da destare la nostra ammirazione.

È la medesima grazia che raggiunse già i nostri padri nella fede, ma su dinoiscende in sovrabbondanza; allora sigodeva la partecipazione dello Spirito Santo, ora in esso siamo completamente immersi.




RITI DI INTRODUZIONE


Mentre il Santo Padre, i Concelebranti e i Ministri si avviano all’Altare, si esegue il

TU ES PETRUS


La schola:

Tu es Petrus, et super hanc petram ædificabo Ecclesiam meam.

La schola:

Tu sei Pietro, e su questa pietra edificherò la mia Chiesa.



Canto d’ingresso


La schola:



Lo Spirito del Signore riempie tutta la terra, alleluia.

L’assemblea ripete:  Spiritus Domini replevit orbem terrarum, alleluia.

SALMO 103


La schola:

1.  Benedic, anima mea, Domino. * Domine Deus meus, magnificatus es vehementer.  R.

2.  Emittes spiritum tuum, et creabuntur, * et renovabis faciem terræ.  R.

3.  Sit gloria Domini in sæculum; * lætetur Dominus in operibus suis.  R.

4.  Cantabo Domino in vita mea, * psallam Deo me quamdiu sum.  R.

5.  Iucundum sit ei eloquium meum, * ego vero delectabor in Domino.  R.

6.  Deficiant peccatores a terra et iniqui ita ut non sint. * Benedic, anima mea, Domino.  R.


Il Santo Padre:

In nomine Patris, et Filii, et Spiritus Sancti.


R.  Amen.

... saluta l’assemblea:

Pax vobis.

R.  Et cum spiritu tuo.

La schola:

1.  Benedici il Signore, anima mia, Signore, mio Dio, quanto sei grande!

2.  Mandi il tuo spirito, sono creati, e rinnovi la faccia della terra.

3.  La gloria del Signore sia per sempre; gioisca il Signore delle sue opere.

4.  Voglio cantare al Signore finché ho vita, cantare al mio Dio finché esisto.

5.  A lui sia gradito il mio canto; la mia gioia è nel Signore.

6.  Scompaiono i peccatori dalla terra e più non esistano gli empi. Benedici il Signore, anima mia.

Il Santo Padre:

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.

R.  Amen.

... saluta l’assemblea:

La pace sia con voi.

R.  E con il tuo spirito.



... introduce la celebrazione e l’atto penitenziale:

Fratelli e sorelle carissimi,
nell’ora in cui lo Spirito Santo
discese sulla Beata Vergine Maria e i Santi Apostoli,
nel Cenacolo di Gerusalemme,
celebriamo, con un canto gradito al Signore,
il dono sempre nuovo della Pentecoste
che ci permette di rivolgerci a Dio chiamandolo Padre.

Oggi il Signore ha portato a compimento il Mistero pasquale
rivelando al mondo il suo disegno
di riunire l’umanità nel Corpo mistico della Chiesa.

Riconosciamo pertanto i nostri peccati,
che ciallontanano dal suo amore,
supplichiamolo di mandare il suo Spirito
come acqua che purifica e fa rinascere,
perché diventiamo un cuor solo e un’anima sola
e, come esorta sant’Agostino,
la pace e la concordia possano dimorare tra noi.

Dopo una breve pausa di silenzio, tutti insieme dicono:

Confiteor Deo omnipotenti et vobis, fratres, quia peccavi nimis cogitatione, verbo, opere et omissione: mea culpa, mea culpa, mea maxima culpa. Ideo precor beatam Mariam semper Virginem, omnes Angelos et Sanctos, et vos, fratres, orare pro me ad Dominum Deum nostrum.

Il Santo Padre:

Misereatur nostri omnipotens Deus, et, dimissis peccatis nostris, perducat nos ad vitam æternam.

R.  Amen.

Confesso a Dio onnipotente e a voi, fratelli, che ho molto peccato in pensieri, parole, opere e omissioni, per mia colpa, mia colpa, mia grandissima colpa. E supplico la beata sempre Vergine Maria, gli Angeli, i Santi e voi, fratelli, di pregare per me il Signore Dio nostro.


Il Santo Padre:

Dio onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccatie ci conduca alla vita eterna.

R.  Amen.



Kyrie


La schola:

Kyrie, eleison.Signore, pietà.
Christe, eleison.Cristo, pietà.
Kyrie, eleison.Signore, pietà.


Gloria


Il Santo Padre:



Gloria a Dio nell’alto dei cieli,

La schola:

et in terra pax hominibus bonæ voluntatis.

Laudamus te, benedicimus te, adoramus te, glorificamus te, gratias agimus tibi propter magnam gloriam tuam, Domine Deus, Rex cælestis, Deus Pater omnipotens.

Domine, Fili unigenite, Iesu Christe, Domine Deus, Agnus Dei, Filius Patris, qui tollis peccata mundi, miserere nobis; qui tollis peccata mundi, suscipe deprecationem nostram. Qui sedes ad dexteram Patris, miserere nobis.

Quoniam tu solus Sanctus, tu solus Dominus, tu solus Altissimus, Iesu Christe, cum Sancto Spiritu: in gloria Dei Patris. Amen.

La schola:

e pace in terra agli uomini di buona volontà.

Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente.

Signore, Figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre. Tu che toglii peccati del mondo, abbi pietà di noi; tu che togli i peccati del mondo, accoglila nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre abbi pietà di noi.

Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l’Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo: nella gloria di Dio Padre. Amen.



Orazione colletta


Il Santo Padre:

Oremus.

Deus, qui sacramento festivitatis hodiernæ universam Ecclesiam tuam in omni gente et natione sanctificas, in totam mundi latitudinem Spiritus Sancti dona defunde, et, quod inter ipsa evangelicæ prædicationis exordia operata est divina dignatio, nunc quoque per credentium corda perfunde.

Per Dominum nostrum Iesum Christum, Filium tuum, qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti, Deus, per omnia sæcula sæculorum.

R.  Amen.

Il Santo Padre:

Preghiamo.

O Padre, che nel mistero della Pentecoste santifichi la tua Chiesa in ogni popolo e nazione, diffondi sino ai confini della terra i doni dello Spirito Santo, e continua oggi, nella comunità dei credenti, i prodigi che hai operato agli inizi della predicazione del Vangelo.


Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli deisecoli.

R.  Amen.





LITURGIA DELLA PAROLA


Prima lettura


Tutti furono colmati di Spirito Santo
e cominciarono a parlare


Lesung aus der Apostelgeschichte. 2, 1-11

Als der Pfingsttag gekommen war, befanden sich alle am gleichen Ort. Da kam plötzlich vom Himmel her ein Brausen, wie wenn ein heftiger Sturm daherfährt, und erfüllte das ganze Haus, in dem sie waren. Und es erschienen ihnen Zungen wie von Feuer, die sich verteilten; auf jeden von ihnen ließ sich eine nieder. Alle wurden mit dem Heiligen Geist erfüllt und begannen, in fremden Sprachen zu reden, wie es der Geist ihnen eingab.

In Jerusalem aber wohnten Juden, fromme Männer aus allen Völkern unter dem Himmel. Als sich das Getöse erhob, strömte die Menge zusammen und war ganz bestürzt; denn jeder hörte sie in seiner Sprache reden. Sie gerieten außer sich vor Staunen und sagten: Sind das nicht alles Galiläer, die hier reden? Wieso kann sie jeder von uns in seiner Muttersprache hören: Parther, Meder und Elamíter, Bewohner von Mesopotámien, Judäa und Kappadózien, von Pontus und der Provinz Asien, von Phrýgien und Pamphýlien, von Ägypten und dem Gebiet Líbyens nach Zyréne hin, auch die Römer, die sich hier aufhalten, Juden und Proselýten, Kreter und Áraber, wir hören sie in unseren Sprachen Gottes große Taten verkünden.

Dagli Atti degli Apostoli. 2, 1-11


Mentre stava compiendosi il giorno della Pentecoste, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all’improvviso dal cielo un fragore, quasi un vento che si abbatte impetuoso, e riempì tutta la casa dove stavano. Apparvero loro lingue come di fuoco, che si dividevano, e si posarono su ciascuno di loro, e tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, nel modo in cui lo Spirito dava loro il potere di esprimersi.

Abitavano allora a Gerusalemme Giudei osservanti, di ogni nazione che è sotto il cielo. A quel rumore, la folla siradunò e rimase turbata, perché ciascuno li udiva parlare nella propria lingua. Erano stupiti e, fuori di sé per la meraviglia, dicevano: «Tutticostoro che parlano non sono forse Galilei? E come mai ciascuno di noi sente parlare nella propria lingua nativa? Siamo Parti, Medi, Elamìti; abitanti della Mesopotàmia, della Giudea e della Cappadòcia, del Ponto e dell’Asia, della Frìgia e della Panfìlia, dell’Egitto e delle parti della Libia vicino a Cirène, Romani qui residenti, Giudei e prosèliti, Cretesi e Arabi, e li udiamo parlare nelle nostre lingue delle grandi opere di Dio».





Salmo responsoriale


Il salmista:                    dal Salmo 103



L’assemblea ripete:  Manda il tuo Spirito, Signore, a rinnovare la terra.

1.  Benedici il Signore, anima mia!
Sei tanto grande, Signore, mio Dio!
Quante sono le tue opere, Signore!
Le haifatte tutte con saggezza;
la terra è piena delle tue creature.  R.

2.  Togli loro il respiro: muoiono,
e ritornano nella loro polvere.
Mandi il tuo spirito, sono creati,
e rinnovi la faccia della terra.  R.

3.  Sia per sempre la gloria del Signore;
gioisca il Signore delle sue opere.
A lui sia gradito il mio canto,
io gioirò nel Signore.  R.

Seconda lettura


Il frutto dello Spirito


Lectura de la carta del apóstol san Pablo a los Gálatas. 5, 16-25

Hermanos: Andad según el Espíritu y no realicéis los deseos de la carne; pues la carne desea contra el espíritu y el espíritu contra la carne. Hay entre ellos un antagonismo tal que no hacéis lo que quisierais. En cambio, si os guía el Espíritu, no estáis bajo el dominio de la ley.

Las obras de la carne están patentes: fornicación, impureza, libertinaje, idolatría, hechicería, enemistades, contiendas, envidias, rencores, rivalidades, partidismo, sectarismo, discordias, borracheras, orgías y cosas por el estilo. Y os prevengo, como ya os previne, que los que así obran no heredarán el reino de Dios. En cambio, el fruto del Espíritu es: amor, alegría, paz, comprensión, servicialidad, bondad, lealtad, amabilidad, dominio de sí. Contra esto no va la ley.


Y los que son de Cristo Jesús han crucificado su carne con sus pasiones y sus deseos. Si vivimos por el Espíritu, marchemos tras el Espíritu.

Dalla lettera disan Paolo apostolo ai Gàlati. 5, 16-25

Fratelli, camminate secondo lo Spirito e non sarete portati a soddisfare il desiderio della carne. La carne infatti ha desideri contrari allo Spirito e lo Spirito ha desideri contrari alla carne; queste cose sioppongono a vicenda, sicché voi non fate quello che vorreste.


Ma se vi lasciate guidare dallo Spirito, non siete sotto la Legge. Del resto sono ben note le opere della carne: fornicazione, impurità, dissolutezza, idolatria, stregonerie, inimicizie, discordia, gelosia, dissensi, divisioni, fazioni, invidie, ubriachezze, orge e cose del genere. Riguardo a queste cose vi preavviso, come già ho detto: chile compie non erediterà il regno di Dio. Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace, magnanimità, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé; contro queste cose non c’è Legge.

Quelliche sono di Cri sto Gesù hanno crocifisso la carne con le sue passioni e i suoi desideri. Perciò se viviamo dello Spirito, camminiamo anche secondo lo Spirito.





Sequenza


La Sequenza viene eseguita a strofe alternate fra schola e assemblea.

La schola:



L’assemblea:











Vieni, Santo Spirito,
manda a noidal cielo
un raggio della tua luce.

Vieni, padre dei poveri,
vieni, datore dei doni,
vieni, luce dei cuori.

Consolatore perfetto,
ospite dolce dell’anima,
dolcissimo sollievo.

Nella fatica, riposo,
nella calura, riparo,
nel pianto, conforto.

O luce beatissima,
invadi nell’intimo
il cuore dei tuoi fedeli.

Senza la tua forza,
nulla è nell’uomo,
nulla senza colpa.

Lava ciò che è sórdido,
bagna ciò che è árido,
sana ciò che sánguina.

Piega ciò che è rigido,
scalda ciò che è gelido,
drizza ciò ch’è sviato.

Dona aituoi fedeli,
che solo in te confidano,
i tuoi santi doni.

Dona virtù e premio,
dona morte santa,
dona gioia eterna.

Acclamazione al Vangelo


Mentre il Libro dei Vangeli viene portato solennemente all’ambone, l’assemblea acclama il Cristo presente nella sua Parola.

La schola:



L’assemblea ripete:  Alleluia.

La schola:

Veni, Sancte Spiritus, reple tuorum corda fidelium, et tui amoris in eis ignem accende.

La schola:

Vieni, Santo Spirito, riempi i cuorideituoi fedeli e accendi in essi il fuoco del tuo amore.



L’assemblea:  Alleluia.

Vangelo


Lo Spirito di verità vi guiderà
a tutta la verità


V.  Dominus vobiscum.

R.  Et cum spiritu tuo.

  Lectio sancti Evangelii secundum Ioannem.

15, 26-27; 16, 12-15


R.  Gloria tibi, Domine.

In illo tempore: Dixit Iesus discipulis suis:

Cum venerit Paraclitus, quem ego mittam vobis a Patre Spiritum veritatis, qui a Patre procedit, ille testimonium perhibebit de me; sed et vos testimonium perhibetis, quia ab initio mecum estis.

Adhuc multa habeo vobis dicere, sed non potestis portare modo. Cum autem venerit ille, Spiritus veritatis, deducet vos in omnem veritatem; non enim loquetur a semetipso, sed quæcumque audiet, loquetur et, quæ ventura sunt, annuntiabit vobis. Ille me clarificabit, quia de meo accipiet et annuntiabit vobis. Omnia, quæcumque habet Pater, mea sunt; propterea dixi quia de meo accipit et annuntiabit vobis.

V.  Il Signore sia con voi.

R.  E con il tuo spirito.

  Dal Vangelo secondo Giovanni.


15, 26-27; 16, 12-15


R.  Gloria a te, o Signore.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:

«Quando verrà il Paraclito, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli darà testimonianza dime; e anche voidate testimonianza, perché siete con me fin dal principio.

Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capacidi portarne il peso. Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, madirà tutto ciò che avrà udito e viannuncerà le cose future. Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà».





Il Santo Padre bacia il Libro dei Vangeli in segno di venerazione e benedice con esso l’assemblea.

Intanto si canta: Alleluia.

Omelia


Il Santo Padre tiene l’omelia.

Segue una pausa di silenzio per la riflessione personale.

Credo (III)


Il Santo Padre intona il Credo: la schola e l’assemblea lo cantano a cori alterni, affermando la propria fede.

















Preghiera dei fedeli


Il Santo Padre:

Convocati per il culto divino nell’unica fede,
rivolgiamo con fiducia le nostre suppliche,
con cuore puro e ardente al Padre celeste,
affinché possiamo udire la voce dello Spirito
e ricevere i suoi sette santi doni.

Il cantore:



Manda il tuo Spirito, Signore, a rinnovare la terra.

L’assemblea ripete:  Emitte Spiritum tuum, Domine, et renova faciem terræ.

Francese

1.  Pour l’Église catholique et apostolique, pour les chrétiens des autres confessions:

Que l’Esprit de sagesse illumine les coeurs des fidèles et des Pasteurs, leur faisant découvrir la grâce divine qui conduit au bercail de l’unique Pasteur!

1.  Per la Chiesa cattolica e apostolica, per i cristiani delle altre confessioni.

Lo Spirito di sapienza illumini le menti deifedeli e dei Pastori, mostrando la grazia divina che conduce all’ovile dell’unico Pastore.



R.  Emitte Spiritum tuum, Domine, et renova faciem terræ.

Portoghese

2.  Pelo Santo Padre Bento XVI, chamado a confirmar na fé os Bispos e os fiéis da Igreja una e santa.

Que o Espírito de entendimento, chama viva de amor, lhe dê paciência e esperança, o ampare no exercício do ministério petrino e, como Paráclito, o defenda e lhe conceda longa vida e saúde.

2.  Per il Santo Padre Benedetto XVI, chiamato a confermare nella fede i Vescovi e i fedelidella Chiesa una e santa.

Lo Spirito d’intelletto, fiamma vivida d’amore, gli doni pazienza e speranza, lo sostenga nell’esercizio del ministero petrino e, quale Paraclito, lo difenda e gli donia lungo vita e salute.



R.  Emitte Spiritum tuum, Domine, et renova faciem terræ.

Cinese



3.  Per icapi e igovernanti delle nazioni.
Lo Spirito di consiglio suggerisca i pensieri, le parole e le opere di verità e di giustizia per il bene e la pace dei popoli loro affidati.


R.  Emitte Spiritum tuum, Domine, et renova faciem terræ.

Swahili

4.  Kwa ajili ya wazazi, makatekista na wamisionari walimu wa imani.

Uweza wa Roho Mtakatifu, uzamishe hamasa katika mioyo yao, na kuwa Watangazjiwa fumbo na uthabiti wa Mungu, ambaye kupitia Yesu Kristu, alifanywa kuwa karibu na kila binadamu anayezaliwa duniani.

4.  Per i genitori, i catechisti e i missionari che educano alla fede.

Lo Spirito di fortezza infonda il fervore neiloro cuori e lirenda annunciatori miti e fermi del Dio, che in Gesù Cristo, si è fatto vicino ad ogni uomo che viene nel mondo.



R.  Emitte Spiritum tuum, Domine, et renova faciem terræ.

Inglese

5.  For philosophers, theologians, scientists, musicians and all those artists who labour in the vast field of culture.

May they be cleansed with the pure water welling up from the Spirit of knowledge and guided in their work for the good of mankind.

5.  Per ifi losofi e iteologi, gli scienziati, i musicisti e tutti gli artisti, che operano nel vasto campo della cultura.

Lo Spirito di scienza lii nondi della sua sorgente limpidissima e li guidi nell’operare il bene dell’uomo.



R.  Emitte Spiritum tuum, Domine, et renova faciem terræ.

Polacco

6.  Módlmy się za chorych, osamotnionych w oczekiwaniu na pocieszenie i na dostrzeżenie ich potrzeb.

Duch pobożności niech rozjaśni zmysły, ożywi duszę i umocni słabosć ciał;niech pomaga składać cierpienia w zasługującej ofierze.

6.  Per imalati, per quantisono nella solitudine e attendono consolazione e condivisione dei loro bisogni.

Lo Spirito di pietà illumini i sensi, rinvigorisca l’anima e la debolezza dei corpi, aiuti ad offrire le sofferenze in sacrificio gradito.



R.  Emitte Spiritum tuum, Domine, et renova faciem terræ.

Arabo



7.  Per gli uomini delle religioni e quanti cercano la verità.
Lo Spirito di timore del Signore faccia germogliare i semi del Verbo che in essi ha deposto, pieghi ciò che è rigido, riscaldi quanto è freddo, raddrizzi ciò che è errato e riveli il Figlio Gesù unico Salvatore.


R.  Emitte Spiritum tuum, Domine, et renova faciem terræ.

Il Santo Padre:

Esaudisci, o Signore, le nostre suppliche:
effondi su di noi i doni dello Spirito Santo
che discese sulla Chiesa nascente
e si rinnovi il prodigio della Pentecoste
che rivelò alle genti la luce del tuo Regno;
ci purifichi col suo fuoco
per salire degnamente all’altare del Sacrificio
e discenderne per portare con coraggio l’annuncio del Vangelo
fino all’estremità della terra.

Per Cristo nostro Signore.

R.  Amen.



LITURGIA EUCARISTICA


Mentre vengono portate al Santo Padre le offerte per il sacrificio, si esegue il

Canto di offertorio


La schola:                  Sal 67, 29-30

Confirma hoc Deus, quod operatus es in nobis: a templo tuo, quod est in Ierusalem, tibi afferent reges munera, alleluia.

Il Santo Padre:

Orate, fratres, ut meum ac vestrum sacrificium acceptabile fiat apud Deum Patrem omnipotentem.

R.  Suscipiat Dominus sacrificium de manibus tuis ad laudem et gloriam nominis sui, ad utilitatem quoque nostram totiusque Ecclesiæ suæ sanctæ.

Conferma, o Dio, quanto hai fatto per noi. Per il tuo tempio, in Gerusalemme, a te ire porteranno doni, alleluia.

Il Santo Padre:

Pregate, fratelli, perché il mio e vostro sacrificio sia gradito a Dio, Padre onnipotente.


R.  Il Signore riceva dalle tue mani questo sacrificio a lode e gloria del suo nome, per il bene nostro e ditutta la sua santa Chiesa.



Orazione sulle offerte


Il Santo Padre:

Præsta, quæsumus, Domine, ut, secundum promissionem Filii tui, Spiritus Sanctus huius nobis sacrificii copiosius revelet arcanum, et omnem propitius reseret veritatem.

Per Christum Dominum nostrum.

R.  Amen.

Il Santo Padre:

Manda, o Padre, lo Spirito Santo promesso dal tuo Figlio, perché riveli pienamente ai nostri cuori il mistero di questo sacrificio, e ciapra alla conoscenza di tutta la verità.

Per Cristo nostro Signore.

R.  Amen.



PREGHIERA EUCARISTICA III


Il Santo Padre invita l’assemblea a innalzare il cuore verso il Signore nell’orazione e nell’azione di grazie e l’associa a sé nella solenne preghiera che, a nome di tutti, rivolge al Padre per mezzo di Gesù Cristo nello Spirito Santo.

Prefazio


La Pentecoste epifania della Chiesa


Il Santo Padre:

Dominus vobiscum.

R.  Et cum spiritu tuo.

V.  Sursum corda.

R.  Habemus ad Dominum.

V.  Gratias agamus Domino Deo nostro.

R.  Dignum et iustum est.

Vere dignum et iustum est, æquum et salutare, nos tibi semper et ubique gratias agere: Domine, sancte Pater, omnipotens æterne Deus.

Tu enim, sacramentum paschale consummans, quibus, per Unigeniti tui consortium, filios adoptionis esse tribuisti, hodie Spiritum Sanctum es largitus; qui, principio nascentis Ecclesiæ, et cunctis gentibus scientiam indidit deitatis, et linguarum diversitatem in unius fidei confessione sociavit.

Quapropter, profusis paschalibus gaudiis, totus in orbe terrarum mundus exsultat. Sed et supernæ virtutes atque angelicæ potestates hymnum gloriæ tuæ concinunt, sine fine dicentes:

Il Santo Padre:

Il Signore sia con voi.

R.  E con il tuo spirito.

V.  In alto inostricuori.

R.  Sono rivolti al Signore.

V.  Rendiamo grazie al Signore nostro Dio.

R.  È cosa buona e giusta.

È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre e in ogni luogo a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno.

Oggi hai portato a compimento il mistero pasquale e su coloro che hai reso figli di adozione in Cristo tuo Figlio hai effuso lo Spirito Santo, che agli albori della Chiesa nascente ha rivelato a tutti i popoli il mistero nascosto nei secoli, e ha riunito i linguaggi della famiglia umana nella professione dell’unica fede.

Per questo mistero, nella pienezza della gioia pasquale, l’umanità esulta su tutta la terra e con l’assemblea degliangeli e deisanti canta l’inno della tua gloria:



Sanctus


La schola:

Sanctus, Sanctus, Sanctus Dominus Deus Sabaoth. Pleni sunt cæliet terra gloria tua. Hosanna in excelsis. Benedictus qui venit in nomine Domini. Hosanna in excelsis.

La schola:

Santo, Santo, Santo il Signore Dio dell’universo. I cieli e la terra sono pieni della tua gloria. Osanna nell’alto dei cieli. Benedetto coluiche viene nel nome del Signore. Osanna nell’alto dei cieli.



Lode a Dio da parte delle creature e del popolo ecclesiale.

Il Santo Padre:

Vere Sanctus es, Domine, et merito te laudat omnis a te condita creatura, quia per Filium tuum, Dominum nostrum Iesum Christum, Spiritus Sancti operante virtute, vivificas et sanctificas universa, et populum tibi congregare non desinis, ut a solis ortu usque ad occasum oblatio munda offeratur nomini tuo.

Il Santo Padre:

Padre veramente santo, a te la lode da ognicreatura. Per mezzo di Gesù Cristo, tuo Figlio e nostro Signore, nella potenza dello Spirito Santo fai vivere e santifichi l’universo, e continui a radunare intorno a te un popolo, che da un confine all’altro della terra offra al tuo nome il sacrificio perfetto.



Invocazione dello Spirito perché consacri questi doni.

Il Santo Padre e i Concelebranti:

Supplices ergo te, Domine, deprecamur, ut hæc munera, quæ tibi sacranda detulimus, eodem Spiritu sanctificare digneris, ut Corpus et Sanguis fiant Filii tui Domini nostri Iesu Christi, cuius mandato hæc mysteria celebramus.

Ora ti preghiamo umilmente: manda il tuo Spirito a santificare i doni che ti offriamo, perché diventino il Corpo e il Sangue di Gesù Cristo, tuo Figlio e nostro Signore, che ci ha comandato dicelebrare questi misteri.



Racconto dell’istituzione dell’Eucaristia.

Ipse enim in qua nocte tradebatur accepit panem et tibi gratias agens benedixit, fregit, deditque discipulis suis, dicens:

Accipite et manducate ex hoc omnes: hoc est enim Corpus meum, quod pro vobis tradetur.

Nella notte in cui fu tradito, egli prese il pane, ti rese grazie con- la preghiera di benedizione, lo spezzò, lo diede ai suoi discepoli, e disse:

Prendete, e mangiatene tutti: questo è il mio Corpo offerto in sacrificio per voi.



Il Santo Padre presenta al popolo l’ostia consacrata e genuflette in adorazione.

Simili modo, postquam cenatum est, accipiens calicem, et tibi gratias agens benedixit, deditque discipulis suis, dicens:

Accipite et bibite ex eo omnes: hic est enim calix Sanguinis mei, novi et æterni testamenti, qui pro vobis et pro multis effundetur in remissionem peccatorum.

Hoc facite in meam commemorationem.

Dopo la cena, allo stesso modo, prese il calice, ti rese grazie con la preghiera di benedizione, lo diede ai suoi discepoli, e disse:

Prendete, e bevetene tutti: questo è il calice del mio Sangue per la nuova ed eterna alleanza, versato per voi e per tutti in remissione dei peccati.


Fate questo in memoria di me.



Il Santo Padre presenta al popolo il calice e genuflette in adorazione.

Il Santo Padre:

Mysterium fidei.

Il Santo Padre:

Mistero della fede.



L’assemblea:



Tu ci hai redenti con la tua croce e la tua risurrezione: salvaci, o Salvatore del mondo.

Memoriale e offerta.

Il Santo Padre e i Concelebranti:

Memores igitur, Domine, eiusdem Filii tui salutiferæ passionis necnon mirabilis resurrectionis et ascensionis in cælum, sed et præstolantes alterum eius adventum, offerimus tibi, gratias referentes, hoc sacrificium vivum et sanctum.





Celebrando il memoriale del tuo Figlio, morto per la nostra salvezza, gloriosamente risorto e asceso al cielo, nell’attesa della sua venuta tioffri amo, Padre, in rendimento di grazie questo sacrificio vivo e santo.Memores igitur, Domine, eiusdem Filii tui salutiferæ passionis necnon mirabilis resurrectionis et ascensionis in cælum, sed et præstolantes alterum eius adventum, offerimus tibi, gratias referentes, hoc sacrificium vivum et sanctum.



Invocazione a Dio perché accetti questo sacrificio...

Respice, quæsumus, in oblationem Ecclesiæ tuæ et, agnoscens Hostiam, cuius voluisti immolatione placari, concede ut qui Corpore et Sanguine Filii tui reficimur, Spiritu eius Sancto repleti, unum corpus et unus spiritus inveniamur in Christo.

Guarda con amore e riconosci nell’offerta della tua Chiesa, la vittima immolata per la nostra redenzione; e a noi, che ci nutriamo del Corpo e Sangue del tuo Figlio, dona la pienezza dello Spirito Santo perché diventiamo in Cristo un solo corpo e un solo spirito.



... e perché lo Spirito Santo operi la nostra unità.

Un Concelebrante:

Ipse nos tibi perficiat munus æternum, ut cum electis tuis hereditatem consequi valeamus, in primis cum beatissima Virgine, Dei Genetrice, Maria, cum beatis apostolis tuis et gloriosis martyribus et omnibus sanctis, quorum intercessione perpetuo apud te confidimus adiuvari.

Un Concelebrante:

Egli faccia di noi un sacrificio perenne a te gradito, perché possiamo ottenere il regno promesso insieme con i tuoi eletti: con la beata Maria, Vergine e Madre diDi o, con i tuoi santi apostoli, i gloriosi martiri e tutti i santi, nostri intercessori presso di te.



Preghiera di intercessione per il mondo e per la Chiesa...

Un altro Concelebrante:

Hæc hostia nostræ reconciliationis proficiat, quæsumus, Domine, ad totius mundi pacem atque salutem. Ecclesiam tuam, peregrinantem in terra, in fide et caritate firmare digneris cum famulo tuo Papa nostro Benedicto, cum episcopali ordine et universo clero et omni populo acquisitionis tuæ.

Adesto propitius votis huius familiæ, quam tibi astare voluisti in hac die, qua per effusionem Spiritus tui eam pro cunctis populis unitatis sacramentum constituisti. Omnes filios tuos ubique dispersos tibi, clemens Pater, miseratus coniunge.

... e per idefunti.

Fratres nostros defunctos et omnes qui, tibi placentes, ex hoc sæculo transierunt, in regnum tuum benignus admitte, ubi fore speramus, ut simul gloria tua perenniter satiemur, per Christum Dominum nostrum, per quem mundo bona cuncta largiris.

Un altro Concelebrante:

Per questo sacrificio di riconciliazione dona, Padre, pace e salvezza al mondo intero. Conferma nella fede e nell’amore la tua Chiesa pellegrina sulla terra: il tuo servo e nostro Papa Benedetto, il collegio episcopale, tutto il clero e il popolo che tu hai redento.


Ascolta la preghiera di questa famiglia, che hai convocato alla tua presenza nel giorno in cui l’effusione del tuo Spirito l’ha costituita sacramento di unità per tutti i popoli. Ricongiungi a te, Padre misericordioso, tutti i tuoi figli ovunque dispersi.

... e per idefunti.

Accogli nel tuo regno i nostri fratelli defuntie tuttii giusti che, in pace con te, hanno lasciato questo mondo; concedianche a noi di ritrovarci insieme a godere per sempre della tua gloria, in Cristo, nostro Signore, per mezzo del quale tu, o Dio, doni al mondo ogni bene.



Lode alla Trinità.

Il Santo Padre e i Concelebranti:





L’assemblea:





RITI DI COMUNIONE


Preghiera del Signore


Il Santo Padre:



L’assemblea:







Il Santo Padre:

Libera nos, quæsumus, Domine, ab omnibus malis, da propitius pacem in diebus nostris, ut, ope misericordiæ tuæ adiuti, et a peccato simus semper liberi et ab omni perturbatione securi: exspectantes beatam spem et adventum salvatoris nostri Iesu Christi.

Il Santo Padre:

Liberaci, o Signore, da tutti i mali, concedi la pace ai nostri giorni, e con l’aiuto della tua misericordia vivremo sempre liberi dal peccato e sicuri da ogni turbamento, nell’attesa che sicompi a la beata speranza e venga il nostro salvatore Gesù Cristo.



L’assemblea:



Tuo è il regno, tua la potenza e la gloria nei secoli.

Rito della pace


Il Santo Padre:

Domine Iesu Christe, qui dixisti apostolis tuis: Pacem relinquo vobis, pacem meam do vobis: ne respicias peccata nostra, sed fidem Ecclesiæ tuæ; eamque secundum voluntatem tuam pacificare et coadunare digneris.

Qui vivis et regnas in sæcula sæculorum.

R.  Amen.

Il Santo Padre:

Pax Domini sit semper vobiscum.

R.  Et cum spiritu tuo.

Il Santo Padre:

Signore Gesù Cristo, che hai detto ai tuoi apostoli: «Vi lascio la pace, vido la mia pace», non guardare ainostri peccati, ma alla fede della tua Chiesa, e donale unità e pace secondo la tua volontà.

Tu che vivi e regni nei secoli deisecoli.

R.  Amen.

Il Santo Padre:

La pace del Signore sia sempre con voi.

R.  E con il tuo spirito.



Il Diacono:



Nello Spirito del Cristo risorto scambiatevi un segno di pace.

I presenti manifestano il loro desiderio di pace con un gesto che li unisce ai fratelli.

Agnus Dei


La schola:

Agnus Dei, qui tollis peccata mundi: miserere nobis.

Agnus Dei, qui tollis peccata mundi: miserere nobis.

Agnus Dei, qui tollis peccata mundi: dona nobis pacem.

Il Santo Padre:

Ecce Agnus Dei, ecce qui tollit peccata mundi. Beati qui ad Cenam Agnivocati sunt.

L’assemblea:

Domine, non sum dignus ut intres sub tectum meum: sed tantum dic verbo, et sanabitur anima mea.

La schola:

Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi.

Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi.

Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, dona a noi la pace.

Il Santo Padre:

Beati gli invitati alla Cena del Signore. Ecco l’Agnello di Dio, che toglie i peccati del mondo.

L’assemblea:

O Signore, non sono degno di partecipare alla tua mensa: ma di’ soltanto una parola e io sarò salvato.



Il Santo Padre e i Concelebranti si comunicano al Corpo e al Sangue di Cristo.

Anche i fedeli ricevono la comunione.

Canti di comunione


FACTUS EST REPENTE


La schola:              cf. At 2, 2. 4

Factus est repente de cælo sonus advenientis spiritus vehementis, ubi erant sedentes, alleluia: et repleti sunt omnes Spiritu Sancto, loquentes magnalia Dei, alleluia, alleluia.

Venne all’improvviso dal cielo un rombo, come divento che si abbatte gagliardo, e riempì tutta la casa dove sitrovavano, alleluia. Ed essi furono tutti pieni di Spirito Santo, e cominciarono ad annunciare le grandi opere di Dio, alleluia, alleluia.



O QUAM SUAVIS


La schola:

O quam suavis est, Domine, spiritus tuus, qui, ut dulcedinem tuam in filios demonstrares, pane suavissimo de cælo prestito, esurientes reples bonis, fastidiosos divites dimittens inanes.

La schola:

Soave è il tuo spirito, Signore: tu sei buono con i tuoi figli, dai loro pane dal cielo, sazi di beni gli affamati, rimandi i ricchi a mani vuote.



Pausa di silenzio per la preghiera personale.

Orazione dopo la comunione


Il Santo Padre:

Oremus.

Deus, qui Ecclesiæ tuæ cælestia dona largiris, custodi gratiam quam dedisti, ut Spiritus Sancti vigeat semper munus infusum, et ad æternæ redemptionis augmentum spiritalis esca proficiat.


Per Christum Dominum nostrum.

R.  Amen.

Il Santo Padre:

Preghiamo.

O Dio, che hai dato alla tua Chiesa la comunione ai beni del cielo, custodisci in noi il tuo dono, perché in questo cibo spirituale che ci nutre per la vita eterna, sia sempre operante in noi la potenza del tuo Spirito.


Per Cristo nostro Signore.

R.  Amen.



RITI DI CONCLUSIONE


Benedizione


Il Santo Padre:

Dominus vobiscum.

R.  Et cum spiritu tuo.

Il Santo Padre:

Il Signore sia con voi.

R.  E con il tuo spirito.



Il Diacono:



Inchinatevi per la benedizione.

Il Santo Padre:

Deus, Pater luminum, qui hodierna die discipulorum mentes Spiritus Paracliti infusione dignatus est illustrare, sua vos faciat benedictione gaudere, et perpetuo donis eiusdem Spiritus abundare.

R.  Amen.

Ignis ille, qui super discipulos mirandus apparuit, corda vestra ab omnimalo potenter expurget, et sui luminis infusione perlustret.

R.  Amen.

Quique dignatus est in unius fidei confessione diversitatem adunare linguarum, in eadem fide perseverare vos faciat, et per illam a spe ad speciem pervenire concedat.

R.  Amen.

Et benedictio Dei omnipotentis, Patris, et Filii c et Spiritus Sanctidescendat super vos et maneat semper.

R.  Amen.

Il Santo Padre:

Dio, sorgente di ogni luce, che oggiha mandato sui discepoli lo Spirito Consolatore, vibenedi ca e vicolmi dei suoi doni.



R.  Amen.

Il Signore risorto vi comunichi il fuoco del suo Spirito e vi illumini con la sua sapienza.


R.  Amen.

Lo Spirito Santo, che ha riunito popoli diversi nell’unica Chiesa, virenda perseveranti nella fede e gioiosi nella speranza fino alla visione beata del cielo.

R.  Amen.

E la benedizione di Dio onnipotente, Padre e Figlio c e Spirito Santo, discenda su di voi, e con voi rimanga sempre.

R.  Amen.



Congedo


Il Diacono:



La Messa è finita: andate in pace. Alleluia, alleluia.

R.  Rendiamo grazie a Dio. Alleluia, alleluia.

REGINA CÆLI


La schola e l’assemblea:



Regina dei cieli, rallegrati, alleluia:
Cristo, che hai portato nel grembo, alleluia,
è risorto, come aveva promesso, alleluia.
Prega il Signore per noi, alleluia.

JOSEPH HAYDN (1732-1809)



Missa Solemnis BHob. XXII: 14
»Harmoniemesse«
zum Gedenken an den 200. Todestag von Joseph Haydn
am 31. Mai2009


Kyrie
Kyrie. Poco adagio


Gloria
Gloria in excelsis Deo. Vivace assai
Gratias agnus tibi. Allegretto
Quoniam tu solus Sanctus. Allegro con spirito


Sanctus
Sanctus. Adagio
Plenisunt cæli. Allegro


Benedictus
Benedictus. Molto allegro


Agnus Dei
Agnus Dei. Adagio
Dona nobis pacem. Allegro con spirito


SUNHAE IM, SOPRAN
BRITTA SCHWARZ, ALT
BERNHARD BERCHTOLD, TENOR
HANNOMÜLLER-BRACHMANN, BASS


Kölner Domchor
EBERHARDMETTERNICH, EINSTUDIERUNG


Kölner Kammerorchester
HELMUTMÜLLER-BRÜHL, GESAMTLEITUNG


JOSEPH HAYDN (1732-1809)


Missa Solemnis in si bemolle maggiore Hob. XXII: 14
«Harmoniemesse»
31 maggio 2009
in occasione del Bicentenario della morte di Joseph Haydn


Kyrie
Kyrie. Poco adagio


Gloria
Gloria in excelsis Deo. Vivace assai
Gratias agnus tibi. Allegretto
Quoniam tu solus Sanctus. Allegro con spirito


Sanctus
Sanctus. Adagio
Plenisunt cæli. Allegro


Benedictus
Benedictus. Molto allegro


Agnus Dei
Agnus Dei. Adagio
Dona nobis pacem. Allegro con spirito


SUNHAE IM, SOPRANO
BRITTA SCHWARZ, CONTRALTO
BERNHARD BERCHTOLD, TENORE
HANNOMÜLLER-BRACHMANN, BASSO


Coro della Cattedrale di Colonia
EBERHARDMETTERNICH, MAESTRO DEL CORO


Orchestra da Camera di Colonia
HELMUTMÜLLER-BRÜHL, DIRETTORE GENERALE


Missa Solemnis B Hob. XXII: 14
»Harmoniemesse«


Nach seinen beiden äußerst erfolgreichen Englandreisen 1791/92 und 1794/95 war Haydn eine international berühmte Persönlichkeit und viel bekannter als die Fürsten Nikolaus I. und II. von Esterhazy, denen er über 30 Jahre als Kapellmeister gedient hatte. Trotz zahlreicher Einladungen für immer in London, dem damals glanzvollsten Musikzentrum Europas, zu bleiben, kehrte der 63jährige auf seine Kapellmeisterstelle an den ländlichen ungarischen Hof der Familie Esterhazy zurück. Zu Haydns großer Erleichterung verlangte Nikolaus II. von dem inzwischen kränkelnden Meister nach seiner Rückkehr nicht mehr, als jedes Jahr eine Messe zum Namenstag seiner Frau, Fürstin Maria Hermenegilda, zu komponieren. Das Ergebnis war eine Reihe von sechs groß angelegten Messen, die mit einer Ausnahme jeweils zum Namenstag der Fürstin am 8. September der Jahre 1796-1800/1802 in der Bergkirche zu Eisenstadt zur Aufführung gelangten.

Die Harmoniemesse, die letzte der sechs großen Messen, die Haydn in den Jahren 1796-1802 für den Namenstag der Fürstin Esterhazy komponierte, erklang zum ersten Male am 8. September 1802. Haydn hatte das großartige Werk nicht nur mit äußerster Sorgfalt komponiert, sondern auch mit größtem Eifer einstudiert und selber aufgeführt, wie zahlreiche autographe Einzeichnungen in den Einzelstimmen der Erstaufführung beweisen.

Der Titel Harmoniemesse bezieht sich auf die reiche Besetzung der Blasinstrumente, der damals sogenannten »Harmonie«. Haydn selbst überschrieb das Werk mit dem schlichten Titel Missa. Später, als man den außerordentlichen Stellenwert und den überaus festlichen Charakter dieser letzten großen Messe erkannte, wurde sie immer häufiger als Haydns Missa solemnis bezeichnet. Der Haydn-Forscher Leopold Nowak bezeichnet sie als» Summa Missarum Josephi Haydn«.


Missa Solemnis in si bemolle maggiore Hob. XXII: 14


«Harmoniemesse»


Dopo i due viaggi in Inghilterra del 1791/92 e del 1794/95, che ebbero grande successo, Haydn era diventato una persona di fama internazionale e persino più noto dei principi Nicola I e Nicola II Esterhazy per i quali aveva prestato servizio come maestro di cappella per più di trent’anni. Nonostante avesse ricevuto numerosi inviti a rimanere per sempre a Londra, che era all’epoca il più brillante centro musicale d’Europa, il sessantatreenne fece ritorno alla corte rurale ungherese della famiglia Esterhazy. Fu un grande sollievo per Haydn, ormai fragile di salute, quando al suo ritorno Nicola II non lo incaricò d’altro che di comporre ogni anno una Messa per l’onomastico della moglie, la Principessa Maria Ermenegilda. Il risultato è una serie di sei grandi Messe che, con un’unica eccezione, vennero eseguite ciascuna per l’onomastico della Principessa l’8 settembre degli anni 1796-1800 e 1802 nella Bergkirche a Eisenstadt.

L’Harmoniemesse, ultima delle sei grandi Messe composte da Haydn negli anni 1796-1802 per l’onomastico della Principessa Esterhazy, fu eseguita la prima volta l’8 settembre 1802. Haydn non soltanto aveva composto questa grandiosa opera con particolare cura, ma si era incaricato anche, personalmente e con grande slancio, delle prove e dell’esecuzione, come dimostrano numerose note autografe nelle singole parti della prima.

Il titolo Harmoniemesse si riferisce ai tanti strumenti da fiato previsti nell’organico, i quali all’epoca venivano appunto chiamati «Harmonie». Haydn stesso dette all’opera il semplice titolo di Missa. Soltanto più tardi, quando si capì l’eccezionale valore e il carattere estremamente festoso di quest’ultima grande Messa, si cominciò a chiamarla sempre più frequentemente la Missa solemnis diHaydn. Il grande studioso di Haydn Leopold Nowak la chiama «Summa Missarum Josephi Haydn».

In dieser Messe erreicht Haydn den Höhepunkt seines Schaffens. Sowohl die sinfonische Dramatik seiner letzten Sinfonien wie die in den großen Oratorien gewonnene Meisterschaft in der virtuosen kontrapunktischen Behandlung und dichten Verschmelzung der großen Chorsätze fließen in diese Messkomposition ein und verbinden sich in ihr zu einem vollkommenen Ausdruck ehrfürchtigen und lebensbejahenden katholischen Glaubens.

Haydn beschließt sein Lebenswerk mit der Vollendung der Messtradition des 18. Jahrhunderts auf einem Gipfel, den das neue Jahrhundert nie wieder erreichen sollte.

In questa Messa Haydn raggiunge l’apice del suo lavoro. Vi trovano posto sia la drammaticità delle sue ultime sinfonie, sia la maestria raggiunta con i grandi oratori nella virtuosa tecnica contrappuntistica e nella densità di fusione dei grandi cori, creando insieme l’espressione perfetta di una fede cattolica rispettosa e profondamente legata alla vita.

Haydn concluse l’opera di tutta la sua vita raggiungendo la perfezione nella tradizione della composizione di Messe del XVIII secolo, un apice al quale il nuovo secolo non seppe mai più tornare.


Kölner Kammerorchester – Helmut Müller-Brühl


Die Idee einer werkgerechten Interpretation älterer Musik führte 1923 zur Gründung des Kölner Kammerorchesters, das in den Folgejahren unter der Leitung von Hermann Abendroth und Otto Klemperer spielte.1963 übernahm Helmut Müller-Brühl die Leitung des Kölner Kammerorchesters. Durch Studien der Philosophie, katholischen Theologie sowie Kunst- und Musikwissenschaften hatte sich Helmut Müller-Brühl umfassende theoretische Grundlagen für die Interpretation barocker und klassischer Musik erworben, die er durch frühe Dirigierpraxis und Violinkurse bei seinem Mentor Wolfgang Schneiderhan ergänzte.

Eine vielbeachtete Gastspielreise in die Schweiz mit dem Pianisten Wilhelm Kempff bildete 1964 den Auftakt für die Zusammenarbeit mit zahlreichen internationalen Solisten. Seitdem hat das Orchester unter der Leitung von Helmut Müller-Brühl bei Gastspielen in Europa, Nord- und Südamerika, Asien und bei internationalen Festspielen eindrucksvolle Erfolge gefeiert.

Unter dem Namen Capella Clementina spielte das Kölner Kammerorchester von 1976-1986 auf historischem Instrumentarium und setzte Maßstäbe für die historische Aufführungspraxis und die Wiederbelebung barocken Musiktheaters. Mit den damals gewonnen Erfahrungen musiziert es seit 1987 auf modernem Instrumentarium.

Seit 1988 unterhält das Ensemble die erfolgreiche Konzertreihe »Das Meisterwerk« in der Kölner Philharmonie. Im Théâtre des Champs-Elysées, Paris und dem Prinzregententheater München ist es regelmäßig zu Gast. Über 200 Schallplatten-/CD-Aufnahmen, Rundfunk- und Fernsehproduktionen dokumentieren ein Repertoire von mehr als 500 Meisterwerken und unbekannten Kostbarkeiten. Seit 1995 sind Orchester und Dirigent dem weltweit präsenten


Orchestra da Camera di Colonia – Helmut Müller-Brühl


L’Orchestra da Camera di Coloni a è stata fondata nel 1923 con l’intenzione di eseguire musica antica secondo la prassi esecutiva storica. Negli anni a seguire alla guida dell’ensemble furono Hermann Abendroth e Otto Klemperer, aiqualinel 1963 è succeduto Helmut Müller-Brühl. Gli studi di filosofia, di teologia cattolica e di scienze artistiche e musicali hanno fornito a Helmut Müller-Brühl solide basi teoriche per l’interpretazione della musica barocca e classica. Inoltre egli ha iniziato sin da giovane a dirigere ed ha completato la sua formazione con corsi di violino del suo mentore Wolfgang Schneiderhan.

Un’acclamata tournée in Svizzera con Wilhelm Kempff al pianoforte nel 1964 segnò l’inizio di una collaborazione con numerosi solisti di fama internazionale. Sin da allora le tournée dell’orchestra diretta da Helmut Müller-Brühl hanno incontrato grandi successi in Europa, America Settentrionale e Meridionale, Asia e presso numerosi festival internazionali.

Dal 1976 al 1986 l’Orchestra da Camera di Colonia si è esibita con strumenti storici sotto il nome di Capella Clementina, diventando un punto di riferimento per la prassi esecutiva storica e per la riscoperta delle opere liriche barocche. Dal 1987 l’Orchestra suona di nuovo su strumenti moderni, basandosi sulle esperienze della fase precedente. Fin dal 1988 l’ensemble presenta con grande successo la serie di concerti intitolata «Das Meisterwerk» (Il Capolavoro) nella Filarmonica di Colonia. È frequentemente ospite al Théâtre des Champs-Elysées a Parigi e al Prinzregententheater di Monaco. Il suo repertorio di più di 500 capolavori e preziose rarità è documentato da 200 tra registrazioni per dischi, CD, radio e televisioni. Sin dal 1995 Orchestra e Direttore hanno inciso un vasto CD-Label Naxos durch ein ständig wachsendes Repertoire barocker und klassischer Meisterwerke verbunden. Im Jahr 2001 wurde die Einspielung der 3 Darmstädter Ouverturen von Telemann mit dem Cannes Classical Award 2001 ausgezeichnet. Zum Haydn Jahr 2009 hat das Kölner Kammerorchester sämtliche Instrumentalkonzerte von Haydn eingespielt.

repertorio barocco e classico per l’etichetta internazionale Naxos. Nel 2001 la registrazione delle tre Darmstädter Ouverturen di Telemann ha ricevuto il Cannes Classical Award 2001. Per il bicentenario della morte di Joseph Haydn nel 2009 l’Orchestra da Camera di Colonia ha inciso tutti i concerti per strumento solista del grande compositore.


Kölner Domchor – Eberhard Metternich


Der Kölner Domchor ist der einzige Knabenchor in Köln und setzt als ältester der 4 Chöre am Kölner Dom die jahrhundertealte Tradition des Chorgesanges am Kölner Dom fort. Er singt regelmäßig in den Gottesdiensten der weltweit bekannten Kathedrale sowie in Konzerten im Dom und außerhalb. Das Repertoire des Chores berücksichtigt Musik für Knabenchor aus Renaissance und Barock, ohne dabei die Musik des 20. Jahrhunderts aus dem Blickwinkel zu verlieren. Dabei kommt es auch zur Zusammenarbeit mit namhaften Ensembles der historischen Aufführungspraxis wie »Concerto Köln« und der »Neuen Düsseldorfer Hofmusik«. Seit über 10 Jahren ist der Kölner Domchor mit dem Kölner Kammerorchester durch gemeinsame Konzerte, CD-Einspielungen und Fernsehaufnahmen verbunden. Eine Kooperation erfolgt auch mit den wichtigsten musikalischen Einrichtungen in Köln und Umgebung: Philharmonie, Oper, Westdeutscher Rundfunk, Chöre und Orchester der Region.

Beim 6. Deutschen Chorwettbewerb 2002 gewann der Kölner Domchor den 1. Preis in der Kategorie »Knabenchöre«. Konzertreisen führten den Kölner Domchor ins europäische Ausland, in die USA, Kanada, Israel und Mexiko. Gemeinsam mit dem Mädchenchor am Kölner Dom war der Kölner Domchor Gastgeber für das 32. Internationale Chorfestival »Pueri Cantores« 2004 in Köln mit 6.000 Kindern und Jugendlichen.

Der Leiter des Chores, Domkapellmeister Prof. Eberhard Metternich, erhielt seine erste musikalische Ausbildung bei den Limburger Domsingknaben, er studierte Schulmusik, Germanistik und Gesang in Köln, später Chorleitung in Frankfurt, Wien und Stockholm (Prof. Eric Ericson). 1987 wurde er Domkapellmeister in Köln. Seit 1993 hat Eberhard Metternich einen Lehrauftrag im Fach Chorleitung an der Musikhochschule Köln.


Coro della Cattedrale di Colonia - Eberhard Metternich


Il Coro della Cattedrale di Colonia è l’unico coro di voci bianche della città ed il più antico tra le quattro formazioni corali che tramandano la tradizione corale secolare del Duomo di Colonia. Il coro anima musicalmente le Sante Messe e si esibisce in concerto, sia nella cattedrale, conosciuta in tutto il mondo, sia in altri luoghi. Il suo repertorio si basa maggiormente sulla musica per cori di voci bianche del Rinascimento e del Barocco, senza trascurare la musica del XX secolo. In questo ambito collabora frequentemente con importanti ensembles della prassi esecutiva storica come «Concerto Köln» e la «Neue Düsseldorfer Hofmusik». Da più di dieci anni il Coro della Cattedrale di Coloni a è legato all’Orchestra da Camera di Colonia per concerti, incisioni di CD e registrazioni televisive. Coopera inoltre con le più importanti istituzioni musicali di Colonia e dintorni: la Filarmonica, il Teatro dell’Opera, la televisione e radio statale Westdeutscher Rundfunk, nonché con corie orchestre della regione.

Nel 2002 il Coro ha ricevuto un prestigioso primo premio nella categoria per voci bianche al 6° Concorso Corale Nazionale Tedesco. Effettua numerose tournée in tutta l’Europa e ha presentato concerti negli U.S.A., in Messico, Canada e Israele. Insieme al coro di ragazze della Cattedrale, «Mädchenchor am Kölner Dom», il coro ha ospitato nel 2004 oltre 6.000 bambini e giovani per il 32° Festival Corale Internazionale «Pueri Cantores» a Colonia.

Il Direttore del coro, Prof. Eberhard Metternich, ha cantato nel Coro della Cattedrale di Limburg in Germania, ha studiato insegnamento di musica, germanistica e canto a Colonia e poi direzione corale a Francoforte, Vienna e Stoccolma (Prof. Eric Ericson). Dal 1987 è Maestro di Cappella alla Cattedrale diColoni a. Dal 1993 Eberhard Metternich è docente di direzione corale alla Musikhochschule di Colonia con il titolo di professore.






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